Tomba e Stenmark, un incontro tra leggende nel cuore di Madonna di Campiglio

Un incontro tra leggende, nel cuore di una località che ha segnato le rispettive carriere.

Alberto Tomba e Ingemar Stenmark a Madonna di Campiglio, assieme per qualche ora nel corso della settimana bianca di Carnevale. Non un vero e proprio evento organizzato; il primo ad arrivare è stato il fuoriclasse svedese, per una vacanza con la famiglia e con il solito basso profilo che contraddistingue lo sciatore con più vittorie nella storia della Coppa del Mondo.

E' stata la prima volta di “Ingo”, dai giorni del suo ritiro agonistico, a Campiglio e sulle nevi del Canalone Miramonti, dove ha vinto più che in ogni altra tappa di coppa (otto volte, di cui cinque in slalom e tre in gigante) e colse, il 17 dicembre 1974, la prima delle sue 86 perle nel massimo circuito. Stenmark è stato accolto all'Hotel Savoia dalla delegazione trentina guidata dal presidente dell'azienda per il turismo Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena, Tullio Serafini, oltre che da Lorenzo Conci, da anni a capo del Comitato organizzatore della 3Tre, il vice sindaco Albert Ballardini e Bruno Felicetti, vice direttore di Funivie Campiglio. Tra consegna di una stampa su tela per quella storica vittoria di 46 anni fa, e la mitica maglia fulmine che ha riportato in Svezia, l'asso di Tarnaby è poi tornato su quel Canalone Miramonti che ha trovato molto differente. “La pista è più ripida, anche troppo per me ora – ha sorriso Stenmark - più ampia e con un parterre d'arrivo molto più grande”.

Poi alla Cascina Zeledria l'incontro con Albertone Tomba, tornato a Campiglio ad un paio di mesi dalla gara di Coppa del Mondo che vide, lo scorso 8 gennaio, il campionissimo bolognese tra i super ospiti. E i racconti sono stati mille, tra due fuoriclasse assoluti di questo sport. Quello che si sono detti, però, rimarrà tra di loro...