Il nuovo corso in slalom di Theolier e Guadagnini? Una luce da Vinatzer, si attende Della Mea, mentre i veterani...

Il nuovo corso in slalom di Theolier e Guadagnini? Una luce da Vinatzer, si attende Della Mea, mentre i veterani...
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Il nuovo corso in slalom di Theolier e Guadagnini? Una luce da Vinatzer, si attende Della Mea, mentre i veterani...

Focus sulla specialità nella quale l'Italia fatica maggiormente: a Levi più ombre che luci, ma sarà gennaio il mese chiave.

Slalom mio, quanta pazienza ci vuole con te...

Per la nazionale italiana, sia a livello maschile che femminile, è ormai da oltre due stagioni la specialità più indigesta, l'unica in cui, dall'annata 2017/18 in avanti, non sono più arrivati podi in Coppa del Mondo.

L'ultimo è il 2° posto ottenuto da Stefano Gross, nel marzo 2017 a Kranjska Gora. Non è un caso che siano cambiati tanti tecnici (in realtà la squadra che più ha rivoluzionato lo staff è quella del gigante maschile), con il nuovo corso ora affidato ad allenatori di elevatissima qualità come Jacques Theolier, tornato alla guida degli uomini, e Matteo Guadagnini che si è preso l'incombenza di risollevare il gruppo femminile.

In occasione dell'opening di specialità a Levi, sono state oggettivamente più le ombre che le luci, anche se il settore maschile ha portato a casa un 10° e un 12° posto con l'eterno Manny Moelgg e con il nuovo che avanza, un Alex Vinatzer che ha mostrato miglioramenti evidenti ed è pronto, dopo aver centrato il miglior risultato della sua giovanissima carriera (il gardenese ha solo 20 anni, due in meno di Noel...), ad iniziare a lottare costantemente per la top ten.

Pensando alla lunghissima stagione che ci attende tra i rapid gates, visto che saranno ben 12 gli slalom di Coppa del Mondo previsti, le carte da giocare saranno anche altre e sono due, in particolare, i veterani che avranno ancora qualche cartuccia importante da sparare. Parliamo di Stefano Gross e Giuliano Razzoli, che per motivi differenti non hanno fatto bene a Levi: il fassano, che ha inforcato nella 1^ manche quando ormai era fuori dai giochi per la qualificazione, era al rientro dopo l'operazione al crociato e non ha avuto a disposizione quei giorni di sci necessari per competere a questi livelli.

Lo specialista reggiano, invece, si era già tirato fuori dalla mischia definendo la sua forma non ottimale; vuoi perchè il “Razzo” ha sempre faticato ad entrare in condizione (non a caso, il miglior risultato a Levi è un anonimo 12° posto), vuoi perchè il mirino è puntato su quel mese di gennaio che, in assenza di grandi eventi a febbraio, sarà il cuore della stagione per gli slalomisti. Sei gare nel giro di ventiquattro giorni, da Zagabria (5 gennaio) a Schladming (28 gennaio), con tutte le grandi classiche che tanto piacciono all'olimpionico e allo stesso Gross, che ci attendiamo trovi la condizione giusto in tempo per quel periodo.

E poi ci sono, del gruppo che ha fatto parte della spedizione in Finlandia, atleti che hanno mostrato potenziale da primi 30 come Simon Maurberger, autore di un grave errore che gli ha tolto una seconda manche ormai certa, un Tommy Sala (nella foto) positivo al rientro e ad un paio di decimi dalla qualificazione, Bacher, Liberatore e Ricky Tonetti, escluso come Razzoli per soli 8 centesimi.

Preoccupa maggiormente la situazione tra le donne: detto che anche a livello quantitativo, le atlete “da Coppa del Mondo” sono poche, in questo caso la veterana del gruppo è solo una e a Levi, pur partendo in primo gruppo, non ha centrato il pass che, per una come Irene Curtoni, dovrebbe essere cosa quasi scontata (al netto di errori particolari, che in questo caso non ci sono stati). La valtellinese ha avuto un intoppo in allenamento ad ottobre con una brutta caduta e non era certamente al top, ma dovrà presto dare un segnale e guidare le giovani compagne che, dalla Lapponia, hanno portato a casa un po' di esperienza.

Certo, Martina Peterlini si è presa i primi punti in Coppa del Mondo (5) ed è una speranza che già avevamo notato la scorsa stagione, ma ha deluso Lara Della Mea, ad oltre 5 secondi da Vlhova nella 1^ manche e lontana dal livello mostrato più volte nell'annata dell'esplosione; è vero, Guadagnini aveva avvertito delle difficoltà riscontrate dalla tarvisiana in termini di ritmo da ritrovare nel corso della preparazione, ma a Levi la qualificazione veniva considerata quasi d'obbligo per la 20enne friulana, finita invece lontana dall'obiettivo.

Ci hanno provato Gulli, Rossetti e Midali, senza fortuna; le prime due rimarranno in Scandinavia per cominciare l'avventura in Coppa Europa, la bergamasca volerà invece a Killington per partecipare al secondo slalom di Coppa del Mondo, dove l'Italia schiererà cinque atlete (a meno di cambiamenti dell'ultima ora), con Curtoni, Della Mea, Peterlini e una Federica Brignone alla sua prima stagionale nella disciplina. La valdostana è la terza azzurra in WCSL e di gare ne disputa ben poche, dovendo curare la polivalenza: già questo dice molto della situazione dello slalom femminile azzurro.

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