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Con gli sci e una vela attraverso la Groenlandia

Pontrandolfo kite in Groenlandia
Turismo

Con gli sci e una vela attraverso la Groenlandia

Hanno percorso oltre duemila chilometri sul ghiaccio con gli sci ai piedi sfruttando la forza del vento con un kite in spalla, Marco Martinuzzi Veneto di 36 anni, e Michele Pontrandolfo Friulano di 41 anni. Sono tra i primi ad aver compiuto la traversata della Groenlandia, da sud a nord lungo 2331 chilometri di calotta glaciale.  Solo due norvegesi c'erano riusciti prima di loro.

Cinquantadue giorni d’isolamento totale circondati da un’immensa distesa di ghiaccio. Partiti il 13 aprile dal villaggio di Narsarsuaq, sulla costa meridionale della Groenlandia, dove abitano solo 150 eschimesi, sono giunti a destinazione a Qaanaaq dopo un'estenuante traversata, sferzati da bufere di neve con temperature che scendevano anche fino a 20 gradi sotto zero. Nessun appoggio esterno, solo sci e la vela di un kite per percorrere fino a 130 chilometri al giorno, trainando ciascuno una slitta di circa 130 chili.

A dare l’annuncio della avvenuta traversata è stata la moglie di Pontrandolfo che, dopo aver ricevuto nel cuore della notte una telefonata, ha aggiornato il blog di gazzetta.it che ha accompagnato l'impresa: "Sono finalmente fuori dal ghiacciaio, si sono fermati su una lingua di ghiaccio e lì hanno montato la tenda. Hanno detto di essere molto stanchi, ma di avercela fatta".  I due non sono nuovi ad imprese estreme: Martinuzzi ha scalato il Kilimanjaro, nonché percorso 5mila chilometri in bici in Namibia e attraversato le Rocky Mountain canadesi con gli sci, Pontrandolfo è stato il primo italiano ad aver raggiunto da solo il Polo Nord magnetico.

Gli ultimi giorni della traversata sono stati i più duri, hanno dovuto attraversare una zona piena di crepacci e di punti in cui il ghiaccio, sciogliendosi, formava fiumi e laghi che li ha costretti in più occasioni ad allungare il percorso. A causa delle impervie condizioni del ghiaccio, lo scorso 21 maggio, Martinuzzi ha rischiato di precipitare in un crepaccio: «Lo vedo saltare di due metri - racconta Michele nel blog - e atterrare nel bordo superiore del crepaccio. È sdraiato immobile a terra ma salvo ».  Non che nei giorni precedenti le cose fossero andate meglio. Soprattutto verso la fine di aprile, Marco e Michele avevano rischiato di veder fallire l’impresa a causa delle continue bufere di neve e ghiaccio e del prolungarsi delle soste, tanto che i due ad un certo punto hanno temuto di non avere viveri a sufficienza per proseguire.

Il blog di Michele Pontrandolfo su gazzetta.it

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