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L'annuncio di Monsieur Le Biathlon. Martin Fourcade si ritira: "Grazie a tutti per questo viaggio"

Johannes Boe ha nel mirino Martin Fourcade, la Coppa del Mondo è ancora apertissima
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2017 Getty Images

Biathlonl'addio del re

L'annuncio di Monsieur Le Biathlon. Martin Fourcade si ritira: "Grazie a tutti per questo viaggio"

A poche ore dalla battaglia finale con Johannes Boe, l'asso francese annuncia l'addio alle competizioni con una lunga lettera. Da applausi.

Martin Fourcade lascia il biathlon e l'agonismo, ora è ufficiale.

A poche ore dalla sfida finale a Kontiolahti, nell'Inseguimento di sabato (ore 13.45) per provare a togliere la Coppa del Mondo a Johannes Thingnes Boe, impresa complicatissima per conquistare quella che sarebbe la sua ottava sfera di cristallo, “Monsieur Le Biathlon” ha annunciato l'addio a fine stagione, attraverso una lunga lettera pubblicata a mezzo social.

Il fuoriclasse transalpino saluta a soli 31 anni, con un palmares spaventoso condito da 82 successi in Coppa del Mondo, 5 medaglie d'oro alle Olimpiadi e 13 ai campionati del mondo, di cui 11 titoli individuali con sorpasso (ad Anterselva) nei confronti di Ole Einar Bjoerndalen in questa speciale graduatoria, ma soprattutto le sette Coppe del Mondo consecutive portate a casa dal 2012 al 2018, oltre a 26 di specialità.

Il più grande sportivo di Francia, come l'ha già definito L'Equipe, e certamente tra i migliori nella storia delle discipline invernali e non solo. “Ci sono decisioni che cambiato una vita – ha scritto Martin – Ho seguito questa traccia nella neve disegnata da mio fratello Simon, come molti fratellini... Sono stato incoraggiato da queste sensazioni e dalla felicità di crescere in questo ambiente straordinario. Mi è piaciuto, appassionatamente.

Grazie ad incontri decisivi, ho iniziato a fare la mia traccia. Quella che mi ha modellato come atleta, ma soprattutto come uomo. Quella che mi ha permesso di misurarmi e costruirmi. Da Vancouver a Oslo, di fronte a Ole Einar Bjoerndalen, Emil Svendsen, Anton Shipulin, Simon Schempp, Johannes Boe e tutti gli avversari, troppi per citarli tutti, ho realizzato i miei sogni e vissuto le emozioni più belle. Ho combattuto e vinto, ma anch'io ho sofferto, sono caduto e mi sono rialzato.

Ho vissuto la straordinaria crescita del mio sport, quello a cui ho dedicato una bella parte della mia vita e che in cambio mi ha dato tutto”.

E poi ancora: “Avrei potuto fermarmi all'indomani delle Olimpiadi 2018 con tre medaglie d'oro, ma dovevo ancora seguire questa traccia iniziale. L'anno scorso è stato difficile, ma queste difficoltà mi hanno permesso di crescere ancora. Ho dovuto sperimentare la resilienza fino al mese scorso, con due bellissimi titoli ai Mondiali, assieme a tutta la nostra squadra francese. La mia volontà di dare il meglio è sempre presente, ma il seguito della mia costruzione come uomo e come padre deve passare attraverso altre vie, altre espressioni.

Al momento di dirvi addio, sono così commosso e al tempo stesso ma calmo; lascio una parte della mia vita alle spalle, animata dallo slancio di tutto ciò che resta da costruire. Vorrei anche dare di più a tutti coloro che mi hanno aiutato tanto, perchè in vent'anni dedicati al biathlon ho imparato che le nostre relazioni costituiscono una parte determinante di ciò che siamo. Vorrei ringraziare la mia famiglia e in particolare mia moglie e le mie figlie per i loro sacrifici e il loro amore incondizionato.

I miei genitori per aver accettato le mie scelte, i miei fratelli per avermi spinto e un grazie ai miei avversari e compagni di squadra, il team di allenatori, fisioterapisti, tecnici perchè è stato come se fossero al mio posto sulla linea di partenza.

Grazie a tutti voi, Francia, Russia, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Italia e ovunque siate, grazie per avermi incoraggiato e trasformato questa carriera individuale in un'avventura collettiva.

E' ora di salutarvi, grazie per il viaggio”.

Monsieur Le Biathlon, aggiungiamo noi.

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