Theaux non vuole più piangere compagni e colleghi: "Soluzioni concrete, ora: noi atleti dobbiamo affrontare la realtà"

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Theaux non vuole più piangere compagni e colleghi: "Soluzioni concrete, ora: noi atleti dobbiamo affrontare la realtà"

Dopo la morte di Matteo Franzoso, il veterano della nazionale francese di velocità ha espresso i suoi pensieri per un grido che non deve rimanere inascoltato: "Il dibattito sulla sicurezza va aperto immediatamente, dobbiamo unirci tutti per trovare soluzioni".

Adrien Theaux è uno dei velocisti più esperti del circo bianco, domani compirà 41 anni e anche per lui, che si sta preparando con i compagni di squadra sulle nevi di Nevados de Chillan, dopo aver lavorato proprio a La Parva fino alla scorsa settimana, poco prima che Matteo Franzoso su quella pista solcata più volte anche dai transalpini patisse l’incidente terribile che gli è costato la vita, gli interrogativi in queste ore sono davvero tanti.

Da leader dell’Equipe de France, postando una foto di Matilde Lorenzi, di Matteo e del compagno e amico David Poisson che, sempre in una giornata di allenamento, perse la vita a Nakiska il 13 novembre 2017, nella serata cilena di martedì Theaux ha espresso sui social i suoi pensieri su quanto accaduto di nuovo e cosa serve fare, senza più perdere tempo, per cambiare qualcosa: “Un’altra ancora, quante tragiche morti dovremo vivere prima di aprire finalmente il dibattito sulla sicurezza, soprattutto durante l’allenamento?

Nel rispetto di chi ha pagato con la vita, è ora che tutte le autorità si uniscano per trovare soluzioni! FIS, federazioni nazionali, allenatori, ma anche i primi interessati: gli atleti. È nostro dovere affrontare la realtà e trovare soluzioni concrete e non sottigliezze lontane dal problema di fondo: è tempo di farsi avanti per preservare il futuro della nostra disciplina, dei futuri atleti e dei futuri allenatori”.

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