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Speed Opening, l'organizzazione chiarisce: "Le gare non sono a rischio, nessun lavoro fuori dal comprensorio"

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Sci Alpinocoppa del mondo 2023/24

Speed Opening, l'organizzazione chiarisce: "Le gare non sono a rischio, nessun lavoro fuori dal comprensorio"

Ore delicate dopo i ricorsi e il parziale stop dei lavori sul ghiacciaio, ma Franz Julen spiega: "Allenamenti confermati già da domenica, non presenteremo reclamo sulla decisione presa". Le discese sulla Gran Becca di Zermatt-Cervinia sono in programma l'11-12 e 18-19 novembre.

E' stato un giovedì “caldo”, per lo Speed Opening sul Cervino che attende di far vivere agli appassionati quattro gare storiche per la Coppa del Mondo, con le discese maschili previste sulla Gran Becca l'11-12 novembre e quelle femminili il week-end successivo.

E' stato accettato il ricorso presentato da due deputate del parlamento del Canton Vallese, Aude Rapin e Céline Dessimo, oltre a quello del WWF e di associazioni ambientaliste come Pro Natura e Mountain Wilderness Schweiz, riguardo l'interruzione dei lavori effettuati sul ghiacciaio del Teodulo, in territorio svizzero. La Commissione Cantonale per le Costruzioni (CCC), però, ha chiarito che per un principio di propozionalità non ha intenzione di stoppare i lavori all'interno del comprensorio sciistico. Gare quindi salve al 100%? Secondo l'organizzazione dello Speed Opening di Zermatt-Cervinia, guidata da Franz Julen, assolutamente sì come ha recitato il comunicato ufficiale in risposta a quanto accaduto: “Il comitato organizzatore locale del Matterhorn Cervino Speed Opening accoglie con favore la decisione della Commissione cantonale di interrompere i lavori fuori dal perimetro del comprensorio sciistico omologato in territorio svizzero. Non è necessario presentare reclamo da parte nostra.

Sul versante svizzero nella zona sciistica è stata ultimata la preparazione della “Gran Becca”. Le gare non sono in alcun modo in pericolo e gli allenamenti previsti in vista dell'appuntamento di Coppa del Mondo inizieranno come previsto già da domenica prossima. Nella sua decisione, la commissione edilizia cantonale fa riferimento ai lavori che sarebbero stati realizzati fuori dal perimetro del comprensorio sciistico omologato in territorio svizzero. Il comitato organizzatore locale resta convinto che nessun lavoro sia stato effettuato al di fuori del comprensorio; poiché i lavori all'interno della zona sciistica sono terminati, la decisione ha solo effetto di avvertimento giuridico.

Come ha sempre sottolineato nei giorni scorsi il comitato organizzatore locale, negli ultimi tre anni il tracciato dell'intero percorso è stato modificato più volte. Il percorso della gara di Coppa del Mondo si trova, sul versante svizzero, all'interno della zona sciistica. Inutile dire che sono stati ottenuti tutti i permessi necessari dalle autorità e dalle associazioni di entrambi i paesi per organizzare queste gare; quando abbiamo esaminato la decisione, abbiamo scoperto che conteneva presupposti errati sui fatti del caso in questione. I ricorrenti, ossia le associazioni Pro Natura, WWF Svizzera e Mountain Wilderness, accusano il comitato organizzatore locale di aver innevato tecnicamente il ghiacciaio sul versante svizzero. Questo è semplicemente sbagliato, lo stesso vale per l'affermazione che la pista da sci si trova al di fuori della zona degli sport sciistici”.

Franz Julen, presidente del comitato organizzatore, ha aggiunto: “Restiamo convinti che tutto sia legale. Sul versante svizzero, nella zona sciistica, è stata completata la preparazione della pista ed è pronta per le gare. Di conseguenza, l'evento non è in pericolo. Non abbiamo nulla da nascondere e in questi giorni abbiamo sempre segnalato la nostra disponibilità a consentire alle autorità di prendere visione di quanto accaduto in loco. Supereremo anche questa sfida. L'intero comitato organizzatore continuerà a lavorare duramente per realizzare questo progetto innovativo e unico”.

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