Si complica ulteriormente l'affaire-Meldonium. Uno studio Ibu mina le certezze sulla rintracciabilità del farmaco

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Si complica ulteriormente l'affaire-Meldonium. Uno studio Ibu mina le certezze sulla rintracciabilità del farmaco

L'Ibu ha comunicato quest'oggi che ogni decisione in merito alle positività al Meldonium di Olga Abramova e Artem Tyshchenko è stata posticipata a data da destinarsi. Infatti ogni certezza sulla rintracciabilità del farmaco è venuta meno.

Il nodo del contendere è rappresentato dal momento dell'assunzione del Mildronats, inserito nella lista proibita Wada a partire dal 1° gennaio 2016 e quindi perfettamente legale fino al 31 dicembre 2015.

La linea difensiva tenuta dai due ucraini è quella di aver assunto il farmaco prima che venisse messo al bando dall'agenzia mondiale antidoping.

Stando a quanto riportato dal comunicato stampa dell'Ibu, uno studio realizzato per conto della commissione antidoping della federazione internazionale su quanto tempo possa passare fra l'assunzione del Mildronats e la sua rintracciabilità nell'organismo, contraddice le attuali certezze in merito.

Pertanto entrambe le parti sono state concordi nel sospendere qualsivoglia procedimento fino a quando uno studio più approfondito commissionato dalla Wada non faccia luce sulla questione. Dunque si allungano i tempi dei due casi doping ucraini.

Fino a quel momento sia Olga Abramova che Artem Tyschenko restano sospesi in attesa di una sentenza che, a questo punto, potrebbe arrivare in autunno.

Al di là del caso specifico, il passaggio più significativo del comunicato stampa è rappresentato dal fatto che ogni certezza riguardo alla durata della rintracciabilità del Mildronats sarebbe venuta meno. Uno sviluppo che potrebbe avere conseguenze a cascata su tutti gli sport.

Dunque, al di là delle superficiali analisi in materia realizzate da sedicenti esperti antidoping prêt-à-porter, il già complesso caso-Meldonium si arricchisce di una nuova dimensione, che rende ancor più fumoso questo strano terremoto.

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