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La furiosa rimonta di Ole Einar Bjørndalen e l'autoritario successo di Olga Zaitseva

La furiosa rimonta di Ole Einar Bjørndalen e l'autoritario successo di Olga Zaitseva
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Getty Images

BiathlonBiathlon - 10 anni fa

La furiosa rimonta di Ole Einar Bjørndalen e l'autoritario successo di Olga Zaitseva

Il 27 novembre 2005 a Östersund vanno in scena degli inseguimenti resi spettacolari da continui sconvolgimenti di classifica. Le emozioni non mancano nelle gare disputate in quella domenica di 10 anni fa

In mattinata scendono in pista gli uomini. Alla luce di quanto visto il giorno prima il favorito per il successo appare essere Raphael Poirée. Il transalpino parte con un margine di un errore su Ole Einar Bjørndalen, il quale si propone come principale alternativa al francese. Sono candidature forti anche quelle di Stian Eckhoff, Ilmar Bricis, Halvard Hanevold, Vincent Defrasne, Nikolay Kruglov e Ivan Tcherezov.

Però le previsioni della vigilia vanno a farsi benedire già nelle fasi iniziali. Poirée è l’unico dei tre atleti saliti sul podio nella sprint a sbagliare al primo poligono. Eckhoff rafforza quindi la sua posizione portando a una quindicina i secondi di vantaggio su Bricis e a una trentina quelli di margine su una muta di inseguitori capitanata da un Bjørndalen indemoniato, già terzo a dispetto di un bersaglio mancato.

La seconda sessione di sparo rimescola radicalmente le carte. Il leader e il lettone commettono un errore, ma Ole fa peggio dovendo percorrere due volte l’anello di penalità. Ne approfitta un perfetto Tcherezov che prende il comando delle operazioni davanti a Eckhoff e ad altri due uomini immacolati al tiro, Defrasne e Kruglov. Bjørndalen è scivolato in diciottesima piazza e ha cinquanta secondi di ritardo dalla vetta. Quantomeno è ancora in compagnia di Poirée, il quale sta vivendo una giornata-no.

Nel terzo giro i primi quattro si ricompattano e si presentano assieme in piazzola. Eckhoff, Defrasne e Kruglov ne escono puliti. Tcherezov invece sbaglia, perde venticinque secondi dal terzetto di testa e soprattutto si ritrova alle calcagna un Bjørndalen impressionante. Il trentunenne norvegese sta letteralmente volando e grazie al primo zero di giornata ha guadagnato 20” in un giro ai battistrada. Ha ancora mezzo minuto di ritardo, ma restano due tornate. Anche Poirée sta andando forte, ma continua a sbagliare e rimane lontano dal vertice.

Si arriva al poligono decisivo con Eckhoff, Kruglov e Defrasne assieme al comando, ma i tre si mettono a giocare al “ciapa no”. Il norvegese sbaglia tre volte, il russo due e il francese una. Alché Bjørndalen tiene una lezione magistrale sul tema “La classe non è acqua”: dopo 2.500 metri percorsi pancia a terra si sfila la carabina, copre rapidamente tutti i bersagli, svernicia chi sta girando nell’anello di penalità e si invola verso il successo, il 56° della sua carriera.

Defrasne chiude comunque secondo in scioltezza, eguaglia il proprio miglior risultato, e torna sul podio dopo un digiuno di quasi 4 anni. Il terzo posto è appannaggio di Tcherezov  grazie a un tiro finale perfetto. Il venticinquenne di Izhevsk precede sul traguardo Kruglov, quarto, e un Björn Ferry autore di un’impressionante seconda parte di gara che lo ha portato addirittura a ridosso della top-three, per la gioia del pubblico di casa.

Sesta la “formichina” Sergei Rozhkov. Settimo Poirée, parzialmente riscattatosi dopo le difficili fasi iniziali. Ottavo un buon Bricis, nono un delusissimo Eckhoff e decimo un Julien Robert da applausi. Il transalpino ha realizzato l’unico shoot-out di giornata e ha rimontato qualcosa come 50 posizioni (!) rispetto alla sessantesima (e ultima) di partenza.

Altra gara da dimenticare per la Germania. Il miglior tedesco è nuovamente Michael Rösch, diciassettesimo e naufragato nei tiri in piedi dopo essersi affacciato nelle posizioni di vertice a metà competizione. Domenica poco esaltante anche Sergei Tchepikov, il quale conclude solo ventitreesimo davanti a un pessimo Hanevold, precipitato alle spalle del veterano russo.

In casa Italia non ci si schioda da quota zero. Per la verità René Laurent Vuillermoz si rende protagonista di una buona gara e, mancando tre bersagli al poligono (0+1+1+1), realizza una bel recupero. Purtroppo la posizione di partenza è troppo penalizzante e il valdostano taglia il traguardo per 31°, un piazzamento che all’epoca equivaleva al primo degli esclusi dalla zona punti.  Cala invece Wilfried Pallhuber (2+2+0+2), subito fuori dai giochi e 45° all’arrivo.

Con il successo odierno Bjørndalen conquista anche il pettorale giallo portandosi in testa alla classifica generale con 90 punti contro i 78 di un trio composto da Eckhoff, leader per una notte, Poirée e Defrasne.

POS

ATLETA

NAT

TIRO

TEMPO

1

BJØRNDALEN Ole Einar

NOR

1+2+0+0

34:06.8

2

DEFRASNE Vincent

FRA

0+0+0+1

+21.6

3

TCHEREZOV Ivan

RUS

0+0+1+0

+35.2

4

KRUGLOV Nikolay

RUS

0+0+0+2

+40.6

5

FERRY Björn

SWE

0+2+0+0

+40.8

6

ROZHKOV Sergei

RUS

0+1+0+0

+42.8

7

POIREE Raphael

FRA

2+2+1+0

+55.4

8

BRICIS Ilmars

LAT

0+1+0+2

+57.4

9

ECKHOFF Stian

NOR

0+1+0+3

+57.5

10

ROBERT Julien

FRA

0+0+0+0

+57.8


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Nel pomeriggio la prova femminile si annuncia a sua volta scoppiettante. Le tre donne salite sul podio nella sprint (Uschi Disl, Tadeja Brankovic, Katrin Apel) non sono propriamente solide al tiro, di conseguenza non sarebbe peregrino vederle soccombere all’imprecisione.

In ogni caso, per quanto visto il giorno prima, almeno Disl va iscritta al ristretto novero delle favorite per il successo, di cui fanno parte anche Sandrine Bailly e Olga Zaitseva.

La veterana bavarese conferma il suo eccellente momento di forma e parte a spron battuto, guadagnando su tutte le avversarie. Tuttavia al poligono gli errori fioccano e la tedesca (un giro di penalità) si ritrova tra due delle poche a non sbagliare: Apel e Zaitseva. Alle spalle della russa Brakovic e Bailly, a loro volta autrici di un errore.

Uschi continua a fare la voce grossa nel fondo e dopo aver superato la connazionale nel secondo giro realizza una sessione pulita che la lancia al comando con ampio margine. Infatti il suo è uno dei rari zero fra le atlete del gruppo di testa e le frutta oltre mezzo minuto di vantaggio su Zaitseva e quasi 45” su Bailly. Quest’ultima peraltro è agganciata da una pimpantissima Andrea Henkel, la quale è ancora immacolata al tiro e sta risalendo posizioni. Apel, invece, è scivolata in quinta piazza a quasi un primo di ritardo.

Nel terzo giro Disl non si risparmia e arriva in piazzola in debito di ossigeno, faticando ad aprire e poi dovendo interrompere la sequenza di sparo per rifiatare. Sia lei che Zaitseva coprono quattro bersagli, ma le difficoltà della leader permettono alla russa di recuperare 24 dei 36 secondi di ritardo con cui aveva fatto il suo ingresso al poligono.

La lotta per il successo appare ristretta alla teutonica e alla moscovita in quanto Bailly ed Henkel sbagliano, vedendosi raggiunte anche da Linda Tjørhom. Inoltre alle loro spalle si staglia la minacciosa sagoma di Kati Wilhelm. La ventinovenne di Zella Mehlis sinora ha mandato a segno tutti i quindici proiettili e sta rimontando con prepotenza dalla ventesima piazza di partenza.  In casa Germania invece Apel naufraga definitivamente.

Nel quarto giro Disl guadagna leggermente su Zaitseva, ma al poligono apre male e poi manca un altro bersaglio. Al contrario la russa è perfetta e prende con autorità il comando delle operazioni. Al suo inseguimento restano solo Wilhelm ed Henkel, a loro volta precise (per Kati arriva addirittura lo shoot-out) e staccate di una dozzina di secondi.

Nella tornata conclusiva la ventisettenne di Mosca non concede nulla alle inseguitrici e si impone per la 6^ volta in carriera. Curiosamente fino a quel momento quattro dei suoi successi sono arrivati sulle nevi di Östersund, dove però non vincerà mai più. Wilhelm conclude seconda regolando Henkel in volata. Per entrambe un podio inaspettato, visto l’handicap accumulato nella sprint, giunto rimontando rispettivamente diciotto e undici posizioni.

Amarissimo quarto posto per Disl che precede una Bailly troppo imprecisa. Sesta la costante Svetlana Ishmouratova, autrice di una prova silenziosa grazie alla quale ha scavalcato Tjørhom, settima a causa di due errori all’ultima sessione. Ottava Anna Carin Olofsson, bravissima a risalire progressivamente dalla pancia del gruppone dopo aver sbagliato due volte in apertura. Nona Martina Glagow, la cui prestazione è stata rovinata da un inopinato 3 a terra. Brankovic e Apel sono sprofondate rispettivamente in dodicesima e quindicesima posizione. Fra di loro si è inserita un’opaca Olena Zubrilova, quattordicesima. Solo parziale il riscatto di Liv Grete Poirée, ventesima.

In casa Italia gara senza infamia e senza lode per Michela Ponza, autrice di quattro errori (uno in ogni poligono) e 17^ sul traguardo. Saskia Santer (4+0+2+2) non partiva con particolari ambizioni e conclude 59^.

Quantomeno il quarto posto permette a Uschi Disl di difendere il pettorale giallo. La tedesca rimane al comando della classifica generale con 90 punti, tallonata da Zaitseva a 87 e da Bailly a 77. Fra le pretendenti alla Sfera di cristallo Wilhelm ha 57 punti, Liv Grete ne ha 11, mentre Pyleva (neppure qualificata per l’inseguimento) è inchiodata a quota 0.

POS

ATLETA

NAT

TIRO

TEMPO

1

ZAITSEVA Olga

RUS

0+1+1+0

0.0

2

WILHELM Kati

GER

0+0+0+0

+13.3

3

HENKEL Andrea

GER

0+0+1+0

+14.0

4

DISL Uschi

GER

1+0+1+2

+30.0

5

BAILLY Sandrine

FRA

1+1+1+1

+45.4

6

ISHMOURATOVA Svetlana

RUS

1+0+1+0

+51.3

7

TJØRHOM Linda

NOR

1+0+0+2

+1:01.2

8

OLOFSSON Anna Carin

SWE

2+0+0+0

+1:01.8

9

GLAGOW Martina

GER

0+3+0+0

+1:16.4

10

DAFOVSKA Ekaterina

BUL

0+0+1+1

+1:24.9

 

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La tappa si concluderà martedì 29 novembre con le staffette.

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