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Simon Maurberger, è il momento di ripartire: "Quante difficoltà, ma ora posso allenarmi a tutta"

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Sci Alpinointervista

Simon Maurberger, è il momento di ripartire: "Quante difficoltà, ma ora posso allenarmi a tutta"

Il 25enne altoatesino dovrà attendere ancora poche settimane prima di rimettere gli sci dopo l'infortunio. A SportNews ha confessato tutti i timori degli scorsi mesi, come sta ripartendo e a quali obiettivi mira.

L'Italia avrà un Simon Maurberger in più, nel motore della squadra degli slalomgigantisti che ha ripreso proprio nelle ultime due settimane la preparazione sulla neve.

Allo Stelvio non c'era il classe '95 nativo della Valle Aurina, ancora in fase di recupero come lo stesso Manfred Moelgg, per tornare sulla neve quando sarà vicino al 100%, dopo la rottura del crociato e del menisco del ginocchio destro, a causa di quella torsione nel discusso parallelo di Chamonix. Proprio il giorno in cui si stava giocando anche chances di vittoria, lui che della disciplina è un grande specialista, e pochi giorni dopo il miglior risultato della carriera in Coppa del Mondo, il fantastico 5° posto nello slalom di Schladming.

L'azzurro si è dovuto fermare nel momento più bello della carriera e ha confessato, ai colleghi di SportNews che l'hanno raggiunto, di aver passato anche momenti molto difficili dopo l'infortunio. “Ci sono stati giorni in cui avrei voluto buttare via tutto – le parole di Simon – Pian piano le cose sono migliorate, ho fatto anche tanta riabilitazione assieme a Manfred Moelgg e questo mi ha aiutato, anche se la sua lesione al ginocchio era leggermente diversa dalla mia.

Manni mi ha sempre detto di avere pazienza, è stato un grande supporto e mi ha permesso di concentrarmi, rilassarmi e lavorare meglio al recupero. Ed ora posso allenarmi molto bene, completando dalle otto alle dieci sessioni a settimana”.

Il salto di qualità mostrato da Maurberger nell'ultima stagione è stato evidente, in gigante ma soprattutto in slalom. “Sono cambiato, nel senso che non ripenso troppo agli errori commessi, preparandomi con maggior consapevolezza per quello che verrà dopo. Inoltre ho cambiato alcuni aspetti tecnici prima del periodo natalizio, e da quel momento ho avuto un rendimento sempre migliore. Non lo nego, punto a tornare presto al top e se l'obiettivo è migliorare le liste di partenza, in termini di risultati voglio arrivare stabilmente in top 5”.

L'infortunio di Chamonix ha fatto male sotto tanti punti di vista, anche perchè avvenuto in un contesto di gara considerato da molti (atleti stessi) pericoloso. “Tornando a casa quel giorno, ho visto più volte la caduta in video e ora posso dire che non mi fa più alcun effetto rivedere le immagini – racconta “Maubi” - Alexis Pinturault, che è stato uno dei portavoce per sollevare la questione della sicurezza e della regolarità della gara, mi ha inviato un bellissimo messaggio augurandomi un pronto recupero e io credo che questo dimostri come tra noi atleti ci sia una certa coesione.

Magari non è sempre stato così, ma la voce si è alzata univoca verso la FIS: si può e si deve migliorare sotto molti aspetti, ma io stesso rimango un grande fan del parallelo come disciplina, anche se va migliorato. Considero più critica la situazione legata al calendario, ad esempio: non possiamo cominciare la stagione ad ottobre, rimanere fermi per tante settimane (riferendosi a slalom e gigante in particolare) e poi trovarci tutte le classiche a gennaio. Questo comporta un alto rischio di infortuni, ma ora credo sia cominciato un percorso di ricerca per trovare soluzioni”.

Quando rivedremo Simon Maurberger sugli sci? “Voglio tornarci ad agosto e lavoro per questo obiettivo ogni giorno. Non è stato facile, dopo un primo infortunio così grave mi sembrava che nulla procedesse per il meglio, ho dovuto imparare a gestire uno stop del genere. Ora ho recuperato tutta la fiducia che serve per tornare quello di prima”.

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