Klaebo conferma la presenza a Davos, ma buona parte dei compagni non approvano la sua preparazione in quota

Klaebo conferma la sua presenza a Davos, pagherà la scelta dei cento giorni di preparazione in altura?
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Klaebo conferma la presenza a Davos, ma buona parte dei compagni non approvano la sua preparazione in quota

Il fuoriclasse dello sci di fondo norvegese ha basato gran parte della sua preparazione in vista della stagione allenandosi in quota, spesso anche nella località elvetica dove sabato è prevista la prima delle due gare della tappa di CdM. Il resto del team norvegese, invece, ha snobbato gli allenamenti in altura e...

Smaltito il problema accusato due settimane fa nella tappa di Lillehammer, Johannes Klaebo torna in pista nella tappa di Davos. L'icona dello sci di fondo norvegese, pur avendo saltato l'ultimo appuntamento di Beitostolen, ha avuto sinora un ruolino di marcia impressionante, vincendo tutte e quattro le gare disputate.

Per Klaebo le condizioni ambientali di domani dovrebbero essere perfette, tenendo conto degli importanti blocchi di preparazione svolti in altura dal fuoriclasse norge, tra Europa e Nordamerica, compresa anche la stessa Davos, che si trova a 1560 metri d'altitudine.

La maggior parte dei compagni di squadra di Klaebo, però, non ha condiviso minimamente la strategia del connazionale. Paal Golberg, attuale leader della classifica generale di CdM, si è espresso con diversi dubbi circa l'utilità di allenarsi in altura: "Abbiamo svolto qualche allenamento in altura, ma non abbiamo riscontrato miglioramenti. Avrei compreso la scelta di Johannes se i Mondiali fossero stati in programma in una località in altura, ma Planica è a 900 metri, come Sjusjoen, dove molti atleti della nostra squadra si allenano".

Sjur Roethe, invece, ha trovato sia degli aspetti positivi che negativi all'allenamento in altura: "Ho sempre ottenuto buoni risultati allenandomi ad alta quota; credo che Johannes potrà sfruttare questo percorso intrapreso nella tappa di Davos, dove per essere al top della forma sarebbe stato necessario un ambientamento di almeno qualche giorno in più".

Anche l'iridato di Oberstdorf 2021, Hans Holund, ha rivelato di non aver mai apprezzato particolarmente l'allenamento in altura: "Le mie prestazioni non sono mai state migliori dopo i raduni in altura, per questo ritengo che a lungo termine non possa essere un buon programma di preparazione"

A spegnere questa piccola polemica in casa Norvegia, ci ha pensato il capo allenatore della squadra di sci di fondo Eirik Myhr Nossum: "Ogni atleta può scegliere il metodo migliore per ottimizzare la propria preparazione in vista delle gare: c'è chi preferisce allenarsi in quota, chi no. Johannes ha un programma di allenamenti in altura di diciotto mesi, la maggior parte degli atleti decide di allenarsi in maniera differente".

Già dalla sprint in skating di sabato, si potrà capire se la strategia di Klaebo risulterà effettivamente vincente.

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Domenica 28 dicembre, sulle nevi pusteresi di Dobbiaco, prenderà il via la ventesima edizione della kermesse di metà inverno dello sci di fondo. Per il secondo anno consecutivo sarà disputata interamente in Italia, con il gran finale in Val di Fiemme; tra le novità spicca sicuramente l'inedita heat mass start 5 km a skating. In campo maschile i favori del pronostico sono tutti per Johannes Klaebo, che cerca la quinta affermazione della carriera nella manifestazione. In casa Italia sarà l'ultima volta al Tour de Ski per Chicco Pellegrino, che sfiorò il podio lo scorso inverno; attenzione anche ai giovani Elia Barp e Martino Carollo, sempre più continui a livello di risultati. Mancherà in ambito femminile la campionessa in carica Therese Johaug, con la leader della generale, la statunitense Jessie Diggins che vuole la tripletta nella sua ultima recita, con le svedesi Frida Karlsson ed Ebba Andersson come rivali più accreditate, senza dimenticare Astrid Slind. La nostra presentazione.