Il 1986 continua a scalare la graduatoria delle classi femminili più forti di sempre

Il 1986 continua a scalare la graduatoria delle classi femminili più forti di sempre
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Il 1986 continua a scalare la graduatoria delle classi femminili più forti di sempre

Nonostante la stagione sabbatica di Darya Domracheva, la classe 1986 femminile prosegue nella sua scalata nell'ipotetico ranking degli anni di nascita più forti di sempre, avvicinando ulteriormente il rinomato 1979.

Merito soprattutto di Marie Dorin Habert, le cui 3 vittorie e 11 podi hanno permesso all'86 di continuare a impreziosire il proprio bottino nonostante l'assenza della bielorussa e l'annata-no di Valj Semerenko. Anche Susan Dunklee, con un secondo posto, ha recitato la sua piccola parte.

Il 1986 ha quindi toccato quota 43 successi, eguagliando il 1973 al terzo posto assoluto. Davanti restano appunto il 1979 (55 affermazioni) e il 1967 con 54. La vetta di questa graduatoria è distante 12 lunghezze. Non sono poche, ma potebbe essere un gap colmabile entro il 2018 se Domracheva dovesse tornare a pieno regime.

È inoltre altamente probabile che il 1986 possa diventare la classe con più podi in assoluto poiché, grazie alla stagione appena terminata, si è issato a 139 top-three. Scavalcato definitivamente il 1967, fermo a 134. Il 1979, al comando del ranking, è accreditato di 158 podi, 19 in più del 1986.

Domracheva e Dorin Habert da sole potrebbero garantire il sorpasso entro i prossimi Giochi olimpici, ma non sono le uniche ad avere il podio nelle proprie corde. L'Ucraina ha tutte le intenzioni di recuperare entrambe le gemelle Semerenko, mentre Susan Dunklee si mantiene da tempo a ottimi livelli.

Nel 2016-'17 non potrà essere d'aiuto Weronika Nowakowska, in dolce attesa, mentre - almeno per quanto riguarda le posizioni di vertice - appaiono tramontate le stelle di Svetlana Sleptsova e Tina Bachmann, così come quella di Kathrin Hitzer, ritirata da tempo.

In ottica futura, un'eventuale vittoria di Dunklee permetterebbe al 1986 di eguagliare il primato di classe con il maggior numero atlete in grado di primeggiare in Coppa del Mondo, attualmente detenuto ex aequo dal 1973 (Zubrilova, Olofsson, Apel, Halinarova, Vodopyanova, Lemesh, Malgina) e dal 1968 (Davidova, Briand, Kristiansen E., Claret, Romasko, Prikazchikova, Bollerud) con 7.

A meno di un exploit di Ekaterina Shumilova, difficile pensare che l'analogo record relativo alle ragazze capaci di salire sul podio possa essere raggiunto. Il 1986 ne vanta 9, una in meno dei già citati 1973 (si aggiungano Andrassen, Murinova e Sokolova alle sette vincitrici) e 1968 (Kesper, Noskova e Batsevich fanno compagnia alle sette riuscite a vincere).

Il dato che più fa riflettere dei risultati del 2015-'16 è però un altro. Il 1987 ha ricominciato a correre. Merito di Franziska Hildebrand, Olena Pidhrushna e Anais Bescond, tutte appena entrate nella proverbiale "piena maturità agonistica".

Interessante notare come fino al 2011-'12 questa annata avesse un'unica atleta in grado di ottenere risultati di peso, ovvero Magdalena Neuner. Il fatto di vedere le sue coetanee tirare fuori il meglio di sé solo ora dovrebbe far capire l'eccezionalità assoluta della bavarese, capace di dominare già quando le di lei coscritte facevano da comparse.

Guardando a lungo termine, il 2015-'16 ha dato una nuova dimensione alle classi 1989 e 1990. L'ultima degli anni '80 ha raccolto 4 vittorie e 13 podi, oltre alla Sfera di cristallo assoluta, grazie a Gabriela Soukalova e a Maren Hammerschmidt.

Però è soprattutto il 1990 ad aver effettuato il cosiddetto "salto di qualità". Anzi, a conti fatti, è stata l'annata più prolifica nell'ultimo inverno con 4 vittorie e 14 podi. Gran parte di questo bottino porta la firma di Dorothea Wierer, ma anche di Tiril Eckhoff, Federica Sanfilippo e Marte Olsbu si sono distinte in positivo.

Proprio le ultime due sono cresciute in maniera prepotente, lasciando intendere di poter avere una seconda parte di carriera ricca di soddisfazioni, come peraltro le più blasonate connazionali, di cui invece il talento era già noto. Pertanto, nel corso del tempo, il 1990 potrebbe diventare una classe di sostanza.

Spostando lo sguardo ancora più in là, si nota come il 1993 vanti già 7 vittorie e 17 podi, firmati tutti da Laura Dahlmeier, le cui coetanee devono agonisticamente ancora perdere i denti da latte.

Di seguito il ranking con le annate più forti della storia nel biathlon femminile, elencate per numero di vittorie.

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