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Il caldo torrido accelera il ritiro dei ghiacciai delle alpi

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Il caldo torrido accelera il ritiro dei ghiacciai delle alpi

Dopo i duri colpi inferti dall'estate del 2003, quest'anno la permanenza dello zero termico al di sopra dei 4000 m. per oltre cinque settimane durante le ore centrali della giornata, sembra mettere ulteriormente in crisi gli equilibri delle nostre montagne.
Basta dare un'occhiata alle webcam istallate per monitorare lo stato delle stazioni sciistiche estive, per rendersene conto:

Per gli esperti è proprio l'arco alpino la regione della Terra in cui si fanno più sentire gli effetti del surriscaldamento atmosferico.
Secondo un rapporto del Servizio di monitoraggio mondiale dei ghiacciai dell'Università di Zurigo e pubblicato sul Geophysical Research Letters, nel 2100 i ghiacciai delle Alpi saranno quasi spariti.
Il modello matematico su cui si basano queste considerazioni prevede un innalzamento della temperatura estiva di 3 gradi centigradi, un'ipotesi ritenuta plausibile dai climatologi.

La velocità dello scioglimento è triplicata dagli anni Settanta in poi, e in particolare dopo la metà degli anni Ottanta. Inoltre, a partire dal 2000, tre annate di caldo torrido su cinque hanno dato ai ghiacciai alpini un duro colpo, in particolare l'estate del 2003. Quell'anno l'ondata di caldo che investì Italia, Francia e Svizzera portò le temperature medie a raggiungere valori di alcuni gradi al di sopra della media, che hanno provocato un assottigliamento di tre metri dello spessore medio dei ghiacci: il doppio di quanto registrato durante il precedente anno record, il 1998, e il quintuplo della media. Sempre a partire dal 1850, il volume complessivo è diminuito dei due terzi. Il tasso medio dal 1980 in poi è invece dell'1%.

L'aumento delle temperature registrate in queste settimane sono anche superiori a quelle della simulazione dell'istituto elvetico e potrebbero determinare la scomparsa dei ghiacciai della catena alpina già nei prossimi 20 anni.
Le conseguenze del ritiro dei ghiacciai alpini potrebbero essere diverse, sia di natura economica che di controllo del territorio.  Non solo si avrà un crollo del turismo, ma nel corso di questo secolo si dovranno affrontare pericoli di laghi effimeri che si formeranno e scompariranno un po' ovunque anche nell'arco di una sola stagione, le rocce si sgretoleranno per mancanza del ghiaccio che ora fa da collante, si dovranno affrontare problemi idrogeologici non indifferenti per piene improvvise dei fiumi che ricevono l'acqua dai ghiacciai e molto altro.
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