Ecco la "Mamba Challenge": Joan Verdu in bici per 28 ore e 432 km sulle montagne della sua Andorra

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Ecco la "Mamba Challenge": Joan Verdu in bici per 28 ore e 432 km sulle montagne della sua Andorra

Il gigantista andorrano non è nuovo a spingersi oltre i limiti, "ma questa è stata la sfida più estrema della mia vita: l'ho fatto per dimostrare a me stesso di poter raggiungere qualsiasi obiettivo". E ora lo attende una grande stagione dopo essere tornato sulla neve (con nuovi materiali) a Saas-Fee.

Joan Verdu è un atleta particolare, un ragazzo che ne ha passate di tutti i colori tra operazioni alle ginocchia e guai fisici importanti, pensando anche al problema alla schiena che ne ha rovinato in parte il finale della stagione 2023/24 (fermandosi ad Aspen, ma poi in grado di cogliere un grande 2° posto nel gigante delle finali di Saalbach) in cui salì per la prima volta sul podio, facendo la storia in quel di Val d’Isère.

Il classe 1995 nativo del Principato di Andorra è tornato sugli sci nei giorni scorsi a Saas-Fee, e con una novità importante sul ghiacciaio svizzero visto che si è testato coi nuovi materiali Van Deer; a proposito del brand che lo accompagnerà verso l’annata dei Giochi di Milano Cortina 2026, Verdu si era regalato qualche uscita in bicicletta con Marcel Hirscher e tutti sanno quanto Joan sia appassionato del mondo del ciclismo.

La fatica non gli fa paura ed ecco che lo scorso week-end, il gigantista andorrano si è regalato una pazzia, inventandosi la “Mamba Challenge”: una prova estrema per 28 ore e 28 minuti di fila in sella, affrontando un dislivello di 14300 mt lungo 432 km in cui affrontare tutti i versanti di ogni salita del suo territorio, da Ordino ai 2400 mt del Port d’Envalira, da Arinsal a La Vella.

Joan l’ha definita “la sfida più estrema della mia vita, ma non l’ho fatto solo per dimostrare a me stesso che sono in grado di raggiungere qualsiasi obiettivo mi prefigga. Ho sofferto tutta la notte, con un malessere generale e un freddo terribile, ma arrendersi non era un’opzione. Ho attraversato tutte le fasi: euforia, dolore, freddo, caldo, ma quello che provo ora è impagabile.

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che mi hanno aiutato, anche compagni di viaggio di lusso (tra di loro il campione del mondo della MotoGP, Jorge Martin, e tanti corridori pro assieme ai quali Joan spesso si allena). Sono felice e appagato di aver completato questa incredibile sfida”.

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