Manfred Moelgg bronzo nel gigante dei Mondiali di Schladming! Oro a Ted Ligety

Dopo di lui Marcel Hirscher, terzo dopo la prima frazione con 13 centesimi su Moelgg, ha aumentato il distacco fino a 94 centesimi, poi toccava ad Aksel Lund Svindal, 1 centesimo il suo vantaggio su Hirscher, all'attacco del muro finale il norvegese era circa tre decimi dietro all'austriaco ma sul traguardo il suo distacco era di 98 centesimi e quindi Manfred era medaglia sicura evitando il dispiacere del quinto quarto posto stagionale.

Restava solo Ted Ligety, il dominatore della prima manche, che prima delle ultime dieci porte aveva oltre un secondo e mezzo su Hirscher ma sul muro finale ha letteralmente passeggiato rifilando 81 centesimi all'austriaco e lasciandogli il miglior tempo parziale. Ma a Ted di questo non importa nulla: lo statunitense entra nella storia perché l'ultimo a vincere tre ori mondiali che non fossero anche tre ori olimpici era stato Toni Sailer che a Bad Gastein nel 1958 vinse discesa, gigante e combinata, mentre lo stesso Sailer nel 1956 a Cortina e Jean-Claude Killy nel 1968 a Grenoble vinsero discesa, gigante e slalom che valevano sia per i cinque cerchi che per l'iride più l'oro mondiale in combinata.

Ligety eguaglia il bottino di quattro ori totali iridati in carriera del suo connazionale Bode Miller, è il primo a confermare il titolo mondiale in gigante dai tempi del povero Rudolf Nierlich, trionfatore nel 1989 e 1991, ed esce da dominatore dai Mondiali di Schladming: se non quest'anno almeno l'anno prossimo può fare un pensierino alla Coppa del Mondo generale.

Quinta medaglia per l'Austria e prima individuale iridata in carriera per Hirscher che esce però ancora una volta impietosamente sconfitto nel confronto con Ligety, Moelgg invece, staccato di 1"75 dal vincitore, si porta a casa la terza medaglia iridata della sua carriera dopo che c'era riuscito due volte in slalom, argento a Åre nel 2007 e bronzo a Garmisch-Partenkirchen nel 2011. Manfred è il quinto italiano a essere salito sul podio mondiale in entrambe le prove tecniche dopo Zeno Colò, Gustavo Thoeni, Piero Gros e Alberto Tomba: questo per dire che come lui hanno fatto solo i nostri più immensi campioni, un metallo prezioso in gigante ci mancava dall'oro mondiale di Tomba a Sierra Nevada 1996.

In tutto questo il buon Svindal rimane beffato mancando la sua nona medaglia iridata in carriera per soli 4 centesimi, quinto a meno di due decimi dal bronzo il francese Alexis Pinturault che ha solo parzialmente riscattato una prima manche sottotono, sesto Davide Simoncelli che ottiene il suo miglior risultato iridato al contrario di Max Blardone che al settimo Mondiale ancora una volta manca il podio terminando addirittura undicesimo.

Settimo il tedesco Fritz Dopfer, ottavo e nono gli austriaci Philipp Schörghofer e Benjamin Raich e decimo il tedesco Felix Neureuther, secondo tempo di manche. Ventitreesimo il quarto azzurro, Roberto Nani. Domani il programma delle gare femminili si chiude con lo slalom mentre domenica toccherà alla gara maschile tra i pali stretti nella quale Moelgg, che proprio sulla Planai ottenne nel 2004 il suo primo podio in Coppa del Mondo piazzandosi secondo, può entrare ulteriormente nella storia del nostro sci alpino.