Previsioni andamento stagione sciistica: “il settore tiene grazie ai flussi internazionali, calano le presenze degli italiani”

Dolomiti Supeski, una stagione positiva: in crescita la vendita degli skipass
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Previsioni andamento stagione sciistica: “il settore tiene grazie ai flussi internazionali, calano le presenze degli italiani”

Le previsioni pubblicate dall’Osservatorio Italiano del Turismo Montano - JFC fotografano una Montagna Bianca Italiana sempre più apprezzata dagli stranieri. Il settore continuerà a crescere, seppur a ritmi più contenuti rispetto agli ultimi anni, nonostante uno scenario di rallentamento dei consumi nel quadro economico generale.

L’imminente stagione invernale si colloca in un contesto economico generale che vede l’avvio di una fase di transizione da un quadriennio esplosivo, con forti spinte consumistiche dettate dal desiderio di uscire dalla fase post-covid, ad un periodo, quello che ci porterà al 2030, che invece potrebbe segnare dati decisamente diversi. Le prime avvisaglie si sono già manifestate nell’estate di quest’anno, in cui si è assistito a un significativo spostamento dei flussi turistici dalle località di mare a quelle di montagna, con un interesse crescente verso le destinazioni alpine ed appenniniche rispetto alle difficoltà riscontrate, in maniera indistinta, sui circa 8.000 km di fascia costiera italiana. Questo fenomeno ha destabilizzato il sistema e ha già obbligato gli operatori dell’offerta balneare nazionale a riflettere sul proprio modello. Uno dei motivi alla sua base è il cambiamento socioeconomico che condiziona le esperienze dei soggiorni turistici, con la trasformazione da un modello di produzione basato su un’offerta di massa ad uno personalizzato: ogni persona cerca un’esperienza che sia in grado di toccarla emotivamente, che sia significativa ed in linea con il proprio stile di vita ed i propri valori.

Il prossimo quadriennio sarà ricco di sfide per le destinazioni montane e le previsioni dell’Osservatorio fotografano il 2030 come l’anno nel quale potranno restare sul mercato solo le destinazioni montane italiane che avranno avuto il coraggio e le competenze per fare il cambio di passo in termini di Qualità, Sostenibilità e Innovazione.

Analizzando i dati statistici previsionali per la stagione, si prevede un periodo di alta stagione full ma non over, con possibilità di alloggi sottodata se non ci si preoccupa troppo del prezzo.

Tra le tendenze più significative si riscontra una forte contrazione degli sciatori giornalieri nazionali con un -14,5%. Questo tipo di sciatori, con limitate disponibilità di spesa, potrebbe concentrarsi nelle piccole stazioni di prossimità che sapranno abbinare le proprie tariffe competitive ad un’adeguata offerta, soprattutto in termini di efficienti impianti di innevamento per garantire la piena fruibilità stagionale delle piste.

Anche gli italiani che soggiornano nelle destinazioni caleranno, seppur in misura più contenuta (-3,9%). Continuerà, invece, la crescita dei turisti stranieri con un incremento previsto tra l’8 e l’8,8%.

L'aumento dei flussi internazionali garantirà una crescita complessiva del Sistema Montagna Bianca Italiana attesa nella misura del 3,8%.

Per quanto riguarda gli sciatori italiani si prevede una diminuzione della lunghezza dei soggiorni, che sarà bilanciata da un aumento della loro frequenza con più cambi di destinazioni.

Le settimane bianche restano, invece, fortemente orientate alla clientela straniera.

Tra le destinazioni montane si amplierà la differenziazione dell’offerta su due differenti cluster: alle località maggiormente vocate al divertimento e intrattenimento, si contrapporranno quelle focalizzate al crescente interesse verso benessere e tranquillità.

Con riguardo alle attrezzature cresceranno ulteriormente gli sciatori che ricorreranno al servizio di noleggio, che raggiungerà una quota pari al 67,6 % dei praticanti.

La stagione 2025/2026 sarà inoltre caratterizzata dalle Olimpiadi di Milano Cortina, un evento che, secondo il punto di vista degli operatori, sarà fondamentale per il futuro dello sviluppo turistico delle destinazioni montane e che garantirà visibilità per nuovi mercati. Al contempo, sono presenti timori per la perdita, almeno temporanea, di alcuni clienti abituali, allontanati da possibili difficoltà logistiche, eccessivo affollamento ed esposizione mediatica di cui potrebbero soffrire le destinazioni olimpiche nel periodo di svolgimento delle gare.

Tra i trend della stagione si evidenzia la crescita dei cosiddetti sciatori boomer: nuovi pensionati in ottima forma fisica con molto tempo libero a disposizione per frequentare le destinazioni bianche, in cui abbineranno una moderata attività sciistica ad altre esperienze. Si tratta di uno scenario che crescerà ulteriormente nei prossimi anni, in relazione alla previsione di incremento del 65% della popolazione over60 nel prossimo ventennio.

Relativamente ai flussi turistici si conferma l’aumento dei non sciatori che vogliono comunque vivere le destinazioni montane e compiere altre esperienze sulla neve. Un segmento su cui le località montane dovranno saper cogliere le opportunità sviluppando e incrementando l’offerta dedicata alle attività extra-sciistiche, come ad esempio i percorsi escursionistici in prossimità degli impianti di risalita, zone solarium e attività alternative come escursioni guidate con le ciaspole, gite in motoslitta, sleddog, centri benessere ed esperienze enogastronomiche.  

Le analisi statistiche confermano, inoltre, una buona appetibilità dello sci per i giovani, ma solo se abbinato ad attività di intrattenimento e aggregazione.

Per l’attrattività delle località focalizzate sul segmento family si evidenzia, invece, il sempre maggior peso della completezza dell’offerta dei servizi integrati, che non può limitarsi alla sola qualità di scuole sci e piste dedicate.

In conclusione, si evidenziano le riflessioni sull’andamento dei prezzi, per i quali si stima una crescita tra il 4 e il 10%. L’incremento sarà più contenuto per gli skipass e maggiore per gli altri servizi come scuole sci, bar, ristorazione e alberghi. Una tendenza che si ripete anche analizzando i dati dell’ultimo triennio: la crescita dei prezzi degli skipass è stata mediamente del 17,5%, più contenuta rispetto a tutti gli altri servizi integrati in cui si evidenziano, ad esempio, il +26% dei prezzi sul segmento ristorazione e il +30% per gli alloggi nei week end e periodi di alta stagione.

I costi di una settimana bianca si stimano in 1.545 € per una persona adulta, con un +6,3% rispetto all’inverno precedente.

Aumentano anche i costi dei week end sulla neve, stimati in 622 € per una persona adulta, +8,8% rispetto alla scorsa stagione.

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