Karen Putzer: "Non ho mai annunciato il mio ritiro"

Karen Putzer: 'Non ho mai annunciato il mio ritiro'
Sci AlpinoSci alpino femminile

Karen Putzer: "Non ho mai annunciato il mio ritiro"

Il sito skiweltcup.tv ha intervistato Karen Putzer, la sciatrice di Nova Levante che ha collezionato 8 successi in Coppa del Mondo tra il 1999 e il 2007 (nella foto, dopo la sua ultima vittoria nel gigante di Cortina), due in Coppa Europa, un argento e un bronzo mondiali, un bronzo olimpico, quattro ori mondiali junior e il secondo posto nella classifica generale della stagione 2002-03 appena prima che la sua carriera fosse di fatto fermata da problemi cronici all’anca. Intervista a cura di Andreas Raffeiner. Eccone i passaggi più interessanti.

Tanto per cominciare Karen smentisce quanto c’era scritto sulla pagina di Wikipedia a lei dedicata: “Non ho mai annunciato ufficialmente il mio ritiro. Dopo essere stata esclusa dal quartetto italiano del gigante dei Giochi Olimpici di Vancouver (ai quali partecipò come commentatrice televisiva, ndr) non ho mai sentito il bisogno di annunciarlo”.

Le vittorie in Coppa del Mondo di Putzer sono state equamente distribuite tra superG e gigante, quattro a testa. “La tecnica di curva è la medesima - dice Karen - ma il gigante richiede più allenamento. Il superG è più istintivo ma per me anche una questione di scelta delle linee, ci sono anche i salti e questa sensazione di essere in aria non c’è in gigante, a parte quando si finisce nelle reti!”.

Nella sua stagione più bella, il 2002-03, Karen vinse cinque gare, si classificò terza nella graduatoria di superG, seconda nella classifica generale, risultato mai raggiunto né prima né dopo da un’italiana nello sci alpino, 470 punti alle spalle di Janica Kostelić, e fu seconda anche nella coppa di gigante dove però il suo distacco dalla vincitrice Anja Pärson fu di un solo punto. “A Lillehammer dovevo vincere e Anja fare peggio del quinto posto che invece conquistò. Se non avessi avuto dei passaggi a vuoti durante la stagione la coppa sarebbe arrivata. Lì dovevo solo vincere e l’ho fatto. Non è stato facile per me gareggiare in tre discipline. In Italia non c’è una struttura che permetta a uno sciatore di essere polivalente, ogni anno cambiavo, mi allenavo o con le velociste o con le slalomgigantiste. Normalmente tutto questo non porta risultati e perciò mi stupisco di quello che sono riuscita a fare”.

Un consiglio ai ragazzi e alle ragazze che si avvicinano allo sci agonistico: “I miei genitori hanno sempre insistito che lo studio aveva la priorità su tutto. Sciare è sempre stato un passatempo per me e ho mantenuto sempre questa impostazione nel senso che preferisco allenarmi troppo che allenarmi troppo poco. Credo che il miglior consiglio che si possa dare è fare qualcosa che dà gioia. E questo è vero non solo nello sport”.

Poi Karen parla dei suoi guai all’anca che le hanno tarpato le ali proprio quando stava per spiccare il volo verso l’olimpo dello sci alpino e che di fatto le hanno fatto abbandonare le gare dal 2009: “Non c’erano precedenti nello sci per questo infortunio. Ho dovuto operarmi più volte e abbandonare lo sport in generale e lo sci in particolare. Ogni operazione e ogni cura successive erano il male minore. Sono momenti brutti ma che ti arricchiscono in esperienza e ti fanno conoscere meglio le persone che ti stanno vicino. Quando non ho avuto più garanzie per continuare a fare le gare, anzi, rischiavo di farmi ancora più male, sono tornata a fare esami all’università. Almeno non ho avuto tempo per pensare”.

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