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Un mix devastante, dal Vermont alla Norvegia: McGrath, un fenomeno che indica la strada

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Un mix devastante, dal Vermont alla Norvegia: McGrath, un fenomeno che indica la strada

Secondo sulla Gran Risa, Atle era incredulo nel post gara. "La cosa più bella? L'abbraccio dei miei splendidi compagni". Il papà Felix ha corso con Tomba, lui guarda sempre avanti. E anche in slalom fa paura.

Molti l'hanno scoperto definitivamente quest'oggi, un po' come nel caso del suo gemello Lucas Braathen il giorno del trionfo di “Pinheiro” a Soelden.

Ad Atle Lie McGrath sono mancati solo sette centesimi per imitare l'altro classe 2000 norvegese, facente parte di una “Generazione Z” che sta arrivando prepotente anche nel circo bianco. Solo Alexis Pinturault si è inserito tra questo fantastico ventenne e un trionfo colossale sulla Gran Risa, il tempio del gigante, ma oggi è stato il ragazzino nato nel Vermont, a Burlington, a fare innamorare tutti. E senza quelle due “cappelle” sia nel finale della manche d'apertura (sulla prima gobba del gatto) che nella seconda, a fine muro, forse staremmo parlando di un'altra storia.

Ad ogni modo, nel giorno in cui Kristoffersen continua nella sua spirale di difficoltà (e in Norvegia non è piaciuta a fine prima manche una dichiarazione di Henrik, “ho sciato come una donna”), mentre Braathen ha fatto benissimo nella prima e Kilde nella seconda, il protagonista assoluto di casa Norvegia è lui, Atle figlio di Felix.

Felix Mcgrath, i più appassionati lo ricorderanno: slalomgigantista statunitense classe 1963, 10° nello slalom mondiale di Crans Montana 1987, 13° nel gigante olimpico di Alberto Tomba a Calgary '88. E proprio alle spalle del fuoriclasse bolognese, McGrath senior ottenne l'unico podio in Coppa del Mondo nello stesso anno, concludendo al 2° posto lo slalom di Are. Sposato con l'ex fondista norge Selma Lie, ecco che Felix divenne poi anche tecnico della nazionale norvegese femminile, ben prima che Atle cominciasse a muovere i primi passi in una scuola straordinaria come il Baerums Ski Club che ha cresciuto, tra gli altri, pure Aleksander Aamodt Kilde.

 

DALLA COPPA EUROPA AL... MONDO

 

Nella scorsa stagione, McGrath jr ha dominato in maniera clamorosa la Coppa Europa, volando dallo slalom alla velocità. E' sufficiente sapere che ha vinto la classifica generale con il distacco record sul secondo (l'austriaco Haaser, arrivato a 433 punti), ma fino ad oggi non aveva alcuna top ten in Coppa del Mondo (anche se a Santa Caterina era salito di livello, con un 15° e un 11° posto nei due giganti della scorsa settimana). Questo perchè è stato gestito con la solita attenzione dallo staff della nazionale norvegese, ma gli sprazzi nell'annata 2019/2020 c'erano già stati, basti pensare ai punti portati a casa tra gigante e slalom proprio in Alta Badia e a Kitzbuehel, non proprio due luoghi qualunque, ma soprattutto quella prestazione nello slalom di Adelboden, quando con il pettorale 75 uscirà all'attacco del muro nella seconda manche, con un tempo che l'avrebbe potuto portare vicinissimo al podio.

Ecco perchè pure lunedì, nel primo slalom stagionale sempre sulla Gran Risa, pur partendo con il 45 sarà da tenere d'occhio. Intanto, oggi si è goduto una giornata da favola. “Un regalo di Natale anticipato, ma non so cos'altro dire per non risultare banale – ha sorriso alla tv NRK – E' bellissimo come i compagni di squadra (Kilde e Braathen gli sono volati letteralmente... addosso) mi abbiano abbracciato, io non mi ero neppure accorto della luce verde al traguardo.

Fare parte di questa squadra è incredibile”.

Atle ha rischiato di battere un primato appartenente allo stesso Alberto Tomba (che l'ha visto eccome dalla zona traguardo...), il più giovane vincitore sulla Gran Risa a 21 anni... meno 6 giorni. E quel 13 dicembre 1987 che vide Albertone regalare e regalarsi il suo terzo successo in Coppa del Mondo, papà Felix Mcgrath era in gara e chiuse ottavo.

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