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Le favorite per la Coppa del Mondo di slalom: Petra Vlhova prima (e unica?) rivale della regina Mikaela Shiffrin

Slalom femminile dei Mondiali di Are, prima manche LIVE! Lista di partenza e azzurre in gara
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2019 Getty Images

Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Le favorite per la Coppa del Mondo di slalom: Petra Vlhova prima (e unica?) rivale della regina Mikaela Shiffrin

Settimo appuntamento per analizzare, disciplina per disciplina, la prossima stagione del circo bianco con il nostro "5+5".

Lo slalom femminile sembra essere la specialità con i valori più chiari in partenza, visto che la corsa alla Coppa del Mondo potrebbe essere ridotta a due sole atlete, Mikaela Shiffrin e Petra Vlhova.

Sono loro che hanno letteralmente dominato la scorsa stagione, con la fuoriclasse statunitense ancora però nettamente davanti rispetto alla slovacca, che sembra potersela giocare alla pari solo in gigante. Alle loro spalle, con il ritiro di Hansdotter, il rientro di Gallhuber dal grave infortunio e il caos estivo attorno a Liensberger, la “terza punta” dovrebbe essere ancora Wendy Holdener. Vediamo tutto nel dettaglio, dando appuntamento ai lettori a questa sera per l'analisi della situazione nello slalom maschile.

 

WENDY TERZO INCOMODO...

 

1.Mikaela Shiffrin: 6 coppe di specialità (e la serie dal 2013 al 2019 si è interrotta solo a causa dell'infortunio di Are a fine 2015), 40 vittorie in Coppa del Mondo, 4 titoli mondiali consecutivi e 1 titolo olimpico, con il solo “buco” del 4° posto di PyeongChang 2018.

Questi e tanti altri numeri spiegano l'imbarazzante dominio in slalom di colei che sta riscrivendo i libri di storia dello sci femminile, a soli 24 anni... Non c'è bisogno di aggiungere molto altro, se non che Mikaela sembra progredire tecnicamente e mentalmente anno dopo anno, pur dovendosi dedicare anche alla velocità, respingendo tutte le rivali anche se, questo va detto, i distacchi “monstre” di un tempo non ci sono più, o quantomeno solo a tratti.

Shiffrin controlla e gestisce tutto, basti pensare che nelle ultime due stagioni, ad eccezione dello slalom olimpico, ha perso solo da Petra Vlhova e in tre occasioni: a Levi 2017, battuta per 10 centesimi, a Lenzerheide nel gennaio 2018 uscendo a poche porte dalla fine, con la gara in mano e poi andata alla stessa slovacca, e lo scorso gennaio a Flachau, piegata per 15 centesimi. Nella stagione 2018/19, infatti, la regina di Coppa ha vinto 8 gare su 9...


2.Petra Vlhova: dopo il 6°, 5° e 4° posto nella graduatoria di specialità, ottenuti dal 2015/16 al 2017/18, nella scorsa stagione la 24enne di Liptovsky Mikulas ha alzato il livello, pur evidenziando i maggiori miglioramenti in gigante. Dalla vittoria di Frida Hansdotter a Flachau, il 10 gennaio 2017, è stata l'unica in grado di piegare Shiffrin in slalom di Coppa (anche se Holdener ha sfiorato il colpaccio alle finali di Soldeu dello scorso marzo), pur vincendo complessivamente “solo” 5 volte in carriera. Le servirà un ulteriore step per pensare di scalzare Mikaela dal trono, ma ha fisico, carattere e un team che la segue come un'ombra per provare a giocarsela nei prossimi anni.


3.Wendy Holdener: la sua regolarità è semplicemente spaventosa, anche se il dato incredibile, per il rendimento che mostra da anni, è il fatto che la 26enne elvetica non abbia ancora vinto in questa specialità tra Coppa del Mondo e grandi eventi.

Ha sfiorato il titolo olimpico, è uscita di scena nel Mondiale di Are dopo aver firmato il miglior tempo nella 1^ manche, concludendo 11 volte al 2° posto e altrettante al 3° in gare del massimo circuito. Dal 2016 al 2019, non è mai scesa dal podio nella coppa di specialità (3^, 3^, 2^, 3^) e il peggior risultato della scorsa stagione è stato il 6° posto di Killington.

Insomma, dietro a Shiffrin e Vlhova c'è indiscutibilmente Wendy: fosse nata in un'altra era, staremmo già parlando di una plurivincitrice...

 

4.Katharina Liensberger: a 22 anni, ha già tutte le attenzioni di un paese addosso, visto che rappresenta la grande speranza austriaca nelle discipline tecniche. Il primo step l'ha fatto nella scorsa stagione, cogliendo il primo podio a Flachau (terza dietro a Vlhova e Shiffrin, dopo la squalifica di Swenn Larsson) e trovando una certa costanza che l'ha portata rapidamente nel primo sotto gruppo di merito e al 7° posto finale in coppa, pur calando un po' nel finale di stagione (anche se il 4° posto al Mondiale vale, eccome).

Poi è esploso il caso estivo (già nel corso dell'inverno 2018/19, non erano mancate frizioni all'interno del suo team), con la scelta di passare agli sci Kastle che, di fatto, è stata cancellata a poche settimane dall'esordio di Soelden, con la nativa del Vorarlberg costretta a tornare a Rossignol. Con tutte le incognite del caso, anche se il talento non è in discussione.


5.Anna Swenn Larsson: è reduce dalla miglior annata della carriera e, a 28 anni, si presenta tra le top di specialità dopo aver conquistato l'argento iridato in casa, ma soprattutto aver mostrato qualità e costanza per tutto l'inverno, infilando secondo e terzo podio della carriera (a quasi 5 anni di distanza dal primo), tra il 2° posto di Maribor e il 3° nel city event di Stoccolma (in una specialità dove può portare a casa punti importanti). Non a caso, si è piazzata quarta nella graduatoria finale di specialità dopo che, in passato, aveva al massimo agguantato due noni posti nelle stagioni 2013/14 e 2017/18.


LE ALTRE DONNE DA PODIO


Forse un po' a sorpresa, Katharina Truppe è entrata di prepotenza tra le prime 7 al mondo e, nonostante non sia ancora mai salita su un podio di Coppa, la 23enne di Villach inizia ad essere vicina a quell'obiettivo. Dopo il 13° e 12° posto delle due annate precedenti, ha concluso sesta nella coppa di specialità, ottenendo i due migliori piazzamenti della carriera tra il 5° posto di Semmering, a fine dicembre, e il 4° di Spindleruv Mlyn.

Chi invece aveva mostrato un potenziale superiore, ma sembra essersi persa nell'ultimo anno, è la connazionale Bernadette Schild: la sorella di Marlies, infatti, ha comunque concluso nona in specialità (era stata ottava nel 2016/17 e soprattutto quinta nell'anno olimpico), ma è parsa sempre ben lontana dai livelli che l'hanno portata a conquistare ben 7 podi in Coppa del Mondo. A 29 anni, le serve una svolta immediata per tornare davanti.

C'è poi quella mina vagante che risponde al nome di Michelle Gisin: il 14° posto nella classifica di specialità fa poco testo, avendo disputato solo quattro slalom e tutti conclusi nella top ten, con il miglior risultato della carriera arrivato ad inizio stagione a Killington (quinta); è tornata quantomeno vicina ai livelli che tutti si attendevano dal suo grande talento, la “nuova” Christina Ackermann, l'ex Geiger che in estate ha acquisito il cognome del marito ed è risalita su un podio di Coppa dopo oltre otto anni dalla prima e unica volta, seppur in un city event come quello di Stoccolma (concluso al 2° posto). La 29enne di Oberstdorf ha concluso ottava nella coppa di specialità collezionando quattro top ten e il 5° posto di Zagabria quale miglior risultato.

Infine Katharina Gallhuber: letteralmente esplosa nella stagione 2017/18, col bronzo olimpico a PyeongChang (ottenuto a soli 20 anni), il 7° posto nella graduatoria finale di Coppa del Mondo, ha perso l'intera scorsa stagione per la “classica” rottura del crociato del ginocchio, ma ora è pronta per tornare a Levi e rappresentare un pericolo per... tutte quante.

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