L'asso del biathlon maschile azzurro si è raccontato al giornale "Il Dolomiti", confermando che la sfera di cristallo rappresenta il focus principale e che "Perrot è il mio favorito per la coppa, più dei norvegesi". E poi i pensieri sulle Olimpiadi, su Vittozzi-Wierer e tanto altro.
L’Italia del biathlon è stata decisamente a trazione femminile negli ultimi anni, ma dalla stagione 2024/25 si può dire che Tommaso Giacomel sia definitivamente esploso, risultando uno dei riferimenti assoluto a livello internazionale nel panorama maschile.
L’argento nell’Individuale iridata di Lenzerheide brilla ancora, ma di più la continuità trovata nella seconda parte dell’inverno, per arrivare non troppo lontano pure dal podio della classifica generale (chiudendo 6°), dopo aver infilato una serie di risultati super a partire dalla vittoria che l’ha sbloccato a Ruhpolding.
Se il classe 2000 di Imer aveva dichiarato un anno fa che la top 5 finale di coppa poteva risultare un obiettivo, per poi puntare al successo nell’annata olimpica; a maggior ragione dopo la splendida scorsa stagione, ecco che parlando in una lunga intervista al quotidiano online “Il Dolomiti”, Giacomel ha detto chiaro e tondo di puntare alla sfera di cristallo, oltre naturalmente a voler salire almeno sul podio in una gara olimpica.
“Sono già più avanti nella preparazione rispetto al 2024, visto che la scorsa estate in questo periodo ero alle prese con gli effetti di una brutta caduta in mountain bike che mi era costata alcuni punti di sutura in viso – le parole di Tommaso su questa fase della pre season – Quello che sono riuscito a fare dalla tappa di Ruhpolding in poi, dopo la mia prima vittoria, è stato qualcosa che era difficile da prevedere anche per me.
Con il livello di competitività che c’è nel circuito, fare dieci piazzamenti consecutivi in top 6 è tanta roba e in quella striscia c’erano se non sbaglio 6 podi. Riparto da qui, è il genere di rendimento che voglio esprimere nella stagione ormai alle porte, sono convinto sia solo l’inizio”.
Con il ritiro dei fratelli Boe, Johannes in particolare, è chiaro che gli spazi per puntare al massimo si aprono un po’ di più. “E’ strano pensare che JTB non ci sarà più come avversario, sarà ancora più strano una volta che cominceranno le gare. L’addio di un dominatore del genere apre a nuovi scenari, la sua assenza come del fratello Tarjei si farà sentire, ma di una cosa sono sicuro: il biathlon non sarà noioso, ve lo assicuro.
E io comincerò la stagione con l’obiettivo di vestire il pettorale giallo e vincere la classifica generale di Coppa del Mondo o almeno chiudere tra i primi 3. So che è un obiettivo molto grande e ambizioso, ma sento di essere pronto anche se fare classifica per vincerla è complicatissimo, impone di affrontare quattro mesi di stagione al massimo della condizione senza potersi concedere passi falsi. Laegreid favorito per il bis? Io dico Eric Perrot”.
D’altronde, il francese è cresciuto tantissimo proprio come il faro azzurro, che punterà anche ai Giochi di casa, ma che non vuole pensare troppo alle sfide olimpiche in quel di Anterselva: “In quel tipo di manifestazioni in cui ci si gioca tutto in singole gare e nel giro di pochi giorni c’è meno possibilità di avere controllo del proprio destino – la risposta di Giacomel in merito al grande evento del prossimo inverno – Se riuscirò a centrare l’obiettivo di avere costanza di rendimento per tutta la durata della Coppa del Mondo, significherà che mi presenterò alle Olimpiadi con tutte le carte in regola per ottenere risultati di prestigio.
Parliamoci chiaro, se torno a casa da Anterselva senza medaglie sarò molto deluso, avere questi Giochi nel tempio del biathlon italiano ed internazionale, una location di gara che mi piace ed è molto adatta alle mie caratteristiche, è davvero una figata. In questo periodo di preparazione ovviamente tra compagni un po’ se ne parla, ma io cerco sempre di cambiare discorso ed evitare l’argomento perché è ancora presto per spendere energie mentali facendo troppi pensieri su quello che sarà.
Ad Anterselva saliremo con tutto il gruppo di lavoro a settembre, ci alleneremo in quota per un paio di settimane”.
A proposito dei cinque cerchi, per Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer saranno Olimpiadi speciali per diversi motivi. Sulle compagne di squadra, il trentino dice che “su Lisa non avevo proprio dubbi che sarebbe tornata così forte, nessuno può dire nulla sulla sua qualità. Doro si sta allenando con un entusiasmo e una voglia pazzesca, ogni tanto secondo me fa un po’ l’errore di “contare i giorni” che mancano all’appuntamento olimpico, d’altronde per lei è davvero quello di casa. Dalla sua ha grande esperienza e il tanto lavoro di questi anni che le permette di avere un motore ancora veramente potente. Proprio lei portabandiera? Di sicuro se lo meriterebbe, ma le alternative non mancano: penso a Brignone, Ghiotto o lo stesso Pietro Sighel che ormai è una stella dello short track. Come Italia ci divertiremo…”.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Passo dello Stelvio | 4/5 | 20-100 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 0/11 | 0-10 cm |
FONDO, SCELTI DAI LETTORI
BOTTERO SKI
ARC TEC - squadretta in allumino 88