VIDEO - Al Media Day federale, Dario Puppo ha intercettato anche la fuoriclasse due volte vincitrice della Coppa del Mondo. Ai Giochi l'ultima grande recita, proprio sulle nevi di casa: "Ho avuto una primavera molto impegnativa, spero di essere già pronta a fine novembre e dopo di me toccherà ai giovani, la nostra disciplina è diventata popolare ed è giusto dare qualcosa indietro anche in termini di disponibilità tra i vari impegni".
Martedì 21 Ottobre, 12:55
L’ultima “Doro”, quella olimpica che chiuderà con la stagione 2025/26 una meravigliosa carriera, provando a coronarla con il titolo ai Giochi che, di fatto, è l’unico che manca a Dorothea Wierer dopo la medaglia individuale colta a Pechino 2022.
Al Media Day federale di Milano, il direttore Dario Puppo ha intervistato la campionissima altoatesina che, prendendo la rincorsa verso la sua ultima avventura, parte da una primavera “che è stata tosta, sempre in giro tra vari impegni, ma le Olimpiadi in casa portano molto più interesse e ci sono pro e contro. Vorresti essere disponibile con tutti, è anche giusto da parte nostra dare qualcosa indietro alla nostra disciplina, ma è impegnativo perché ti saltano i giorni di recupero. Spero solo di essere pronta a fine novembre”.
Se la Coppa del Mondo scatterà da Oestersund, appunto tra poco più di un mese, è chiaro che i Giochi in quel di Anterselva saranno a dir poco speciali per Wierer, per la recita finale sulle nevi dove è cresciuta. E del cambiamento del classico tracciato per la tappa del massimo circuito, già sperimentato, ne parliamo con Dorothea: “L’anno scorso l’abbiamo fatto per la prima volta ed è tostissimo, l’ultimo giro sei a tutta ed è difficile capire quanto puoi dare nei 40 secondi in più di sforzo che ci sono.
Dipenderà anche dalla condizione della neve, bella compatta mi piace sicuramente di più”.
Tanto lavoro proprio nell’arena di casa ad Anterselva tra estate e autunno, “ma già da giugno siamo partiti con i raduni tra Lavazé e la Norvegia, poi chiaramente ho cercato di allenarmi lì per capire ancora meglio il poligono che è un po’ cambiato: è sempre bello perché conosco la gente e mi rilassa, con la famiglia al mio fianco”.
L’intervista completa di Dario Puppo a Dorothea Wierer, con le immagini realizzate da Claudio Losa, è disponibile nel video allegato all’articolo.
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