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Un paio di mesi all'elezione del nuovo presidente FIS, le idee di Urs Lehmann: "Serve un calendario più omogeneo"

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Sci Alpinol'intervista

Un paio di mesi all'elezione del nuovo presidente FIS, le idee di Urs Lehmann: "Serve un calendario più omogeneo"

L'ex iridato e presidente di Swiss Ski, sfiderà Johan Eliasch e Mats Arjes nella corsa alla successione di Kasper. Al "Blick" ha raccontato la sua visione per la Coppa del Mondo. "Combinate e paralleli servono, vi spiego perchè".

Un paio di mesi e scopriremo il successo di Gian Franco Kasper, dal 1998 alla guida della FIS e che, nel prossimo congresso previsto a fine maggio, lascerà ufficialmente l'incarico di presidente come già annunciato da oltre un anno (con “proroga” dal 2020 al 2021 causa pandemia).

Sono il CEO di Head, Johan Eliasch (candidato dalla federazione britannica), lo svedese Mats Arjes, numero 1 del comitato olimpico del paese scandinavo e in consiglio FIS da una decina d'anni (oltre ad essere stato ex presidente della federsci svedese), e il presidente di Swiss-Ski, Urs Lehmann, i tre candidati per una svolta che sarà storica. E proprio l'ex campione del mondo di discesa ha parlato delle sue idee, in merito ai cambiamenti che riguarderebbero la Coppa del Mondo di sci, sulle colonne del “Blick”, nell'intervista concessa a Mathias Germann.

Lehmann ha parlato innanzitutto dei discussi paralleli, andando un po' controcorrente rispetto al pensiero generale degli appassionati. C'è una spiegazione ben precisa, però, dietro all'analisi del candidato svizzero. “Lo scorso inverno ci sono stati solo due eventi di alto livello: a Lech è stata una gara molto buona, a Cortina l'opposto e questa gara ha mostrato chiaramente i suoi limiti. Negli ultimi anni, il format è stato cambiato non sempre in meglio, non ci sono stati test sufficienti prima dell'esordio ai Mondiali. Il problema è che non ci sono eventi a livelli inferiori, come in Coppa Europa e in gare FIS, ma è importante che in Coppa del Mondo si disputino abbastanza paralleli e combinate (Lehmann ne vorrebbe 4 a stagione per ciascuna specialità), rendendo le prove accattivanti dal format alle scelte delle piste e alla loro preparazione.

Il CIO distribuisce molti fondi in base al numero di discipline e medaglie che poi verranno assegnate ai Giochi Olimpici, quindi se eliminassimo paralleli e combinate, la stessa FIS, le federazioni nazionali e gli organizzatori riceverebbero un minor sostegno finanziario. Non converrebbe a nessuno, ma serve migliorarli, come detto”.

Si discute tanto anche di calendario, con diversi atleti che si sono lamentati della discrepanza tra gare veloci e prove tecniche, anche se in quest'ultimo caso bisognerebbe differenziare il discorso tra slalom e gigante rispetto a discesa e super-g. Lehmann ha le idee chiare: “Per un velocista puro è attualmente difficile lottare per la Coppa del Mondo generale – spiega – Noi di Swiss-Ski abbiamo presentato due anni fa, al gruppo di lavoro FIS, un piano per rendere più equilibrato il calendario: tutti erano d'accordo, ma non si è mosso nulla e lo trovo incomprensibile.

Credo sia necessaria uguaglianza tra gare di velocità e tecniche: in un'ipotesi di calendario con 44 prove, prevedo quattro combinate, quattro paralleli e nove gare per ciascuna delle discipline classiche”.

E si vogliono incrementare gli appuntamenti in notturna, in particolare legati agli slalom. “Una gara che inizia alle 18.00 e termina attorno alle 21.45, può essere vista da più telespettatori, soprattutto se si svolge durante la settimana. Non per niente le partite di Champions League iniziano alle 21 invece che alle 13. Inoltre, consentirebbero di alleggerire il calendario così serrato con le gare in serie nei week-end”. Infine il tema infortuni, sul quale Lehmann vede però un lavoro da svolgere partendo da lontano, non tanto sui materiali o la situazione attuale delle piste proposte: “Credo sia importante la prevenzione sin dall'adolescenza, con Swiss-Ski abbiamo sempre puntato su questo aspetto”.

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