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Marcel Hirscher ha tagliato l'ultimo traguardo, il ritiro è ufficiale: "Lascio il mondo dello sci felice"

Marcel Hirscher ha tagliato l'ultimo traguardo, il ritiro è ufficiale: 'Lascio il mondo dello sci felice'
Sci Alpinola fine di un'era

Marcel Hirscher ha tagliato l'ultimo traguardo, il ritiro è ufficiale: "Lascio il mondo dello sci felice"

L'annuncio tanto atteso è arrivato in diretta tv: il re del circo bianco saluta a soli 30 anni.

Marcel Hirscher ha deciso di dire basta con lo sci agonistico e la competizione che l'ha visto letteralmente dominare, siglando un record impareggiabile come quello della conquista di otto Coppe del Mondo generali consecutive, e dare spettacolo in 12 anni di carriera ad alti livelli.

Al centro congressi Gusswerk, a Salisburgo, è finita un'era per il circo bianco, con le parole chiare e nette del fuoriclasse salisburghese, pronunciate pochi minuti fa: “Mi ritiro, felice di tutto quel che ho fatto e vissuto in questi anni”, ha detto Marcel.

Al termine della conferenza, pubblicheremo e analizzeremo tutte le dichiarazioni di Hirscher.

 

UNA CARRIERA DA RECORD

 Nativo di Annaberg-Lungotz, luogo di 2mila anime nel cuore del land salisburghese in cui ha sempre vissuto, sino a sposare la sua Laura nell'estate 2018, Marcel Hirscher mette gli sci ai piedi per la prima volta all'età di 2 anni e 9 mesi, spinto dalla passione di papà Ferdinand, che gestisce la scuola di sci del paese, e dalla stessa mamma Sylvia (di origini olandesi).

A livello junior si intuisce già un talento enorme, tanto che nella rassegna iridata di Flachau 2007, l'allora neo 18enne conquista l'argento in slalom e il titolo in gigante, acquisendo il diritto di partecipare alla gara tra le porte larghe nelle finali di Lenzerheide, concludendo 24° nella sua prima uscita in Coppa del Mondo. Era il 17 marzo 2007.

La stagione 2007/08 viene alternata tra il calendario di Coppa Europa, di cui Marcel conquista la classifica finale, e il vero approccio al massimo circuito; il 9 dicembre 2007, nello slalom di Bad Kleinkirchheim, ecco i primi punti con il 24° posto finale, mentre la top 10 arriva già a gennaio, con il 9° posto nello slalom di Adelboden. Dopo il doppio oro mondiale junior nelle due specialità tecniche che ne caratterizzeranno la carriera, Hirscher sale per la prima volta su un podio di CdM il 9 marzo 2008, con il 3° posto nello slalom di Kranjska Gora, ripetendosi qualche giorno più tardi, sullo stesso gradino, nella gara delle finali di Bormio.

L'annata successiva è ormai in pianta stabile tra i grandi e, dopo aver conquistato un altro podio in una specialità come la super combinata, a dicembre in Val d'Isere, sempre nella località dell'Alta Savoia sfiorerà un paio di mesi più tardi la sua prima medaglia in un Mondiale senior, chiudendo al 4° posto (a soli 7 centesimi dal bronzo di Ligety) lo slalom gigante.

E' solo questione di tempo per il primo successo, che puntualmente arriva il 13 dicembre 2009, guarda caso sempre sulla Face de Bellevarde in Val d'Isere, dominando uno dei giganti più difficili del circuito davanti a due colossi del periodo come Max Blardone e Benny Raich. E' la stagione olimpica e a Vancouver arriva un Hirscher, ancora ventenne, pronto “solo” per concludere al 4° posto il gigante e al 5° lo slalom. Nel frattempo, arriva il secondo successo in Coppa, nel gigante di Kranjska Gora, mentre il primo trionfo in slalom arriverà ad un anno dalla prima perla, visto che il salisburghese s'impone ancora in Val d'Isere il 12 dicembre 2010.

Costantemente là davanti, Marcel deve fermarsi appena prima dei campionati del mondo di Garmisch 2011, causa una frattura al piede rimediata in una caduta nel gigante di Hinterstoder. La sua annata finisce anticipatamente, ma tutto questo serve a ricaricarsi per partire fortissimo nella stagione che segna la svolta: l'annata 2011/12, infatti, vede l'asso di Annaberg conquistare nove successi in Coppa e, soprattutto, la prima delle otto Coppe del Mondo generali consecutive, vincendo un duello sportivamente drammatico alle finali di Schladming, contro un Beat Feuz superlativo tra gare veloci e combinate.

E' anche l'anno delle polemiche per le inforcate/non inforcate, in particolare nel giorno di Kitzbuehel quando Marcel prosegue sino all'arrivo e viene poi squalificato, rifacendosi due giorni dopo a Schladming con tutta la pressione del mondo addosso; è questo il momento di svolta della carriera, perchè Hirscher matura sotto ogni punto di vista e, prendendosi un anno più tardi, di nuovo sulla Planai, il primo titolo mondiale individuale della carriera con lo slalom iridato che fermò una nazione intera, entra definitivamente nella storia.

Pensare che avrebbe conquistato, dopo la seconda Coppa del Mondo arrivata al termine di quell'annata 2012/13, altre sei sfere di cristallo, era davvero impossibile. Il resto della storia se lo ricordano tutti gli appassionati, dalla delusione per l'argento in slalom ai Giochi Olimpici di Sochi, ai duelli con Kristoffersen per portare a casa il quinto coppone nell'annata 2015/16, passando per le doppiette di ori mondiali tra Beaver Creek 2015 e Sankt Moritz 2017, e la “maledizione a cinque cerchi” spezzata a PyeongChang, con l'uno-due di titoli olimpici tra combinata e gigante, nell'anno della frattura estiva al malleolo e che risulterà alla fine il più incredibile di tutti, visto che Marcel vince sempre e comunque, in ogni condizione, eguagliando il record di Stenmark di 13 successi in Coppa in un'unica stagione.

Proprio nel corso dell'annata 2018/19, dopo un'altra serie impressionante sino a gennaio, si parla della possibilità di raggiungere anche le 86 vittorie in singole gare del formidabile svedese, ma al re dello sci moderno sembra non interessare più di tanto, puntando ancora alla conquista della sua ottava e ultima Coppa del Mondo, alla quale abbina (oltre “ovviamente” alle coppe di specialità di gigante e slalom) pure l'argento mondiale in gigante ad Are, con trionfo 48 ore più tardi nello slalom in Svezia che risulterà, di fatto, il suo ultimo successo in carriera, lo scorso 17 febbraio. L'ultimo podio? Il 10 marzo 2019, proprio con lo stesso piazzamento (3°), nello stesso luogo e nella stessa specialità del primo ottenuto 11 anni prima, nello slalom di Kranjska Gora.

Hirscher verrà ricordato per i record, ma anche per i salvataggi miracolosi e i numeri da circo (pensate un po' a quel che combinò tra Campiglio e Adelboden nella stagione 2017/18), la potenza unita ad una tecnica sopraffina, la continua ricerca della perfezione e una testa fuori dal comune, come hanno sempre confidato anche i suoi diretti rivali.

Nella prima fase della sua carriera non è stato forse il campione più amato, ma è anche vero che negli ultimi anni, con un comportamento impeccabile dentro e fuori la pista, tanti scettici hanno cominciato ad apprezzarlo, non solo come campione indiscutibile. Il più grande di sempre? E' una domanda che ci si pone spesso, ma noi andiamo oltre. Per la continuità ad alto livello in uno sport come lo sci, Marcel Hirscher entra di diritto tra i più grandi sportivi della storia, come lo è stato nella sua epoca e in senso assoluto Ingemar Stenmark, con il quale è stato spesso confrontato.

In 12 stagioni piene nel circuito, il re austriaco ha vinto 8 Coppe del Mondo generali e consecutive (ed è questo il primato che rimarrà scolpito per decenni), 6 Coppe del Mondo di specialità in gigante e altrettante in slalom, 7 titoli mondiali (5 individuali e 2 a squadre) con 4 argenti, 2 ori olimpici (e un argento), ottenendo 67 successi in Coppa, per un totale di 138 podi in 245 gare.

 

IL PALMARES DI HIRSCHER

8 Coppe del Mondo generali (consecutive dal 2012 al 2019)

6 Coppe del Mondo gigante (2012-15-16-17-18-19)

6 Coppe del Mondo slalom (2013-14-15-17-18-19)

7 ori mondiali (Slalom e Team Event Schladming '13, Combinata e Team Event Beaver Creek '15, Gigante e Slalom Sankt Moritz '17, Slalom Are '19)

4 argenti mondiali (Gigante Schladming '13, Gigante Beaver Creek '15, Combinata Sankt Moritz '17, Gigante Are '19)

2 ori olimpici (Combinata e Gigante PyeongChang '18)

1 argento olimpico (Slalom Sochi '14)

67 vittorie in Coppa del Mondo (32 Slalom, 31 Giganti, 3 Paralleli, 1 Super-G)

138 podi (47 secondi posti, 24 terzi posti) in 245 gare

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