Proviamo a raccontare, col dolore ancora vivissimo per la scomparsa del velocista azzurro avvenuta ieri a Santiago del Cile, la carriera agonistica di un ragazzo dal sorriso meraviglioso. Voleva diventare un polivalente, i problemi alla schiena lo bloccarono dopo l'ingresso in nazionale, ma la vittoria nella nebbia di Zinal, in Coppa Europa, sbloccò il pass per la Coppa del Mondo dove ha collezionato 17 presenze. Sognava le Olimpiadi in casa, ha potuto affrontare (lo scorso gennaio) la pista-mito dei discesisti.
Oggi, 26 anni fa, nasceva Matteo Franzoso.
Un compleanno che più triste non potrebbe essere, il giorno dopo la sua morte in una clinica di Santiago del Cile, spegnendosi per i traumi riportati alla testa con il devastante impatto di sabato scorso in pista a La Parva.
Bisogna ricordare questo ragazzo dal sorriso radioso, lo stanno facendo in maniera splendida tutti i suoi compagni di nazionale e gli atleti di tutto il mondo: certo, difficile capire il dolore che li pervade, solo a mezzo social si può intuire di cosa stiamo parlando.
Da Genova a Sestriere, “perché sì sono nato al mare, ma starei sempre sulla neve”, aveva raccontato in un’intervista al collega Gabriele Pezzaglia. Sin da piccolo, Matteo era cresciuto nello Sci Club del Colle, là a quota 2000 mt in uno dei luoghi simbolo delle discipline invernali.
Entrato in nazionale nel 2019 dopo vari titoli a livello giovanile (quello assoluto arriverà nel 2023 in combinata), pure in slalom visto che Franzoso era un vero polivalente e voleva diventare tale ad alto livello: la schiena si mise di mezzo, specialmente dopo aver coronato il primo sogno di vestire d’azzurro, ma nel frattempo ecco arrivare il 4° posto nella discesa dei campionati del mondo jr di Narvik, poi interrotti in pieno avvio dell’era Covid.
Il 29 novembre 2021, qualcosa si sblocca all’inizio di una stagione che diventerà chiave dopo aver perso in gran parte quella precedente per un danno al collaterale del ginocchio riportato in allenamento a Cervinia; col pettorale numero 40, nella nebbia di Zinal, Matteo sfrutta un leggero miglioramento delle condizioni meteo e beffa tutti, nel super-g di Coppa Europa che significa primo grande risultato nel circuito continentale e porte di CdM spalancate.
Lo staff azzurro lo schiera nei super-g in Val Gardena e a Bormio, i primi due di diciassette pettorali tra i “grandi”: i problemi non mancheranno nel percorso agonistico una volta già nel massimo circuito con una certa stabilità, ma nel 2022/23 la continuità c’è e dal debutto in discesa a Lake Louise, si passa per Beaver Creek, Bormio, Wengen e i primi punti a Cortina, 28° nel super-g inaugurale della due giorni di recupero sulla Olympia delle Tofane.
Matteo tornerà in Coppa del Mondo due anni più tardi, coronando un altro sogno: gareggiare sulla Streif (gennaio 2025), in super-g e discesa, prima del suo secondo miglior risultato in Coppa Europa, 5° nella disciplina regina a Orcières-Merlette. Ed ecco a Crans-Montana un altro punticino in CdM nel suo amato super-g, poi le ultime gare prima delle finali, a Kvitfjell partecipando all’intero trittico norvegese.
Un altro grande desiderio da realizzare? E’ ovvio, i Giochi Olimpici in casa: strappare un pass sarebbe stato tosto, ma l’obiettivo era quello. A La Parva si è spento tutto, in un attimo.
LA CARRIERA DI MATTEO FRANZOSO
Quel successo in Coppa Europa che gli spalancò le porte della CdM
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Passo dello Stelvio | 4/5 | 20-100 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 0/11 | 0-10 cm |
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