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Lara Colturi e i primi punti, il sogno Sestriere e il possibile futuro azzurro: l'analisi a "Poligono 360"

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Lara Colturi e i primi punti, il sogno Sestriere e il possibile futuro azzurro: l'analisi a "Poligono 360"

Dopo lo strepitoso risultato nel gigante di Killington, ora si attende un mese di dicembre diviso tra Coppa del Mondo e Coppa Europa per la piemontese che gareggia per l'Albania. Gianmario Bonzi, Dario Puppo e Massimiliano Ambesi hanno approfondito i temi legati alle prospettive e alle scelte di un talento indiscusso.

Lara Colturi corre già forte, o meglio scende a tutta birra verso il sogno di scalare il vertice mondiale del grande sci, cominciato con i primi successi a livello di gare FIS nell'estate sudamericana, il mancato esordio a Soelden e poi quel debutto assoluto con la prima qualificazione ad una 2^ manche già sfiorata, nel primo slalom di Levi.

A Killington, sabato scorso, a 16 anni e 11 giorni la valsusina che ha deciso di gareggiare per i colori dell'Albania nella sua stagione d'ingresso tra le “grandi”, ha ottenuto i primi punti in Coppa del Mondo nel gigante numero 1 della sua carriera nel massimo circuito. Prima il pass per la 2^ manche strappato col pettorale 58, poi il quarto crono stampato per salire sino alla diciassettesima posizione finale; il giorno successivo in slalom non è andata bene, uscendo praticamente in avvio, ma sulle potenzialità di Lara anche tra i pali stretti ci sono pochi dubbi e l'Italia ne avrebbe un gran bisogno nella specialità più “sofferta” da anni.

Il talento piemontese ha portato invece all'Albania i primi punti della sua storia in CdM e, dopo qualche altra ora trascorsa nel Vermont, è tornata in Italia per recuperare e preparare i prossimi appuntamenti. Quali? E' decisamente probabile che Colturi partecipi alle due gare tecniche di casa, sostanzialmente, ovvero gigante e slalom del 10-11 dicembre sulla “Kandahar G.A. Agnelli”, ma l'obiettivo è anche quello di fare punti ed esperienza in Coppa Europa, con quattro prove a stretto giro di posta nel giro di cinque giorni, ovvero le sfide tra le porte larghe di Zinal (5-6 dicembre) e quelle tra i pali stretti in Valle Aurina (l'8-9 del mese, ma decisamente a ridosso della Coppa del Mondo a Sestriere).

Un'analisi decisamente interessante su quanto successo finora, e quanto potrebbe accadere nei prossimi mesi e anni attorno alla classe 2006 figlia di Daniela Ceccarelli e Alessandro Colturi, è stata fatta nel corso del podcast di “Poligono 360”, la trasmissione di approfondimento che Eurosport dedica alle discipline invernali, da colleghi di grande esperienza come Gianmario Bonzi, Dario Puppo e Massimiliano Ambesi.

Innanzitutto partiamo dalla posizione di Lara che non solo ha acquisito la nazionalità sportiva albanese, ma è già cittadina del paese balcanico visto che per lei lo stato ha aggirato la legge ordinaria, garantendole questa possibilità in anticipo rispetto al classico anno necessario. In sostanza, la 16enne slalomgigantista che ha vinto tutto a livello giovanile in Italia, potrebbe già partecipare anche ai Giochi Olimpici senza nessun tipo di problema.

Come noto, Lara Colturi non ha avuto bisogno dell'ok da parte della FISI per scegliere un altro paese per il quale gareggiare, dovendo ancora compiere 16 anni nel momento in cui, assieme alla famiglia, si è optato per una strada che ha fatto tanto discutere anche tra gli appassionati, ma che va analizzata sotto ogni aspetto, da una parte e dall'altra.

Da un lato, c'è una ragazza con due genitori-allenatori come Daniela Ceccarelli e Alessandro Colturi che l'hanno seguita in un percorso nel quale la multidisciplinarietà è stata fondamentale, avendo alternato lo sci con la grande passione per il pattinaggio artistico sino alla decisione di indirizzare verso la neve. Un team personale che l'ha cresciuta e portata ad un certo livello, ma che la FISI (e qui vanno capite anche le esigenze dal lato federale) non avrebbe potuto accettare trattandosi di un'atleta, seppur di grande talento, che ancora doveva entrare nei quadri della nazionale (tra le “Osservate”).

Da via Piranesi non si è voluto creare un precedente per una giovanissima che, secondo il sistema interno (ma che rappresenta la maggior parte delle scelte in seno alle varie federazioni), sarebbe dovuta passare dalle gare FIS non prima di novembre, rispetto a quanto fatto invece già da luglio da parte del “Team Colturi”, magari dalla Coppa Europa già nella prima parte dell'inverno e difficilmente nel massimo circuito entro la stagione 2022/23, anche se lo spazio nelle compagini azzurre di gigante e slalom ci sarebbe, considerata l'attuale situazione.

Pare stia già cambiando qualcosa per gli accessi all'alto livello, velocizzando il processo”, ha sottolineato Gianmario Bonzi, voce per le gare femminili su Eurosport, proprio all'interno del podcast di Poligono 360. “E' chiaro che all'interno della Federazione devi trovare gli strumenti per adattarti ad un certo tipo di generazione e alle esigenze che si creano nel tempo”, ha aggiunto Dario Puppo sul tema.

Massimiliano Ambesi ha posto l'interrogativo sulla possibilità che Lara torni a gareggiare per l'Italia, ricordando però la necessità che l'autorizzazione, in questo caso necessaria per fare il percorso inverno, arrivi dall'Albania per permettere un eventuale nuovo cambio di nazionalità. La diretta interessata non ha mai escluso che decida di farlo, ma andranno valutati tanti fattori comprese le situazioni economiche che si potranno creare, con la federazione balcanica che ha sostenuto spese certamente importanti per lanciare un talento che ora gareggia sotto i loro colori.

Se qualcosa cambierà entro i Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026, ovvero il primo grande sogno della carriera di Lara Colturi, lo dirà solo il tempo.

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