La FIS ha deciso: modifica alle tute dopo gli incidenti avvenuti a Predazzo, mentre lo snowboard trema in ottica Giochi

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La FIS ha deciso: modifica alle tute dopo gli incidenti avvenuti a Predazzo, mentre lo snowboard trema in ottica Giochi

Dai meeting FIS di Zurigo ecco arrivare la conferma che, per il settore femminile, ci saranno variazioni sulle misure per cambiare traiettoria di salto e quindi sicurezza. Per quanto riguarda il panorama dello snowboard, nonostante numeri da record e una partecipazione planetaria tra località coinvolte e atleti di alto livello, l'ipotesi che il CIO possa escludere le specialità dell'alpino dalle Olimpiadi 2030 fa riflettere.

Nei giorni scorsi, il mondo dello snowboard si è allarmato per quanto emerso dalle ultime riunioni del CIO, ovvero la possibilità concreta che il gigante parallelo possa non fare parte del programma olimpico dai Giochi previsti sulle Alpi francesi nel 2030.

Se già grida vendetta il fatto che ci sia solo una gara per una disciplina che, dall’ingresso a Nagano 1998, è cresciuta tantissimo e conta su un panorama internazionale di altissimo livello, dall’altro il rischio ora è concreto e se n’è parlato in casa FIS, in occasione delle riunioni dei sotto comitati nel meeting autunnale di Zurigo.

Con 13 PGS, 5 PSL e tre gare a squadre in programma nella prossima stagione di Coppa del Mondo, oltre alle sfide olimpiche in quel di Livigno, il menu sarà ricchissimo. “Gli incontri di Zurigo ci hanno dato molta fiducia - ha dichiarato il Direttore di Gara FIS, Uwe Beier - Ci stiamo dirigendo verso la stagione olimpica con uno dei calendari più importanti che abbiamo mai avuto. La stagione 2024/25 ha registrato ottimi risultati televisivi sia in Coppa del Mondo che nella rassegna iridata, e la disciplina continua a crescere globalmente a tutti i livelli, sino alla categoria juniores”.

La prossima Coppa Europa prevede 16 gare maschili e femminili in otto diverse località, con i giovani atleti che avranno anche la possibilità di gareggiare su alcune piste di Coppa del Mondo. Forte del successo della Junior Regional Cup dello scorso inverno, si guarda con fiducia al futuro ma è chiaro che l’incognita legata alla presenza ai Giochi allarma. “Certo, il messaggio del CIO è preoccupante, ma confidiamo nella leadership della FIS per affrontare la questione e crediamo nella qualità del nostro sport, dei nostri percorsi e dei nostri organizzatori - afferma Beier sul tema - Ovunque guardiamo, vediamo tendenze positive e il nostro obiettivo è continuare a consolidare questo successo”.

Beier ha sottolineato il fatto che lo snowboard alpino è una disciplina che non richiede infrastrutture olimpiche aggiuntive, offre un equilibrio di genere quasi al 100% e attrae costantemente una forte partecipazione internazionale, con oltre 20 nazioni che competono regolarmente in CdM e, solo nel Mondiale 2025 in Engadina, 12 nazioni diverse sono salite sul podio.

 

IL SALTO CAMBIA

 

Si è lavorato molto a Zurigo anche sul fronte salto con gli sci.

Sì, perché se da un lato è stata confermata la scelta di introdurre i cartellini dopo il caos tute partito dai Mondiali di Trondheim, proprio le misure delle stesse ora verranno modificate in seguito a quanto accaduto, in particolare nelle gare femminili, al FIS Nordic Summer Festival sui trampolini olimpici di Predazzo.

I gravi infortuni occorsi a due big come Eva Pinkelnig e Alexandria Loutitt, mentre per la combinata nordica perderà tutta la stagione pure Haruka Kasai, “hanno evidenziato la necessità di apportare lievi modifiche al regolamento sull’equipaggiamento – si legge nella nota FIS dopo i meeting autunnali - Queste modifiche riguardano le misure della tuta, più specificamente la tolleranza relativa a quanto essa può essere più larga del corpo di un atleta. In altre parole, la quantità di tessuto libero della tuta da salto che può essere a contatto con l’aria durante il volo, migliorando così l’aerodinamica.

Fino ad ora, le tute da uomo e da donna dovevano essere tra 2 e 4 cm più larghe della circonferenza corporea dell’atleta in qualsiasi punto del corpo. Il Comitato per il salto con gli sci ha approvato una versione rivista del regolamento, in base alla quale, solo per le gare femminili: la tuta deve essere tra 2 e 5 cm più larga della circonferenza corporea dell’atleta, dall’ascella al ginocchio in qualsiasi punto.

In particolare, la manica della tuta deve essere tra 2 e 4 cm più larga della circonferenza corporea dell’atleta in qualsiasi punto, e la lunghezza della manica non deve essere inferiore a 5 cm (invece dei 3 cm precedenti); l’altezza del cavallo della tuta può essere misurata fino a 2 cm al di sotto dell’altezza del cavallo. Gli adattamenti sembrano lievi, ma possono avere un effetto significativo sul modo in cui gli atleti riescono ad acquisire maggiore controllo in volo. “Quest’estate è diventato chiaro che, mentre gli uomini si sono adattati bene ai nuovi parametri della muta, le donne hanno avuto più difficoltà, il che si è tradotto in una velocità verticale eccessiva negli atterraggi – le parole di Jernej Damjan, rappresentante degli atleti in FIS – Con mute un po’ più grandi, le donne avranno più spazio per volare, il che si traduce in una migliore sensazione di appoggio.

Questo le farà volare in avanti più velocemente e, di conseguenza, la velocità verticale in atterraggio diminuirà, generando meno pressione sulle articolazioni. È tutta una questione di bellezza di questo sport: saltare lontano, sì, ma farlo in sicurezza”.

Il regolamento aggiornato delle tute sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio FIS nella prossima riunione, il 21 ottobre, in modo da entrare in vigore prima dell’ultima gara femminile del Summer Grand Prix, a Klingenthal il 25 e 26 ottobre, per poter restare tale lungo tutta la stagione invernale.

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