"Sento di avere un peso addosso, dopo il biathlon voglio una famiglia". Wierer verso l'ultimo sogno olimpico

Dorothea Wierer è la protagonista azzurra del secondo appuntamento di “I’m coming home”, la serie di documentari aperta da Sofia Goggia e che giovedì prossimo si chiuderà con Dominik Paris, che Red Bull ha realizzato con i suoi atleti di punta ed è trasmessa da Eurosport Italia.

La pluricampionessa del mondo e medagliata olimpica, nonché vincitrice di due sfere di cristallo assolute, si appresta a vivere l’ultima stagione di una carriera fantastica e l’episodio pubblico quest’oggi e a lei dedicato è stato registrato nel cuore di Anterselva, proprio dove “Doro” chiuderà con un ultimo grande appuntamento, le gare a cinque cerchi davvero in casa per lei. “Vorrei sentirmi libera, sento come se avessi un peso addosso ultimamente e da atleta capisci che è arrivato il momento di fare altro – le parole franche di Wierer riferendosi al suo approccio verso questo 2025/26 – E’ strano perché senti pian piano che inizia a pesarti di più fare la valigia, un mix di sensazioni dove non vedi l’ora di gareggiare in certe giornate e altre dove non ne puoi più, sono alti e basi.

Più in generale, la mia vita è sempre stata super programmata da quando faccio biathlon, ma ho cercato di vivere il più possibile e sono stata anche criticata per questo. Sento che qualche pezzo manca, vorrei solo una vita… abbastanza noiosa, magari facendo giardinaggio, e poi soprattutto creare una grande famiglia, che è la cosa più importante in assoluto. Sogno di diventare mamma”.

In auto verso Anterselva, la stella azzurra racconta che “faccio questa strada da 25 anni, dopo aver cominciato con i miei fratelli più grandi che già praticavano biathlon. Prendevo il loro fucile e cercavo di fare pratica, ma ho scelto uno sport invernale pur non piacendomi proprio il freddo! Da bambina ero molto attiva e la scuola non mi piaceva molto, piuttosto giocare a calcio e sparare, anche al luna park per portare a casa i peluche”.

Doro è tornata anche sulla complicata stagione 2023/24, chiusa anzitempo dopo i Mondiali di Nove Mesto e nella quale “mi ammalavo sempre, dopo una decina d’anni mi mancava il podio a livello individuale, ma dentro di me sapevo che sarei tornata. Io sono molto autocritica, non mi sono mai detta quanto sei forte, piuttosto ho sempre trovato qualcosa che non andava”.