Oggi nella discesa femminile di Cortina d'Ampezzo Julia Mancuso darà l'addio alla Coppa del Mondo dopo 18 anni di carriera.
Di fatto la 33enne californiana oggi non gareggerà ma saluterà tutto il Circo Rosa con una passerella in cui indosserà la tiara e chissà quale costume. Si ritira uno dei personaggi più affascinanti dello sci alpino, forse il più affascinante.
“È stata una battaglia epica battaglia con la mia anca, e negli ultimi tre anni ho fatto di tutto per tornare alle gare ai massimi livelli con l'obiettivo di raggiungere la mia quinta Olimpiade - dice Julia in un comunicato di usskiteam.com -. Ci sono stati giorni davvero promettenti durante questo impegnativo processo, e ho mantenuto il morale alto, nonostante molti mi dubitassero e mi chiedessero perché lo facessi. Purtroppo, non ho ancora trovato la condizione per competere con le migliori del mondo, ma sono orgogliosa di aver combattuto fino alla fine. A fatica dico addio alle gare di sci, ma lo faccio con tutto il cuore.
“Sono molto grata per tutte le incredibili opportunità che mi sono state offerte e le incredibili amicizie che ho fatto lungo la strada - prosegue Julia -. Vorrei ringraziare la squadra di sci degli Stati Uniti, GoPro, KT Tape, POC, Spyder, Squaw Valley, Stöckli e Swix per il loro incredibile supporto durante le scorse stagioni. Voglio anche ringraziare la mia famiglia, gli sponsor e il mio team per aver creduto in me, i miei medici e i miei tifosi, e in particolare mio marito, che mi ha sostenuto in questi tempi difficili. Sono felice di poter fare la mia ultima gara qui a Cortina, una delle mie tappe preferite della Coppa. Qui ho fatto il mio primo podio e ora posso dire addio. Sono curiosa di vedere dove lo sci e le cose della vita mi porteranno in futuro!”
Si potrebbe scrivere un libro su questo straordinario personaggio dello sport femminile, non solo dello sci alpino, ma lo spazio è quello che è e dovremo limitarci. Julia è nata a Reno, nel Nevada, il 9 marzo 1984, ma è cresciuta a Squaw Valley, in California. E’ di lontane origini siciliane, per l’esattezza di Piana degli Albanesi, provincia di Palermo. A nemmeno 16 anni arriva come un ciclone in Nor-Am Cup: nella stagione 1999-2000 conquista sei podi con due vittorie e chiude seconda la classifica generale e al primo posto quella di gigante, nel corso della sua carriera vincerà altre tre gare e conquisterà altri cinque podi nel circuito nordamericano. In cinque edizioni dei Mondiali juniores disputate dal 2000 al 2004 ha conquistato cinque ori e due bronzi. Inoltre il 20 novembre 1999 esordisce in Coppa del Mondo disputando la prima delle sue 398 gare nel Circo Rosa, lo slalom di Copper Mountain e conquista i suoi primi punti, guarda un po', nel superG di Cortina del 20 gennaio 2001 quando fu ventisettesima.
Insomma, Julia, dotata di una sciata molto bella e di una classe cristallina, arriva nel Grande Sci con le stimmate della predestinata, tanto che nel 2002 partecipa già alla prima delle sue quattro Olimpiadi, quella di casa a Salt Lake City, dove è tredicesima in combinata. Ma è proprio in quell’anno che cominciano quei cronici problemi all’anca che l’hanno indotta a scendere per l’ultima volta in pista oggi a Cortina. Questi problemi condizioneranno pesantemente le sue ambizioni di Coppa del Mondo generale, pertanto la californiana si è sempre fatta trovare pronta ai grandi appuntamenti: alle Olimpiadi è stata oro nel 2006 in gigante al termine di una gara protrattasi per quasi tutta la giornata a causa del maltempo, inoltre nel 2010 è stata argento in discesa alle spalle della connazionale e per molto tempo rivale Lindsey Vonn e argento in combinata, e nel 2014 bronzo in combinata. In sette edizioni dei Mondiali, dal 2003 al 2015 è stata bronzo in superG e gigante nel 2005, argento in combinata nel 2007 e in superG nel 2011 e bronzo in superG nel 2013.
Donna da grandi appuntamenti, quindi, ma non è che in Coppa del Mondo abbia fatto male, anzi: ha vinto 7 gare, 3 discese, 2 superG (uno a Cortina nel 2007), una combinata e un City Event a Mosca, ed è salita altre 29 volte sul podio per un totale di 36, i primi due a Cortina nel 2006, l’ultimo in discesa a Lake Louise nel 2014. Il suo miglior piazzamento nella classifica generale è stato il terzo posto nel 2007 ma è stata nelle prime cinque anche dal 2011 al 2013, in quella di superG terza nel 2011 e seconda nel 2012 e 2013, in combinata seconda nel 2007. Il 2015 è stato di fatto il suo ultimo vero anno agonistico, a marzo si è fermata e per oltre due anni e mezzo l’anca non le ha dato tregua, ha provato a tornare a dicembre a St. Moritz e Val d’Isère ma con scarsi risultati e ora l’inevitabile addio.
Ma Julia non è stata solo sci alpino: soprannominata "Super Jules" e spesso vestita da supereroe sportiva, ha avuto una carriera divertente e anticonvenzionale, dedicandosi in estate al surf a Maui, e nel 2010, è stata addirittura terza nell'Extreme Verbier Freeride, il freeski è stato infatti un altro suo grande amore. Insomma, un personaggio da romanzo che negli ultimi due anni è mezzo è mancato e che da oggi ancor più mancherà allo sci alpino. Il suo primo impegno extra agonistico sarà la collaborazione per i Giochi di PyeongChang 2018 con la NBC, con la quale ha già collaborato per Pechino 2008. Buona fortuna, campionessa, e grazie di tutto.
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