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Corea del Nord, coppia di artistico qualificata ai Giochi. Una svolta?

Corea del Nord, coppia di artistico qualificata ai Giochi. Una svolta?
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Pyeongchang 2018

Corea del Nord, coppia di artistico qualificata ai Giochi. Una svolta?

I giovani Ryom Tae-ok e Kim Ju-sik hanno centrato il pass nel pattinaggio di figura. Come si comporterà il maresciallo Kim Jong-un, nipote del fondatore del regime nordcoreano, Kim Il-sung, colui che... chiese il boicottaggio dei Giochi di Seul 1988?

E adesso? Cambia tutto, non cambierà niente? L'argomento sta riempiendo da tempo notiziari e pagine dei quotidiani, anche locali, di tutto il mondo, come spesso capita quando lo sport si intreccia con la politica e all'orizzonte ci sono le Olimpiadi. Cos'è successo? Semplicemente che una coppia di pattinatori nordcoreani, Ryom Tae-ok lei e Kim Ju-sik lui ha ottenuto il pass a Cinque Cerchi per i Giochi di PyeongChang 2018, che com'è noto si svolgeranno in Corea, ma del sud, dal 9 al 25 febbraio 2018. E' una notizia, indubbiamente. 

Intanto perché la Repubblica Democratica popolare di Corea, questo il vero nome della Nazione, ha una buona tradizione nelle Olimpiadi estive (vanta 47 medaglie totali, di cui 14 d'oro, in 16 discipline, da Monaco '72 a oggi, con la parte del leone che spetta a sollevamento pesi e judo in quanto a singole discipline), ma è decisamente meno competitiva in quelle invernali, dove finora da Innsbruck 1964 a Sochi 2014 ha raggranellato solo due medaglie e qualificato la miseria di 62 atleti (o coppie o squadre), salendo sul podio nel pattinaggio velocità pista lunga e short track (ultimo alloro conquistato, 25 anni fa ad Albertville 1992, proprio sull'anello corto). E poi perché, senza entrare in questioni di politica estera visto che qui ci occupiamo d'altro, i rapporti tra i due paesi, già in Guerra tra il 1950 e il 1953 (Guerra di Corea, conflitto che si inserì anche all'interno della Guerra Fredda USA-URSS con i rispettivi blocchi) non sono esattamente ai massimi storici. Anzi.

Parlare ora di svolta politica perché due giovani pattinatori gareggerano (se sarà loro consentito) in Corea del Sud è comunque eccessivo, ma resta un dato significativo. La qualificazione della coppia Ryom-Kim, lei 18enne lui 25enne, nel pattinaggio di figura,  è diventata realtà in Baviera e al momento rappresenterebbe l'unica presenza della Corea del Nord ai prossimi Giochi invernali. Per alcuni media, anche stranieri, vale già il ticket per la tregua olimpica, ma conviene andarci con i piedi di piombo. Intanto ci auguriamo che il Maresciallo Kim Jong-Un, quello dei ripetuti test nucleari, lasci gareggiare i due giovani ragazzi, ma finora nulla che faccia pensare il contrario è trapelato da Pyongyang. (nemmeno nell'altro senso, però...). Città quest'ultima da non confondere appunto con PyeongChang (in realtà  una Contea), a poche decine di km dal 38° parallelo. Le autorità sudcoreane da mesi ripetono appelli e inviti per l'invio di una rappresentativa ai Giochi, ma la risposta tarda ad arrivare.

La coppia si è preparata alla gara decisiva di qualificazione, tenutasi in Germania appunto, allenandosi in Canada anche sotto i consigli di una coreografa di casa, Julie Marcotte, che al termine dell'esercizio è scoppiata in lacrime: "Avevo delle idee preconcette sulla Corea del Nord - si legge sul Corriere della Sera - ma questa coppia di giovani mi ha provato il contrario. Stando con loro ho imparato a farmi un'opinione in base a quello che vedo, non per sentito dire". A Seul hanno fatto festa, in primis il Presidente Moon Jae-in che ha ripetuto la sua richiesta al CIO di facilitare in ogni modo la partecipazione nordcoreana. La Contea di PyeongChang è situata a 180 km a est di Seul, ma a soli 70km dalla zona demilitarizzata che spalla la penisola. Trent'anni fa, come si è detto, Seul ospitò i Giochi estivi, quelli del doping di Ben Johnson, ma anche dei sei ori di Kristin Otto nel nuoto (Germania est), di Gelindo Bordin, dei (3) fratelli Abbagnale, di Parisi, Cerioni, Maenza per l'Italia. Ebbene, Kim Il-sung, fondatore del regime nordcoreano e nonno di Kim Jong-un, ordinò il boicotaggio...

Speriamo che la storia non si ripeta. Nel caso, potremo dire anche grazie a Ryom Tae-ok e Kim Ju-sik, la coppia che si esibisce al ritmo dello «Schiaccianoci» di Tchaikovsky e «A Day in the life» dei Beatles, la canzone-mito che chiude Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, il disco votato dalla rivista Rolling Stone come il migliore di sempre nella storia del rock. 

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