"Ciao Matilde", un anno dopo: dal papà alla sorella, quanto amore e quanto coraggio per cambiare le cose

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"Ciao Matilde", un anno dopo: dal papà alla sorella, quanto amore e quanto coraggio per cambiare le cose

Il 28 ottobre 2024, Matilde Lorenzi moriva in seguito ad una caduta in allenamento sul ghiacciaio della Val Senales. La Fondazione che porta il suo nome, nata poche settimane più tardi, ha già fatto tantissimo: "Era la figlia che chiunque avrebbe voluto, le Federazioni hanno preso la direzione giusta sul tema sicurezza e noi busseremo a tutte le porte perchè non si ripeta più quanto successo a lei". La sorella Lucrezia: "Mi hai insegnato ad amare ogni attimo della vita".

“Ciao Matilde”, un anno dopo quel maledetto giorno.

Un anno esatto, oggi, dall’incidente mortale di Matilde Lorenzi, che si spense alle ore 23.52 di quel lunedì 28 ottobre 2024, all’ospedale di Bolzano, oltre 12 ore dopo la caduta in un allenamento di gigante sulle nevi della Val Senales, finendo fuori pista dalla “Grawand-1”. Il tema della sicurezza, proprio da quel giorno, è diventato prioritario e purtroppo sono seguiti i drammi di Marco Degli Uomini, Margot Simond e, un mese e mezzo fa, quello di Matteo Franzoso in Cile.

In onore di Matilde, campionessa italiana di super-g che si apprestava a vivere la stagione del possibile salto in CdM, lei considerata tra le polivalenti più promettenti nel panorama della nazionale, poche settimane più tardi nacque la Fondazione Matilde Lorenzi per promuovere, sviluppare e implementare la sicurezza sulle piste da sci, avviando presto tanti progetti a partire da quello con i giovani dei Politecnici di Torino e Milano.

Adolfo Lorenzi, il papà di “Mati”, nel week-end ha rilasciato un’intervista a “La Stampa” di Torino per raccontare come la famiglia, in questi 12 mesi, sia riuscita ad accettare il dolore di una perdita gravissima, ma soprattutto a fare qualcosa di concreto. “I momenti più difficili della giornata sono due, il pomeriggio e la sera perché Matilde tornava dalle trasferte con la sua allegria e raccontava, non mi sembra vero di non poterle più parlare.

Era la figlia che chiunque avrebbe voluto, ora non possiamo deluderla e ci aspetta al banco per vedere se siamo stati abbastanza bravi, se siamo alla sua altezza. In questo percorso abbiamo incontrato persone stupende che ci hanno aiutato e sostenuto, non me lo aspettavo”.

Francesco Baccini ha dedicato a Matilde una canzone splendida: “Siamo stati a Genova, ringraziamo di cuore Francesco; il brano è la colonna sonora del docufilm “Kristian Ghedina – Storie di sci” realizzato da Paolo Galassi. L’altro evento a cui teniamo molto è la festa per il compleanno di Matilde (nata il 15 novembre 2004, ndr), prevista l’8 novembre a Sillavengo di Novara: basta iscriversi, è aperta a tutti”.

E ancora l’avvicinamento ai Giochi Olimpici con un altro appuntamento: “L’11 gennaio la fiaccola passerà a Torino, intitolata a lei e a Matteo Franzoso. Sì, conosciamo bene i genitori di Matteo, li ho sentiti e si sono chiusi nel loro lutto, li rispetto. Ognuno ha il proprio modo di somatizzare una perdita così importante: la reazione della nostra famiglia è quella che ci riempie il cuore, quella che ci fa stare meglio e aiuta a non spegnersi”.

Il tema sicurezza, a maggior ragione dopo quanto accaduto nell’ultimo anno, ora è finalmente anche sui tavoli più importanti a partire dalla FIS. Papà Lorenzi spiega: “Ogni sciatore e ogni atleta, indipendentemente dall’età e dal livello, merita di praticare sport in un ambiente sicuro e consapevole, la prevenzione e la formazione siano prioritarie. In questi giorni abbiamo ricevuto una visita dei dirigenti della Federazione Internazionale, il progetto “Ski Slope Digital Twin” con i ragazzi del Politecnico di Torino e Milano va avanti, ma c’è anche un’altra idea che mi sta a cuore per la formazione di pronto soccorso per ogni allenatore o maestro di sci”.

E la risposta della FISI in tutto ciò? “Voglio essere positivo, hanno raccolto il nostro grido di dolore e si stanno muovendo nella giusta direzione. Non si può ottenere tutto subito ma è stato avviato un lavoro importante. In generale, ci sarebbe dovuta essere un’altra attenzione, prima dei drammi. Matilde, con la sua semplicità, ha smosso delle montagne, andremo a bussare alla porta di tutti. Dobbiamo evitare che quello che è successo a lei si ripeta”.

Nel week-end prima del dramma, Lucrezia Lorenzi salutava la sorella dividendosi per i rispettivi allenamenti; la slalomista piemontese, che anche lo scorso inverno è stata protagonista in CdM con la forza di andare avanti dopo quanto accaduto a Matilde, ha ricordato così sui social quei momenti. “Esattamente un anno fa, in questo momento, ti salutavo e ti stringevo forte. Mai avrei potuto immaginare, neanche lontanamente, che quella sarebbe stata l’ultima volta.

Non mi chiedere il perché, ma in quell’istante mi è venuto d’istinto farti un video mentre mi salutavi. Non l’avevo mai fatto prima. Ora, però, credo di sapere il motivo. Appena prima che partissi avevamo, come sempre, calcolato il giorno in cui ci saremmo riviste, tra i tuoi e i miei impegni sportivi. Ma quel 9 novembre non è mai arrivato… e io, in fondo, lo sto ancora aspettando.

Mi manchi da morire. E, anche se può sembrare un paradosso, voglio ringraziarti perché mi hai insegnato ad amare ogni attimo, a dare valore al tempo. ad apprezzare ogni piccola cosa, ogni piccolo abbraccio. Perché può capitare di non essere più così fortunati da potersi godere quei momenti insieme. Il mondo, senza di te, è un po’ strano. Risuona di un vuoto che sto ancora cercando di imparare a colmare, ma la verità è che non ci sono ancora riuscita. Quando puoi, passa a trovarmi nei sogni: di un tuo abbraccio, ne avrei davvero bisogno.

Immensamente grata di essere tua sorella. Per sempre la tua Tizi”.

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