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Clamoroso oro contro pronostico degli Stati Uniti nel curling maschile, battuta la Svezia in finale

Clamoroso oro contro pronostico degli Stati Uniti nel curling maschile, battuta la Svezia in finale
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Getty Images

CurlingPyeongChang 2018

Clamoroso oro contro pronostico degli Stati Uniti nel curling maschile, battuta la Svezia in finale

Il riepilogo delle altre gare della penultima giornata dei Giochi di PyeongChang.

La giornata si è aperta con le finali del big air maschile dello snowboard, una delle specialità nuove di questi Giochi. L’oro lo vince il canadese Sebastien Toutant il cui punteggio dei suoi due migliori salti su tre è di 174,25. Argento per lo statunitense Kyle Mack (168,75), bronzo per il britannico Billy Morgan (268,00), giù dal podio, quarto e quinto, i due statunitensi Chris Corning, leader di Coppa del Mondo di specialità, e Redmond Gerard, oro nello slopestyle. Ventiquattresimo l’unico azzurro, Alberto Maffei, eliminato in qualificazione.

Si conclude nel modo più impronosticabile il torneo maschile: la finale per l’oro lo vincono clamorosamente gli Stati Uniti di John Shuster, battuta per 10-7 la superfavorita Svezia di Niklas Edin che ancora una volta vede sfuggire l’unico trofeo che gli manca. Shuster era stato bronzo a Torino 2006, unica medaglia a stelle e strisce in questo evento prima di oggi, ma poi era finito ultimo a Vancouver 2010 e penultimo a Sochi 2014 ed era stato emarginato dalla federazione insieme a uno dei suoi compagni, John Landsteiner, i due si uniscono ad altri due scarti, Matt Hamilton e Tyler George, e cominciano a vincere tornei su tornei, compresi i Trials, con cui si qualificano per i Giochi.

Ma non è tutto: nel round robin a un certo punto sono a due vittorie e quattro sconfitte come l’Italia, da cui tra l’altro sono stati battuti, ma mentre gli azzurri vincono solo una partita e ne perdono due e vengono eliminati loro non perdono più. Battono nell’ordine il Canada, la Svizzera e la Gran Bretagna e si qualificano per le semifinali dove trovano di nuovo gli acerrimi rivali canadesi e li battono per la seconda volta. Infine in finale, dopo sette end chiusi sul 5-5 una già di per sé lotta punto a punto con la Svezia, nell’ottavo si superano con una serie di giocate incredibili, specialmente l’ultima, che frutta loro ben 5 punti. La partita è virtualmente chiusa, gli svedesi fanno due punti nel nono end ma nel decimo, quando manca poco alla certezza matematica della sconfitta, effettua un tiro spalle alla pista e va a stringere la mano agli avversari.

Le mass start del pattinaggio di velocità su pista lunga, altre novità di questi Giochi, non regalano all’Italia medaglie, in particolare in quella femminile, con Francesca Lollobrigida che era una delle favorite e passa agevolmente dalla semifinale alla finale ma inspiegabilmente l’azzurra, che era già sicura di qualificarsi (era in testa con 8 punti dopo i tre traguardi volanti che danno 5, 3 e 1 punto ai primi tre e anche se non fosse stata tra le prime tre al traguardo finale, dove si assegnano 60, 40 e 20 punti, si sarebbe qualificata lo stesso perché passano le prime otto di ogni semifinale), inspiegabilmente va a sprintare per conquistare il primo posto anche al traguardo sprecando così energie che le sarebbero state preziose per la finale, che in questo caso si disputa lo stesso giorno delle semifinali e non il giorno dopo.

Di più: c’è in fuga quasi dall’inizio della finale l’estone Saskia Alusalu, che passa in testa i primi tre traguardi volanti e nessuna si muove per andare a riprenderla, è Francesca a muoversi e quest’altra imprudenza la farà trovare impreparata quando scatterà all’ultimo giro, una volta ripresa l’estone, l’offensiva della giapponese Nana Takagi, della sudcoreana Kim Bo-reum e dell’olandese Irene Schouten, che vinceranno nell’ordine oro, argento e bronzo, e per le nipponiche, che non ne avevano mai vinti nelle precedenti edizioni, è il terzo oro in questi Giochi nel pattinaggio di velocità. Lollobrigida taglia il traguardo in quarta posizione ma il cervellotico regolamento prevede la classifica a punti e così la fa retrocedere in settima risparmiandole così la medaglia di legno. Sedicesima e ultima nella finale l’altra azzurra Francesca Bettrone.

Non va meglio nella gara maschile dove Andrea Giovannini chiude dodicesimo, l’oro va al sudcoreano Lee Saung-hoon, il campione olimpico del 2010 sui 10000, l’argento va a Bart Swings che porta al Belgio la sesta medaglia di sempre ai Giochi a distanza di 20 anni dalla penultima di Bart Veldkamp, bronzo sui 5000 a Nagano. Il bronzo è dell’olandese Koen Verweij, argento nei 1500 a Sochi. La finale per il bronzo nel curling femminile l’ha vinta il Giappone, che è passata negli ultimi tre end dal 2-3 al 5-3 contro la Gran Bretagna, in quella dell’hockey maschile il Canada ha battuto per 6-4 la Repubblica Ceca.

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