Ryan Cochran-Siegle: all'inferno e ritorno

Ryan Cochran-Siegle: all'inferno e ritorno
Info foto

Getty Images

Sci AlpinoSci Alpino - Stati Uniti

Ryan Cochran-Siegle: all'inferno e ritorno

Classificandosi a Val d'Isere al quindicesimo posto nel SuperG, Ryan Cochran-Siegle ha ottenuto il miglior piazzamento della sua carriera.

Il ventiquattrenne del Vermont è un predestinato: il migliore talento della seconda generazione agonistica degli Skiing Cochrans, la leggendaria famiglia di sciatori statunitensi. La prima ondata ha visto tra gli Sessanta e Settanta, quattro fratelli scorrazzare per le piste del Circo Bianco salendo tutti almeno una volta sul podio. La primogenita Marilyn conquistò la medaglia di Bronzo in Combinata ai Campionati Mondiali del 1970 e la Coppa di Gigante nel 1969, unite a 15 podi e 3 vittorie in Coppa del Mondo dove l'unico maschio della nidiata, Bob, vinse nel 1973 il Gigante di Heavenly Valley. Se la più giovane Lindy dovette accontentarsi del secondo posto nello Slalom di Les Gets del 1974, la più titolata della famiglia è stata sicuramente Barbara Ann: oro olimpico in Slalom a Sapporo 1972, tre vittorie e 18 podi in Coppa del Mondo.

Mentre Jimmy, il figlio di Bob, è arrivato in nazionale rappresentando senza squilli gli Stati Uniti in Olimpiadi e Mondiali dal 2005 al 2010, il vero talento della nuova generazione è Ryan, figlio di Barbara Ann. Cochran-Siegle a 19 anni già vinceva il primo campionato nazionale, nel dicembre dello stesso anno conquistava i primi punti in Coppa del Mondo nel SuperG sulla Birds of Prey; nel mese di marzo del 2012, a Roccaraso, conquistava due Ori nei Campionati Mondiali Junior in Discesa e Combinata mettendo dietro tra gli altri Aleksander Aamodt Kilde, Mathieu Faivre e Henrik Kristoffersen.

La prima sliding door per Ryan arriva ai Campionati Mondiali del 2013, a Schladming, dove alla terza prova della Discesa per la Combinata si distrugge il ginocchio sinistro. Un paio di interventi chirurgici tradizionali non gli hanno permesso di ritornare ai massimi livelli anche se nel 2014 si impone nella Nor-Am Cup, fino a quando nel mese di Agosto si sottopone a un trapianto del ginocchio alla Steadman-Hawkins Clinic in Vail, che i tifosi di basket conoscono per l'intervento a Danilo Gallinari. Come testimonia sulle pagine di SkiRacing.com il coordinatore dello staff medico Chris Antinori, "Non vi erano precedenti di sportivi passati attraverso questo intervento e ritornati a alto livello. Ryan Cochran-siegle è il solo sciatore d'elite a essere ritornato a alti livelli".

E il recupero è stato lentissimo: otto settimane senza caricare il ginocchio poi esercizi lievi per rinforzare il tono muscolare. Sei mesi dopo, era febbraio 2015, i primi squat. La scorsa estate il primo contatto con la neve e una stagione di piccolo cabotaggio tra NorAm, gare FIS, e il ritorno in Coppa del Mondo a Kranjska Gora ma solo in Gigante. "Avendo vissuto il successo prima", dice Cochran-Siegle, "Non volevo che quella di Schladming fosse la mia ultima gara, non ero pronto a questo. Ho messo tutta la mia energia nella riabilitazione, volevo farla bene perchè era l'unico modo per arrivare a quello che voglio ancora ottenere".

Nel SuperG di Lake Louise è partito con il numero 61 e ha ottenuto il miglior risultato in Coppa del Mondo della carriera, il quindicesimo posto. "Quando ha tagliato il traguardo ho provato un grande sollievo", racconta Ryan, "Non sapevo di essere andato così bene. Quando ho visto il quindicesimo tempo ero sorpreso, un po' emozionato e super felice, tutto d'un tratto super felice".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
3
Consensi sui social

Più letti in scialpino

Alexis Pinturault è tornato in pista a 3 mesi dal nuovo infortunio al ginocchio: nel 2025/26 lo vedremo in gigante

Alexis Pinturault è tornato in pista a 3 mesi dal nuovo infortunio al ginocchio: nel 2025/26 lo vedremo in gigante

Dopo il crac patito il 24 gennaio a Kitzbuehel, ecco il vincitore della coppa 2021 sulla neve di Tignes per la prima volta (dopo l'approccio con lo skialp nella sua Courchevel a fine marzo), puntando all'ultima stagione della carriera per vivere un altro sogno olimpico. Il campione transalpino punterà tutto sul gigante e, nel primo giorno in pista dall'infortunio, i suoi pensieri sono per Margot Simond.