Serodoli, contrasti per la costruzione di piste da sci

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Trentino

Serodoli, contrasti per la costruzione di piste da sci

La società di consulenza, Agenda 21, ha dato, lo scorso maggio, l’ok per la costruzione di nuovi impianti di risalita a Serodoli, in Val Rendena, su richiesta della Comunità delle Giudicarie.

La notizia ha portato però ad alcuni dissensi, special modo da parte della Sat, la Società degli alpinisti tridentini, che per sabato 9 agosto ha organizzato un dibattito in quota “Serodoli resti Serodoli”.

L’iniziativa è stata fatta propria da Sat centrale – ha spiegato Claudio Bassetti, presidente della Sat -  e fa seguito alla manifestazione di interesse del 15 marzo scorso, quando duecento satini sono saliti in quota per testimoniare la loro contrarietà alla ipotesi di costruire impianto e piste in quel luogo di grandissima bellezza. SAT ha invitato in quota amministratori provinciali e locali, politici, il Parco Naturale Adamello Brenta, rappresentanti di categorie economiche  e di organizzazioni ambientaliste per un confronto dentro l’area interessata”.

Un ritrovo, quello di sabato, atto a testimoniare l’attaccamento al territorio e portare l’idea di una montagna integra e libera, di una frequentazione attenta, rispettosa e di uno sviluppo che sia equilibrato e compatibile. Secondo la Sat, infatti, l’area Serodoli - Nambino rappresenta in virtù della qualità del paesaggio e della facile accessibilità, un elevatissimo interesse turistico, estivo e invernale.

La costruzione di piste e impianti a Serodoli non farà sicuramente contenti neanche gli alpinisti che amano scalare l’omonimo Monte oppure raggiungere il lago che si trova a quota 2371 metri.

Del tutto contrari anche i Legambientalisti che nel video sottostante illustrano i luoghi sui quali è prevista l’installazione di piste da sci e impianti e i motivi per cui ostacolano il progetto della Comunità delle Giudicarie.

 

Video non disponibile
Video : Impianti Serodoli-Val Rendena: l'opinione di Legambiente

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