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Il pagellone iridato di Planica 2023 per lo sci di fondo: norge primi della classe, ok gli azzurri, bocciate le finniche

Il pagellone iridato di Planica 2023 per lo sci di fondo: norge primi della classe, ok gli azzurri, bocciate le finniche
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2023 Getty Images

Sci Nordicomondiali di planica

Il pagellone iridato di Planica 2023 per lo sci di fondo: norge primi della classe, ok gli azzurri, bocciate le finniche

Tempo di giudizi per i principali attori del Mondiale. Valutazioni molto alte per i tre big norvegesi (Simen Krueger, Johannes Klaebo e Paal Golberg), così come per le svedesi in campo femminile (Ebba Andersson su tutte). In casa Italia quasi tutti sufficienti, con particolare merito la coppia medagliata Pellegrino & De Fabiani, ma anche Francesca Franchi. Finiscono dietro la lavagna, invece, le finniche Kerttu Niskanen e Krista Parmakoski, autrici di una rassegna iridata pessima.

Passato qualche giorno dall'epilogo del Mondiale di sci di fondo di Planica 2023, è tempo di giudicare le prestazioni dei singoli atleti all'interno della manifestazione iridata. Fatte le dovute riflessioni, i voti rispecchiano non solo il risultato concreto ottenuto dall'atleta, ma anche ciò che è stato fatto a seconda delle capacità e delle aspettative di ciascun elemento. 

SETTORE FEMMINILE

Ebba Andersson 10: rassegna iridata eccellente per la classe '97 svedese, vincitrice di quattro medaglie, di cui due d'oro (skiathlon e 30 km TC) e due bronzi (10 km TL e 4x5 km). Andersson è arrivata in Slovenia tirata a lucido, dopo aver vinto tre delle ultime quattro gare disputate in CdM; gestione tattica delle prove ottimale e solidità mentale molto buona, questi gli elementi che le hanno permesso di mettere in bacheca i primi due titoli iridati della carriera.

Jonna Sundling 9,5: per il terzo grande evento consecutivo, dopo i Mondiali di Oberstdorf 2021 e i Giochi di Pechino 2022, è campionessa nella sprint, confermando il suo strapotere in questo format di gara. Conferma il gran risultato anche nella team sprint, dove con Emma Ribom consegna un altro oro alla Svezia; non arriva il 10 solo per la prova non troppo buona nella 10 km in skating.

Frida Karlsson 9: a medaglia in tutte le prove individuali eccetto la sprint, più il bronzo in staffetta, per una qualsiasi altra atleta il Mondiale sarebbe da 10, ma per Frida, visto il suo immenso potenziale non può essere così: peccato, perchè alla giovane svedese sembra sempre che manchi quel qualcosa per fare... "31", ma la sua rassegna iridata nel complesso è assolutamente positiva. Due argenti (skiathlon e 10 km TL) e due bronzi (4x5 km e 30 km TC) sono il bottino iridato della classe '99 svedese, ancora a caccia del primo oro individuale, l'appuntamento è a Trondheim nel 2025.

Jessie Diggins 9: valutazione apparentemente troppo alta per la statunitense, ma considerate le sue carenze in classico, le prove dove poteva lottare per qualcosa di importante erano davvero poche: nella 10 km TL conquista un oro splendido, prima atleta extra-europea a vincere il metallo più prezioso in una manifestazione iridata, con margine peraltro sulle svedesi Karlsson ed Andersson; nella team sprint ottiene un buonissimo bronzo con Julia Kern. In staffetta porta gli Stati Uniti al 5° posto, molto intelligente la sua scelta di non disputare le prove in classico, ad eccezione della sprint, preservando le energie per le gare in skating, dove infatti ha ottenuto ottimi risultati.

Astrid Slind 8,5: forse la storia più emozionante dei Mondiali di Planica. Astrid Slind, classe '88 norvegese, trentacinque anni compiuti ad inizio febbraio, è arrivata sul podio all'esordio assoluto iridato! Nella skiathlon ha ottenuto un miracoloso bronzo, dopo essere salita sul podio, un mese prima in quel di Les Rousses, per la prima volta in CdM. La veterana norvegese, grande specialista delle granfondo, inoltre ha contribuito all'oro norvegese nella 4x5 km con un'ottima seconda frazione.

Anne Kalvaa 8,5: Mondiale da incorniciare per la trentenne norvegese, che ha colto le prime tre medaglie iridate della carriera in quel di Planica. Bravissima nella 30 km TC, argento, così come nella frazione finale della 4x5 km, dove ha consegnato l'oro alla sua nazionale, senza dimenticare l'ottima prova nella team sprint, che le è valso l'argento insieme a Tiril Weng.

Emma Ribom 8,5: ben tre metalli conquistati dalla classe '97 svedese, argento nella sprint dietro alla connazionale Sundling, oro nella team sprint e bronzo nella 4x5 km. Mondiale, dunque, assolutamente positivo anche se la prima frazione nella staffetta non è stata ottimale, compromettendo in parte l'oro svedese.

Ingvild Oestberg 8: solo, si fa per dire, un oro, quello in staffetta, dove però la vincitrice della CdM generale del 2019 è stata magnfica nella terza frazione, decisiva per il successo finale norvegese. Nelle prove individuali ha ottenuto comunque un 7° posto nella skiathlon, un 5° nella 10 km TL e un 11° nella 30 km TC, in una stagione nella quale è tornata finalmente ad alti livelli.

Tiril Weng 7: molto bene nelle prove a squadre, un po' meno in quelle individuali: la leader della classifica generale di CdM trionfa con le compagne di squadra nella 4x5 km e conquista un bellissimo argento con Anne Kalvaa nella team sprint. Nelle gare individuali non arrivano medaglie ma solo due top 10, che in coppa significherebbero buoni punti, ma ai Mondiali contano poco e niente.

Maja Dahlqvist 7: due bronzi per la specialista svedese, a podio nella sprint individuale e nella 4x5 km, dove salva il podio per la Svezia vincendo lo sprint per il bronzo contro Krista Parmakoski. Fuori per scelta tecnica nella team sprint, dove fu oro ad Oberstdorf, porta a casa comunque due medaglie, toccando quota quattro a livello iridato, dopo gli ori nelle team sprint di Seefeld 2019 e Oberstdorf 2021.

Francesca Franchi 7: voto meritatissimo per la classe '97 trentina, che a Planica ha vissuto le due settimane migliori della carriera, con un grandissimo 9° posto nella skiathlon e un ancor più importante 6° posto nella 10 km in skating, per un'atleta che non aveva mai toccato la top 10 nel resto della sua carriera. Franchi aveva già dato segnali positivi nelle tappe precedenti, in Slovenia ha finalizzato l'ottima preparazione pre-Mondiale, regalando finalmente un sorriso allo sci di fondo femminile azzurro, nonchè un'ottima figura sulla quale ricostruire una squadra competitiva in vista dei Giochi del 2026.

Katharina Hennig 6,5: si salva la leader della squadra tedesca con un'ottima frazione nella 4x5 km, dove la Germania conquista un argento meraviglioso. Per il resto era lecito aspettarsi qualcosa in più dalla nativa di Annaberg-Buchholz, che ha raccolto un 4° posto nella skiathlon e un 7° posto nella 30 km TC, mancando la medaglia individuale.

Cristina Pittin, Federica Sanfilippo, Nadine Laurent e Iris De Martin Pinter 6: sufficienza meritata per queste quattro azzurre, con Pittin quindicesima nella sprint e diciottesima nella skiathlon, autrice di due belle prove, una Sanfilippo molto positiva all'esordio iridato nello sci di fondo, e le due giovanissime (classe 2003 e 2004) bravissime a qualificarsi per le fasi finali nella sprint TC.

Kerttu Niskanen 5: prosegue la maledizione iridata per la trentaquattrenne finnica, che non va a medaglia dalla staffetta di Lahti 2017. Arrivano quattro top 10, ma nessuna medaglia, grande delusione dopo aver disputato una più che buona stagione di CdM. Quinta nella skiathlon, nona nella 10 km TL, quarta nella 4x5 km, dove disputa, bisogna ammetterlo, la migliore frazione in casa Finlandia, e sesta nella 30 km TC conclusiva. L'età forse inizia a pesare e la preparazione all'evento iridato non è stata delle migliori, probabilmente anche a causa della decisione di non saltare neanche una tappa di CdM, ad eccezione di Livigno, dall'inizio della stagione.

Delphine Claudel 4,5: Mondiale totalmente anonimo per la transalpina, considerata come possibile sorpresa per le medaglie visto il grande inizio di 2023 da parte sua. Inizia con un discreto 10° posto nella skiathlon, per chiudere mestamente al 23° posto nella 10 km TL, dove era ritenuta tra le papabili medagliate; nella staffetta è sesta insieme alle compagne di squadra. Una brutta parentesi, quella di Planica, che dovrà essere rimossa al più presto dalla classe '96 francese.

Krista Parmakoski 4: irriconoscibile: è l'unico aggettivo che potrebbe descrivere la versione iridata a Planica della classe '90 finnica. La stagione in CdM non era stata fino ad ora la migliore di sempre, ma un Mondiale così brutto da parte sua era difficile immaginarselo onestamente: solo un 6° posto nella skiathlon come unico sussulto, poi due gare fuori dalla top 15 nella 10 km TL e nella 30 km TC; male anche nella team sprint (6° posto), oltre all'amaro 4° posto nella 4x5 km.

SETTORE MASCHILE

Simen Krueger 10: mondiale impeccabile del classe '93 norvegese: tre gare disputate, tre ori. Esordisce con il titolo nella skiathlon, replica alla grande nella 10 km in skating e partecipa al trionfo norvegese nella 4x10 km. Successivamente viene escluso dalla 50 km TC, forse per lasciare una medaglia d'oro ad un altro norvegese, ma il suo rendimento a Planica è da manuale dello sci di fondo.

Johannes Klaebo 9: tre ori e due argenti porterebbero al 10 in pagella ogni singolo atleta dell'universo, ma non Klaebo. Si riconferma per la terza volta consecutiva oro nella sprint a livello iridato dopo Seefeld 2019 e Oberstdorf 2021, così come nella team sprint. Ottiene un buon argento nella skiathlon, medaglia di legno nella 15 km TL e chiude la rassegna iridata con un amaro 2° posto nella 50 km TC, dove si era apparecchiato tutto per un suo trionfo, il primo in un grande evento in questo format di gara. Il suo è stato un ottimo Mondiale, ma qualche imperfezione qua e là gli hanno impedito di toccare la... perfezione.

Paal Golberg 9: l'oro nella 50 km TC è stato il degno coronamento di una carriera, vissuta per la maggior parte da gregario, per il trentaduenne norvegese. Parte con un argento nella sprint, poi arrivano gli ori nella team sprint e nella 4x10 km, per poi soprendere tutti nell'atto conclusivo, ottenendo la prima medaglia d'oro iridata individuale della carriera.

Hans Holund 8,5: il leader per anzianità dei norge, si conferma ancora ad alti livelli, con un bel bronzo nella 15 km TL, dove vinse a Oberstdorf 2021. Ottimo il suo apporto anche nella 4x10 km, dove corre una prima frazione su ritmi altissimi dando il là al trionfo norvegese. Potrebbe essere stata l'ultima recita iridata del classe '89, anche se i prossimi Mondiali si correranno sulle nevi casalinghe di Trondheim, a casa di Johannes Klaebo.

Harald Amundsen 8,5: una gara disputata, una medaglia. La comparsa di Amundsen a Planica è stata breve ma intensa, con un argento nella 10 km in skating, ad appena 5" dall'oro; questo risultato serve a dare ancor più l'idea della massiccia presenza di atleti da podio tra i ranghi norvegesi: bravissimo lui a sfruttare l'unica occasione concessagli.

Jules Chappaz 8: in campo maschile, il suo bronzo nella sprint, è stata probabilmente la sorpresa principale. Il classe '99 transalpino è stato in grado di vendicare l'uscita anzitempo del connazionale Jouve, regalando alla Francia un'importante medaglia. Vista la giovane età, Chappaz è sicuramente un atleta da monitorare con attenzione per il futuro.

William Poromaa 8: meritatissima la prima medaglia iridata individuale per il classe '99 svedese, che ottiene un grandissimo bronzo nella 50 km TC. Unico atleta non norvegese a medaglia nella gare individuali insieme a Chappaz, si conferma uno dei pochi rivali per i norge attuali e futuri nella gare distance. Colleziona anche due quinti posti, nella skiathlon e nella 15 km in skating: l'età è tutta dalla sua parte, per avere una carriera da protagonista in questo sport.

Ristomatti Hakola, Iivo Niskanen, Perttu Hyvarinen e Niko Anttola 7,5: la steffetta finlandese stupisce tutti e coglie l'argento. Merito principale di un imperioso Iivo Niskanen, autore di una seconda frazione straordinaria. Il totem dello sci di fondo finnico ha provato a far saltare il banco nella 50 km TC, ma si è dovuto accontentare di un 6° posto finale: un buon Mondiale visto l'inizio di stagione alquanto travagliato.

Friedrich Moch 7: il giovane tedesco ha trainato la Germania ad un incredibile bronzo iridato; ottime anche le prestazioni nelle prove individuali, con il 7° posto nella skiathlon e l'8° nella 15 km TL. In futuro potrà giocarsi risultati ancor più di rilievo.

Sjur Roethe 7: per il classe '88 norvegese potrebbe essere stata l'ultima apparizione iridata: un bel bronzo nella skathlon, lo riporta sul podio mondiale dopo lo zero di Oberstdorf 2021. Buon 6° posto anche nella 15 km TL, dà forfait all'ultimo minuto nella 50 km TC, il suo Mondiale rimane comunque positivo con un metallo conquistato.

Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani 7: stesso voto per i due valdostani, che con una prestazione encomiabile hanno consegnato all'Italia l'argento nella team sprint, unica medaglia azzurra iridata a Planica 2023. La coppia ha disputato una gara tatticamente perfetta, con Pellegrino che ha persino provato a sorprendere Klaebo. Nella sprint individuale entrambi sono stati eliminati ai quarti di finale, nella staffetta la sfortuna ha precluso ogni minima possibilità di medaglia agli azzurri. La 50 km TC ha visto De Fabiani lottare a lungo per le posizioni di testa, ma una caduta e una condizione di salute non al top l'hanno messo fuori dai giochi, raggiungendo comunque un dignitoso 11° posto, dietro ad un ottimo Pellegrino. Il Mondiale, nel complesso, per i due azzurri è stato assolutamente positivo, con l'obiettivo medaglia raggiunto.

Richard Jouve 6: si salva in corner lo sprinter transalpino, con il bronzo nella team sprint che maschera la brutta prova nella sprint individuale, dove viene eliminato ai quarti di finale senza appello (gara nella quale era uno dei favoriti non solo per il podio ma anche per una vittoria). Disputa un buon lancio anche nella 4x10 km, dove la Francia chiuderà ai piedi del podio.

Calle Halfvarsson 5,5: voto che sembra paradossale per lo svedese, che ha come peggiore risultato nella rassegna iridata un 6° posto, ma che non sale mai sul podio. Buon 5° posto nella sprint individuale, così come il 6° nella skiathlon, male nelle prove a squadre: nella team sprint perde il treno per le medaglie, chiudendo 5°, nella 4x10 km fatica tanto, con la Svezia solo sesta al traguardo. Prova a rifarsi nella 50 km TC conclusiva, dove ottiene un amaro 4°, disputando comunque una buona gara che rialza la sua valutazione iridata, troppo poco però per arrivare alla sufficienza.

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Arriva la sesta affermazione consecutiva per il fuoriclasse norge nel massimo circuito, che trionfa anche nella 10 km in classico davanti al finnico Iivo Niskanen e al connazionale Martin Nyenget. La sfera di cristallo è aritmeticamente di Harald Amundsen, oggi 8°, che interrompe il regno di Klaebo e Bolshunov (ultimo vincitore diverso Martin Sundby nel 2016). Bene Chicco Pellegrino, che colleziona un'altra top 10 a livello distance, chiudendo 9°. Domani le mass start 20 km TL chiuderanno la CdM 2023/2024.