Pinturault e il post infortunio, come sta Alexis? "Considero tutti gli scenari, a fine agosto dovrei essere sugli sci"

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Pinturault e il post infortunio, come sta Alexis? "Considero tutti gli scenari, a fine agosto dovrei essere sugli sci"

Il vincitore della CdM 2020/21 si è rotto il crociato del ginocchio sinistro lo scorso 12 gennaio a Wengen; dopo quasi 3 mesi il recupero procede senza intoppi, il campione transalpino ha ancora tanta voglia di sci e ne ha parlato a "Top Ski News". Ecco le sue riflessioni.

Alexis Pinturault, a 33 anni appena compiuti, ha tutta l'intenzione di tornare e farlo al massimo livello, dedicandosi ancora alla velocità che è il suo progetto per le ultime stagioni di una carriera già splendida, che si è interrotta il 12 gennaio 2024 con quella caduta nel finale del super-g di Wengen, costata al fuoriclasse di Courchevel il primo grave infortunio della carriera.

Sul Lauberhorn è saltato il crociato del ginocchio sinistro, pochi giorni dopo aver festeggiato l'arrivo della primogenita in famiglia, correndo al capezzale della moglie (e manager) Romane saltando, in occasione dell'Epifania del 6 gennaio, il gigante di Adelboden. Alexis ha raccontato ai colleghi del canale YouTube “Top Ski News” la sua stagione 2023/24 e il suo recupero per tornare in pista già all'inizio del 2024/25: è questo l'obiettivo del campione francese, seppur con le incognite del caso. “Avevo avuto una buona preparazione, poi a Soelden non abbiamo disputato la 2^ manche, sono andato in Nordamerica per lavorare sulla velocità e il camp è stato super – racconta Pinturault – E' stata annullata anche Beaver Creek, ma questo blocco di allenamento mi ha permesso di andare con fiducia verso i super-g e le discese della stagione.

La prima gara a tutti gli effetti è stato il gigante in Val d'Isère, che è molto particolare e tecnico e dove ho fatto una gran 2^ manche, anche se è mancato qualcosa per il podio (Alexis chiuse 5°, ndr).

In Alta Badia ho fatto due gare solide, in sostanza ho sempre chiuso nella top 6 e puntavo ad Adelboden (dove dominò nel 2021 con una doppietta), dopo Bormio, con tanta fiducia. Nel frattempo, però, sono diventato papà e per me l'inizio del 2024 è stato qualcosa di straordinario, la più grande emozione che si possa provare”.

Si arriva poi alla famigerata settimana di Wengen: “Avevo lo spirito giusto per disputare grandi gare ed è cominciata benissimo, ottenendo la mia prima top ten in discesa, la concretizzazione di tutto il lavoro svolto nella disciplina. Poi è arrivato il primo grave incidente in pista per me; in quel super-g era andato tutto bene, sensazioni ottime e la possibilità di fare una top 5, ma ho approcciato una traiettoria troppo stretta (sul Silberhorn), mi sono inclinato con la spalla e sono andato giù nel tentativo di rientrare nella porta.

Ricordo bene i soccorsi, l'intervento dell'elicottero: oltre al crociato ci sono i due menischi, il collaterale esterno, ora è importante rafforzare la muscolatura attorno al ginocchio e i dottori sono già contenti della prima fase del recupero”.

I prossimi mesi saranno cruciali: “Dobbiamo fare una riabilitazione attenta prima di entrare nell'ottica della ri-atletizzazione. Il ritorno sugli sci? Se tutto va bene, parliamo di 7 mesi dall'infortunio quindi entro fine agosto, sulle nevi europee. Devo anche considerare lo scenario peggiore, seppur sia attualmente quello meno probabile, ovvero che il ginocchio non risponda al meglio e che debba ritardare anche il rientro agonistico”.

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