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"Negli ultimi 15 anni non è cambiato nulla nello sci. Tranne i paralleli, che non piacciono a nessuno"

ddanguill
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2021 Getty Images

Sci Alpinol'intervista

"Negli ultimi 15 anni non è cambiato nulla nello sci. Tranne i paralleli, che non piacciono a nessuno"

Alexis Pinturault ha parlato delle novità che vorrebbe per il circo bianco. Le sue riflessioni sulle colonne del "Sueddeutsche Zeitung".

Negli ultimi 15 anni non è cambiato praticamente nulla, ma dobbiamo rendere lo sci molto più attraente per i telespettatori”.

E' questa la sintesi di uno dei concetti principali che Alexis Pinturault ha espresso, in un'intervista rilasciata al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung: “La gente vuole intrattenimento, il nostro sport deve seguire le orme di un esempio come Kitzbuehel. La Streif non è solo una gara, ma uno spettacolo”.

Il campione transalpino, fresco del primo trionfo nella classifica generale di Coppa del Mondo, ha proseguito: “Se confrontiamo una una gara di 10-15 anni fa con quelle attuali, non è cambiato quasi nulla a parte le condizioni delle piste. In TV vedono una nostra foto quando siamo al cancelletto di partenza, praticamente l'unica innovazione...”.

Pinturault parla della necessità di una produzione televisiva differente, “con sistemi di telecamere che possano mostrare davvero le difficoltà e le pendenze del terreno di gara, dati GPS o anche una telecamera nel bastoncino, come fece Bode Miller a Beaver Creek. Sarebbe compito della FIS investire nello sviluppo di queste possibilità”.

Il tema calendario è sempre attuale e, secondo il campione transalpino, servirebbero più pause per permettere agli atleti di recuperare al meglio in una stagione sempre più compressa, e ridiscutere la questione legata ai paralleli. “A noi atleti in generale non piace, il risultato dipende troppo dalla casualità. E mi pare evidente che anche i tifosi non siano esattamente euforici di questo tipo di gara...”.

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