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Non solo Paris e Moelgg: l'Italsci attende Maurberger, un talento sbocciato prima dello stop

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Non solo Paris e Moelgg: l'Italsci attende Maurberger, un talento sbocciato prima dello stop

La crescita del 25enne della Valle Aurina è stata esponenziale, sino al crac al crociato in quel maledetto parallelo di Chamonix. Sin dove può arrivare Simon?

Nell'arco temporale di un mese, l'Italsci maschile ha perso Manfred Moelgg, Dominik Paris e Simon Maurberger, praticamente per lo stesso tipo di infortunio, il “classico” crociato anteriore del ginocchio.

Se il veterano della squadra di gigante e slalom stava vivendo un'annata più che buona, con quella di “Domme” su livelli semplicemente straordinari, anche il 25enne della Valle Aurina si è fermato proprio sul più bello e nella gara che, per caratteristiche e andamento, avrebbe anche potuto portarlo per la prima volta su un podio di Coppa del Mondo, quel 9 febbraio nel gigante parallelo di Chamonix.

La crescita di Maurberger è stata costante e continua negli ultimi due anni, e questo fa ben sperare per un ritorno già ad ottimi livelli nell'annata dei Mondiali di Cortina 2021, seppur con le incognite del caso per il recupero da un infortunio di questo tipo; basti pensare che, sino al gennaio 2019, Simon aveva ottenuto qualche piazzamento a punti in Coppa del Mondo, ma con il solo 15° posto nel gigante di Garmisch 2017 quale squillo (sfruttando il pettorale nella 2^ manche per rimontare sino alla top 15). Poi, in quel finale di stagione ecco arrivare il trionfo nella classifica generale di Coppa Europa, con quattro successi parziali in tre diverse discipline (slalom, gigante e combinata), un altro 15° posto in CdM nel gigante di Adelboden e il bronzo iridato di Are, nel team event in cui Maurberger fu attore protagonista con manche di altissimo livello in una specialità che gradisce molto come il parallelo.

A quasi 6 anni dall'esordio in Coppa del Mondo (26 ottobre 2014 nel gigante di Soelden), il 25enne della Valle Aurina aveva faticato nuovamente in avvio di questa stagione agonistica, per poi cambiare marcia da gennaio: prima top ten della carriera, col 10° posto nello slalom di Zagabria, e una continuità buonissima con le altre cinque classiche tra i pali stretti (Campiglio, Adelboden, Wengen, Kitz e Schladming) conclude sempre a punti, con la perla della quinta piazza nella “night race” sulla Planai.

Pochi giorni più tardi arriveranno buoni punti anche in gigante (di nuovo 15° a Garmisch, come 3 anni prima) e Maurberger arriva a Chamonix con la speranza di giocarsi qualcosa di grosso soprattutto nel gigante parallelo, che lo vede quinto in qualifica e volare sino a quel maledetto quarto di finale (che varrà comunque l'8° posto, ovvero il secondo miglior risultato in carriera), con l'uscita di scena nel duello con Tumler e quel dolore al ginocchio diventato sempre più forte, sino alla diagnosi impietosa del giorno successivo.

Se rivedremo presto quel Simon, però, ci sarà di nuovo da divertirsi...

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