Presentata la Marcialonga 2026: Zorzi e Gjerdalen celebrano la storica granfondo tra Val di Fassa e Val di Fiemme

Presentata a Milano la Marcialonga 2026: Zorzi e Gjerdalen raccontano la storica grandfondo tra Val Fassa e Val di Fiemme
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Presentata la Marcialonga 2026: Zorzi e Gjerdalen celebrano la storica granfondo tra Val di Fassa e Val di Fiemme

Nel contesto delle Terme De Montel a Milano, è stata presentata l'edizione n° 53 della Marcialonga, la più iconica delle granfondo italiane, in programma domenica 25 gennaio 2026. Passaggi di consegne tra i presidenti della manifestazione, con il testimone che va da Angelo Corradini a Tiziano Romito; confermata anche la copertura televisiva da parte di Sky Sport. I campioni Cristian Zorzi e Tord Asle Gjerdalen hanno raccontato il loro legame con questa classicissima e ai nostri microfoni hanno toccato anche diversi temi attuali dello sci di fondo. Intanto, in casa Italia, è stato aggregato Francesco De Fabiani alla squadra maschile per la tappa di Trondheim.

Il mese di dicembre ha preso il via e con esso si avvicina rapidamente l’appuntamento invernale della 53esima Marcialonga di Fiemme e Fassa, ma anche il momento di raccontare il calendario di eventi che il brand trentino proporrà nel 2026.

Sala gremita di giornalisti all’interno delle Terme De Montel di Milano, per assistere alla conferenza stampa in una veste originale per presentare gli appuntamenti del nuovo anno, dalla sempre più vicina granfondo (23-25 gennaio), alla Marcialonga Cycling Craft (domenica 31 maggio), fino alla Marcialonga Running Coop (sabato 5 settembre).

Scenografia inconsueta con l’ambientazione della nuova immagine, un palco con una poltrona dove i marcialonghisti si siedono a raccontare le proprie storie vissute alla popular race trentina. Lo slogan proposto da Marcialonga è “Un legame senza tempo”, una frase che simboleggia il rapporto che coinvolge tutte le persone di Marcialonga, dai partecipanti, passando per i volontari, fino al presidente. È stato proprio l’ex presidente Angelo Corradini, alla guida di Marcialonga per 12 anni, a prendere la parola: "Dopo tanti anni ho pensato che fosse ora di concedermi del tempo per me stesso, ma sono sicuro che il mio successore sarà all’altezza del ruolo. Per me Marcialonga è qualcosa di bello, che viene subito dopo la famiglia, è stata una parte fondamentale della mia vita".

A seguire, dopo una stretta di mano che simboleggia il passaggio di consegne, è stato il nuovo presidente Tiziano Romito a ribadire il suo impegno che l’ha coinvolto con la granfondo trentina per quasi 40 anni come consulente: "Succedo ad una persona dalla grande esperienza, il mio sarà un bel salto nella parte operativa della manifestazione, venendo da un’esperienza economico finanziaria.

L'obiettivo sarà anche quello di lavorare in sinergia con il nuovo Consiglio, un gruppo che darà un imprinting a Marcialonga di gestione collettiva". Romito ha poi indicato quali saranno i prossimi passi a breve termine: “Vogliamo sfruttare l’evento olimpico come trampolino di conoscenza del nostro territorio, attraverso una comunicazione che coinvolga il mondo intero".

Da diversi anni Marcialonga è "tifata" anche dal divano di casa, grazie alle dirette televisive proposte da Sky Sport dove Francesco Pierantozzi, ex giocatore di rugby e commentatore di vari sport, dal 2020 è la voce di Marcialonga: "La passione è ciò che rende speciale il mio lavoro, è un obiettivo che cerco di perseguire anche nella vita. Quello che racconto durante le telecronache diventa subito un fatto che mi appartiene. Seguo lo sci di fondo dal 1997, all’epoca ero appassionato, ma allo stesso tempo dubbioso di me stesso, ma devo ringraziare anche gli atleti con cui ho sempre avuto un rapporto speciale, che mi hanno accolto e permesso di capire questo sport attraverso la loro umanità.

Noi, così come Marcialonga, cerchiamo di dare una voce anche a coloro che non sono protagonisti diretti tra le prime posizioni, perché questo evento è appartenenza, dai partecipanti, passando per i volontari e tutte le persone che ne fanno parte".

Gli amatori di Marcialonga sono infatti una parte fondamentale della granfondo di Fiemme e Fassa, un coinvolgimento che si ripeterà anche il prossimo gennaio con oltre 7000 “bisonti” attesi dall’Italia e dal mondo. Ma l’attesa maggiore non può che essere per i grandi campioni, e alla conferenza stampa di presentazione hanno dato la loro testimonianza il fondista norvegese Tord Asle Gjerdalen e il campione olimpico Cristian "Zorro" Zorzi, i quali hanno preso la parola in una breve intervista condotta da Francesco Pierantozzi.

Chiamato sul palco il norvegese Gjerdalen, che il prossimo anno gareggerà con il Team Slavia Pojistovna Robinson Trentino, si è raccontato esordendo con una simpatica battuta riguardo i suoi immancabili RayBan: "I miei occhiali sono come quelli di Superman, quando li metto mi trasformo".

Dopo le risate, il focus si è spostato sul rapporto che il norvegese ha con Marcialonga e il suo territorio: "La Marcialonga è un evento avvolto dal fascino, ha una vera e propria aura attorno a sé, e tutti ne parlano. Da norvegese, sono sempre stato attratto da una gara così particolare e anche il mio rapporto con gli altri atleti italiani è sempre stato ottimo".

Ha fatto seguito l’intervento della leggenda azzurra Cristian Zorzi, che la Marcialonga la conosce bene: “Il mio rapporto con Marcialonga è speciale, sono nato a Moena un anno dopo la creazione della granfondo e ho vissuto la manifestazione e i suoi eventi di contorno che mi hanno regalato dei momenti indimenticabili".

I due campioni, successivamente, hanno toccato con noi alcuni temi dello sci di fondo attuale. Gjerdalen, tre volte vincitore della Marcialonga, oltre a due ori mondiali in staffetta, si è espresso su come gli atleti che gareggiano in Coppa del Mondo vedano le granfondo: "In Norvegia tanti atleti usano questa tipologia di prova per prepararsi per la CdM. Magari passano qualche stagione in quei circuiti, per poi essere pronti per il grande salto.

Mi viene in mente l'esempio di Astrid Slind, che per anni ha dominato gare su lunghissime distanze: poi è arrivata in CdM ed è andata subito davanti. Purtroppo tanti atleti che scelgono le granfondo non sono visti di buon occhio dalla federazione, perchè fanno parte di un team privato, e non della squadra nazionale. In Svezia, per esempio, le granfondo sono al secondo posto per un atleta, come obiettivo, poi vengono i Mondiali e infine la CdM".

Invece, sulla possibilità che Klaebo replichi i sei ori di Trondheim a Lago di Tesero e si ritiri a fine stagione per passare al ciclismo si è espresso così: "Secondo me potrebbe anche riuscire a compiere questa impresa, ma non sarà facile come a Trondheim. L'altitudine è diversa e le piste pure; penso che la gara dove rischia di più sarà la 10 km, soprattutto per la concorrenza dei suoi compagni di squadra.

Credo che le voci su un suo eventuale ritiro e passaggio alla Uno-X Mobility siano invenzioni degli sponsor per attirare attenzioni. Johannes è un ottimo ciclista ma non penso che potrà avere il livello di chi va in bici a livello agonistico da quando ha cinque anni. Piuttosto penso che potrebbe dedicarsi alle granfondo".

Il tri-vincitore della Marcialonga ha concluso con una riflessione sulla situazione dello sci di fondo in Norvegia: "Il fondo è ancora di gran lunga lo sport più praticato, penso dieci volte più del biathlon, soprattutto nelle grandi città. Al di fuori dei grandi centri, invece, il biathlon sta iniziando a diventare uno sport più frequente".

"Zorro", che attualmente lavora con la fondista andorrana Gina Del Rio, ci ha raccontato la sua esperienza con una nazione piccolissima e con poca tradizione in questa disciplina: "Gina è un'ottima atleta e spero che possa essere un traino per tutto il movimento andorrano. Purtroppo gli stati piccoli sono un po' penalizzati della FIS, ma sono fiducioso sul fatto che un'atleta di punta possa essere una grossa spinta per dare nuova linfa a chi deve emergere in questa disciplina".

Riflessioni anche sul fatto che in calendario ci sia solo una 50 km, che potrebbe spingere gli atleti a prendere parte a qualche evento sulle lunghissime distanze: "In realtà credo che la gare di CdM si stiano sempre di più avvicinando alle granfondo: tante mass start e gare che si decidono nel finale. Alla fine a chi è in pista va bene così: sulle lunghe distanze puoi crollare in pochissimo tempo, su distanze più brevi è meno impegnativo arrivare fresco al finale di gara".

Infine, è arrivato un commento sulla squadra azzurra, in vista della stagione olimpica: "Sarà un inverno molto lungo e conterà arrivare al top a inizio febbraio, quando inizieranno i Giochi. Carollo e Barp sono partiti benissimo, così come Graz: sono giovani su cui bisogna puntare e che stanno crescendo bene. La staffetta secondo me potrebbe giocarsi un qualcosa di importante, anche se bisognerà vedere come saranno piazzati i ragazzi all'interno del quartetto, per esempio se Pellegrino sarà nelle prime frazioni o in quella conclusiva, ma ad ora sono valutazioni troppo premature".

Rimanendo sempre in tema Italfondo, la FISI ha comunicato che Francesco De Fabiani sarà in gara a Trondheim (da venerdì 5 dicembre a domenica 7), portando a undici elementi la squadra maschile.

In testimonianza del rapporto che Marcialonga mira ad instaurare con tutti i suoi partecipanti, è salito sul palco Andrea Schiavina, un marcialonghista amatore di Milano che ha partecipato alla gara due volte, classificandosi in entrambe intorno alla posizione 5.000: "Non sono il classico fondista che ha iniziato da piccolo, ho scoperto questa passione in tarda età, non avendo mai praticato il fondo prima. Qualche anno fa ho deciso di iscrivermi a Marcialonga in estate e per prepararmi mi sono allenato sugli skiroll lungo i Navigli. Nonostante i risultati, sono stato fiero di quello che ho fatto, ponendomi un obiettivo e portandolo a termine".

La conferenza stampa di Marcialonga 2026 ha poi illustrato gli altri due appuntamenti che andranno a completare il calendario, la Marcialonga Cycling Craft e la Marcialonga Running Coop: la prima è la manifestazione di ciclismo su strada che domenica 31 maggio dà appuntamento con la sua 18.a edizione, mentre la seconda è l’evento podistico che sfila da Moena a Cavalese su doppia distanza (21 e 26 km), in programma sabato 5 settembre.

Entrambi gli eventi estivi saranno sotto l’egida di ACSI, ente di promozione sportiva che si occupa delle manifestazioni dilettantistiche, con oltre 300.000 eventi l’anno. In rappresentanza dell’associazione Emiliano Borgna, vice presidente ACSI: "Come ACSI siamo fermi sostenitori delle due gare amatoriali targate Marcialonga, sono eventi molto complicati dal punto di vista organizzativo, ma che sono diventati molto ambiti e brillano di luce propria grazie ad un contesto paesaggistico impareggiabile, ma soprattutto ad uno standard organizzativo di altissimo livello, in cui il valore umano è sempre messo al primo posto".

Spazio anche ai grandi eventi con le Coppe del Mondo e le Olimpiadi della Val di Fiemme illustrati da Silvia Vaia, e a quelli della Val di Fassa presentati da Cristoforo Debertol.

L’attesa ormai sta quasi per terminare in vista dell’appuntamento sulla neve di Fiemme e Fassa di domenica 25 gennaio 2026. Un anno nuovo che porterà con sé passione, divertimento e sana competizione per tutti i gusti.

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