Atle Lie McGrath guarda già al rientro e il progetto a lungo termine è chiaro: "L'obiettivo è la coppa generale"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Atle Lie McGrath guarda già al rientro e il progetto a lungo termine è chiaro: "L'obiettivo è la coppa generale"

Interessante intervista del fenomenale classe 2000 norvegese al portale "Ski Racing", tra il recupero dall'infortunio al crociato ad una polivalenza già dimostrata in Coppa Europa da giovanissimo, lui che sinora in CdM ha vinto due volte in slalom.

Atle Lie McGrath è certamente uno dei grandi talenti del circo bianco, capace di sfiorare la prima vittoria in gigante su una pista come la Gran Risa a soli 20 anni (era il dicembre 2020), e poi ottenerne due in slalom nel finale della stagione 2021/22, tra Flachau e le finali a Méribel.

Lo scorso 9 febbraio, nel super-g mondiale a Courchevel, dopo il debutto iridato con il 5° posto in combinata, per lui una delusione viste le ambizioni della vigilia, il norvegese si è infortunato al ginocchio sinistro, rompendo il legamento crociato anteriore di quell'articolazione già danneggiata oltre due anni prima, in gigante ad Adelboden con la lesione del collaterale.

Operato poco più di una settimana più tardi, il figlio d'arte proverà a rientrare subito in occasione del gigante di Soelden, ma nella sua testa, come ha confessato ai colleghi di “Ski Racing Media” (nell'articolo a firma Brian Pinelli) che l'hanno raggiunto in occasione del raduno atletico della nazionale norge a Riva del Garda, al quale Atle è riuscito a partecipare mostrando progressi molto buoni, c'è un chiaro obiettivo a lungo termine: la Coppa del Mondo generale.

Il fenomeno scandinavo ha dominato la Coppa Europa 2019/2020 con una serie impressionante di podi su più discipline, sbloccandosi finalmente a livello di vittorie nella combinata di Sella Nevea. E il bello è che in CdM ha disputato un solo super-g e l'ha chiuso al 5° posto, ad inizio stagione a Beaver Creek. Per questo nella testa di McGrath c'è l'idea di portare avanti la polivalenza anche al massimo livello: “Sono sicuro di poter tornare subito in alto – ha spiegato nell'intervista al portale – Sì, a lungo termine guardo alla sfera di cristallo assoluta, è l'obiettivo più grande.

Il nostro team è fondamentale per lavorare al meglio: all'interno della nazionale, trascorriamo molto tempo assieme ed è spesso molto divertente. La nostra filosofia è che lo sci alpino è uno sport di squadra, fatta eccezione per i due minuti in cui si gareggia. Non abbiamo il budget e il personale come gli austriaci, ad esempio, siamo un po' Davide contro Golia, ma la mentalità fa la differenza”.

Il rapporto con il “gemello” Lucas Braathen (nato appena due giorni prima di Atle) è unico, pensiamo solo alla festa vissuta dai due quando nello slalom di Adelboden il futuro vincitore della coppa di slalom ha preceduto il compagno di squadra. “Con lui è sempre stata una lotta speciale, siamo assieme da quando abbiamo 12 anni – ha spiegato ancora il ragazzo classe 2000 – Sappiamo dividere molto bene la dinamica legata ad essere rivali in pista e amici fuori.

In generale, so di poter essere veloce ma è chiaro che è determinante trovare più continuità”.

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