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La replica di Tommaso Dotti sul caso sollevato da Fontana: "Fatti totalmente inesistenti"

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Justin Setterfield

Short Trackla lettera

La replica di Tommaso Dotti sul caso sollevato da Fontana: "Fatti totalmente inesistenti"

Riceviamo e pubblichiamo il pensiero del campione azzurro, medagliato ai Giochi Olimpici di Pechino, dopo le accuse rivolte dalla stella dello short track. "Umiliato come professionista e uomo, ho subito insulti e minacce che non merito".

Hanno fatto molto discutere le dichiarazioni rilasciate prima nel corso dei Giochi Olimpici, poi “rinforzate” in settimana parlando al “Corriere della Sera”, da parte di Arianna Fontana che ha accusato nuovamente tecnici e compagni di nazionale, in generale l'ambiente azzurro dello short track per una situazione che ormai si trascina da anni.

In particolare, la fuoriclasse valtellinese ha apertamente puntato il dito contro Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli, a suo dire autori anni fa di manovre pericolose in allenamento.

La replica di Dotti è chiara, netta, e la pubblichiamo integralmente visto che il pattinatore milanese ha deciso di uscire allo scoperto per difendere la sua immagine. “Ho atteso e riflettuto molto prima di decidermi a predisporre e divulgare queste mie dichiarazioni, in quanto come atleta e uomo di sport non ho voluto alimentare una polemica che ritengo sterile e controproducente non solo per me, per la Squadra e per la Federazione cui sono fiero di appartenere, ma per l'intero mondo del pattinaggio su ghiaccio – le parole dell'azzurro - Reputavo infatti che con il mio silenzio si potesse evitare di dare ulteriore corso ed enfasi ad una tristissima vicenda che, una pur stimata e atleticamente indiscutbile collega, ha ritenuto di instaurare.

Essendo profondamente convinto che il valore dello sport debba essere necessariamente improntato a lealtà, trasparenza e correttezza, ho alla fine ritenuto esternare la mia posizione in merito alle affermazioni ripetutamente rilasciate alle principali testate giornalistiche da Arianna Fontana, in cui sono stato dipinto in una maniera del tutto lontana sia dalla mia natura di agonista che di persona. Le dichiarazioni di Fontana, che sottolineo riportano fatti totalmente inesistenti e privi di alcuna reale portata, non mi hanno soltanto offeso e umiliato come professionista e come uomo, ledendo l'immagine che nel corso di anni di sacrificio e duro lavoro sono riuscito a costruire, ma hanno comportato in danno mio e dei miei familiari una serie di insulti, minacce, improperi da parte di tifosi e spettatori, che onestamente non ritengo di dover meritare.

Il fatto stesso che la Federazione, con apposito comunicato, abbia preso distanza da quanto consegnato da Fontana alla stampa, ritengo deponga ampiamente a mio favore e non possa che porre in risalto la totale assenza di veridicità in quanto dichiarato dalla collega. Sinceramente resto a dir poco stupito e non riesco a comprendere le ragioni e il fine in forza delle quali Fontana si sia determinata ad affidare alla stampa tali asserzioni, ma a questo punto mi sono visto mio malgrado costretto ad incaricare i miei legali per tutelare presso tutte le sedi competenti la mia immagine di persona, di atleta e, ritengo, dell'intero sport”.

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