Braathen, Noel e Vinatzer, simboli di una "Generazione Z" che a Zagabria si è presa il mondo

Braathen, Noel e Vinatzer, simboli di una 'Generazione Z' che a Zagabria si è presa il mondo
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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Braathen, Noel e Vinatzer, simboli di una "Generazione Z" che a Zagabria si è presa il mondo

Lo slalom di domenica scorsa potrebbe aver segnato un definitivo cambio generazionale. E il fenomeno norvegese classe 2000 è l'unico ad essere già pronto in due discipline.

E' sembrata la gara della svolta, anche se di prove ne serviranno altre e lo stesso precedente slalom, quello di Val d'Isère su una pista dove l'esperienza contava eccome, aveva visto davanti i “vecchi” padroni, con Pinturault, Myhrer, Gross e Kristoffersen davanti a tutti.

Lo slalom di domenica scorsa a Zagabria, però, ha segnalato l'avanzata prepotente degli alfieri di quella “Generazione Z” che, logicamente nelle discipline tecniche in primis, sta provando a prendersi il mondo. Il vincitore, Clément Noel, è un classe '97 ed è alla quarta perla in Coppa del Mondo: sappiamo tutti di quale fenomeno si stia parlando, ma alle sue spalle abbiamo visto, oltre al “millennial” Zenhaeusern ('92, non certo un vecchietto), il primo podio di un '99 come Alex Vinatzer e, dopo l'espertissimo Myhrer ('83), il '97 Armand Marchant e il classe 2000 Lucas Braathen.

Fino alla 12esima posizione, dove si è piazzato Muffat-Jeandet ('89), oltre a Myhrer il solo altro atleta nato prima degli anni '90 è risultato Manfred Moelgg, il più anziano lì davanti con i suoi 37 anni e una classe ancora evidente.

Si parla anche di prestanza fisica e altezza, certamente utile su una pista come Zagabria (il podio era composto da tre “spilungoni”), ma gli stessi Marchant e Braathen sfuggono a questa regola. E proprio sul fenomenale norvegese classe 2000 ci soffermiamo maggiormente, perchè è l'unico atleta della sua età (ma anche delle classi successive...) ad essere già competitivo ad altissimo livello in due discipline.

Sesto a Soelden in gigante (poi confermatosi a Beaver Creek e in Alta Badia), sesto a Zagabria in slalom alla sua seconda gara nella specialità e col pettorale 48. Braathen è un predestinato che, presto, potrebbe far spavento a chiunque, considerato che a breve termine lo potremmo vedere anche in combinata, adattandosi bene al super-g.

E la Norvegia nel frattempo ha già sfornato Atle Lie McGrath, oggi 2° in Coppa Europa a Vaujany dietro Liberatore, altro classe 2000 dal talento limpidissimo. Sì, la “Generazione Z” è arrivata nel circo bianco.

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