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L'Olimpiade 2026 non è più tutta azzurra, la rabbia di Bagnis, Felderer e Bilotti: "Avevamo un sogno"

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Milano Cortina 2026il caso

L'Olimpiade 2026 non è più tutta azzurra, la rabbia di Bagnis, Felderer e Bilotti: "Avevamo un sogno"

Skeleton, slittino e bob lontani da Cortina e dall'Italia, la reazione di alcuni dei rappresentanti di tre movimenti che vedono il futuro in pericolo dopo la decisione assunta da CONI e Governo.

I Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 non saranno più tutti azzurri, dopo l'ufficialità della rinuncia alla costruzione della pista nella conca ampezzana per le discipline del budello.

Si andrà all'estero, probabilmente a Igls o Sankt Moritz (ma la storia potrebbe andare ancora per le lunghe...), in queste ore emerge così tutta la delusione, mista a rabbia e consapevolezza di un intero futuro in pericolo per i giovani di queste discipline, tra gli atleti delle nazionali italiane.

Per lo skeleton, bastano le parole a mezzo social del vice campione del mondo Amedeo Bagnis a sintetizzare il tutto: “Il mio più grande sogno è stato distrutto! Si è presa la decisione di disputare le gare di Bob, Skeleton e Slittino su una pista estera. Sono mesi che l'incertezza della pista va avanti, ma il mio sogno è sempre stato più forte di quest'incertezza e ho sempre sperato che riuscissero a trovare una soluzione. Oggi a “35” atleti e atlete è stato distrutto un sogno, il traguardo di un'intera carriera. Non ci meritavamo questo!

O almeno non l'illusione durata anni. Una Olimpiade in casa è un'emozione indescrivibile. Forse, addirittura meglio della prima Olimpiade in carriera, ma non lo potrò mai sapere perché io quell'emozione non la proverò mai. Ci avete tolto la possibilità di gareggiare e sentirci, per una volta, veramente a casa! Ci avete tolto la possibilità di avere un pubblico italiano a tifare per noi, ci avete tolto la possibilità di gareggiare, ridere, gioire ed esultare nella nostra terra, nella nostra Olimpiade.

Negli ultimi anni, in queste discipline, la crescita degli atleti è stata esponenziale. Siamo tutti giovani e piano piano le squadre stanno crescendo, ma a quanto pare questo non basta. Forse, siamo all'inizio della fine...”.

Leon Felderer, uno dei migliori atleti della nazionale di slittino guidata da Armin Zoeggeler, ha postato proprio una foto con il suo mito ora allenatore lanciando il suo grido di dolore: “Avevo un sogno. Da una parte un uomo, un atleta, oggi direttore tecnico della mia nazionale di slittino, l'unico al mondo ad aver vinto una medaglia in sei edizioni di Olimpiadi consecutive nella stessa disciplina. Dall'altra parte un ragazzo con un sogno, un sogno che è stato strappato via in modo crudele, lasciando non solo lui ma anche tanti altri atleti con il cuore spezzato. Le Olimpiadi a casa nostra.

Il semplice pensiero di cosa significhi competere alle Olimpiadi con il fragoroso sostegno di tanti tifosi italiani, della propria famiglia e amici è nulla meno di una favola. È un momento indescrivibile che manda brividi lungo la schiena. Purtroppo, questo momento, questa preziosa opportunità, ci è stata strappata via senza pietà. Il privilegio di avere la nostra pista di casa, sfruttare il vantaggio delle nostre radici e garantire un futuro a lungo termine e sostenibile per il nostro amato sport, infondendo passione per il canale del ghiaccio nei giovani atleti - tutti questi ideali preziosi, tra i tanti altri, sono stati schiacciati da questa decisione devastante. Questa decisione è un colpo catastrofico al nostro sport, segnando l'inizio del declino degli sport del ghiaccio con una ricca e gloriosa tradizione in Italia”.

Infine Lorenzo Bilotti, a rappresentare il movimento del bob che, proprio dai Giochi di Cortina 1956, vide il leggendario Eugenio Monti cominciare la sua epopea olimpica: “Avete presente i sogni? Ecco, imparate a metterli da parte! Se giochi a calcio puoi cantare l'Inno davanti a migliaia di tifosi nel tuo Paese e segnando un gol dedicarlo alla tua famiglia e amici lì a sostenerti, se sei un forte nuotatore hai spesso la possibilità di gioire dei tuoi successi ma anche avere a fianco i tuoi cari nelle gare più difficili, sempre in Italia, per non parlare dell'emozione che avranno provato i ciclisti a poter fare Mondiali ed Europei sulle strade italiane, vincendo e soffrendo davanti a migliaia e migliaia di tifosi italiani.

L'elenco degli sport e degli atleti che hanno questa fortuna è molto lungo, mentre quello di chi non potrà mai godere di questi momenti è molto breve: Bob, Skeleton e Slittino. Per tutelare contribuenti, ambiente e territorio, invece di sfruttare questi 5 anni per riflettere su come rendere sostenibile, accessibile e utilizzabile un impianto del genere, come in moltissimi Paesi d'Europa e del Mondo, dato l'ingente investimento, i dubbi e le paure di molti italiani (anche giustificate, va detto!) si è ben pensato di piegarsi ad investimenti che renderanno migliori strutture per altri Paesi, per altre manifestazioni e soprattutto per altri atleti, soprattutto i più giovani.

Dopo aver partecipato a due Olimpiadi, quello che mi animava era sognarne una terza, da protagonista, nel mio Paese e con la mia famiglia vicina, ma... avete presente i sogni? Ecco, imparate a metterli da parte! Speravo di non doverlo imparare a 29 anni, ma questo evidentemente è ciò che meritano alcuni sport minori, molti giovani talenti e la nostra Società”.

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