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"Le otto montagne". La pellicola pluri-premiata, debutta in Val d'Ayas il 3 Giugno con i tour guidati nei luoghi del film

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Valle d'AostaFILM

"Le otto montagne". La pellicola pluri-premiata, debutta in Val d'Ayas il 3 Giugno con i tour guidati nei luoghi del film

E’ una vetrina internazionale per la Valle d’Aosta il film Le otto montagne, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti vincitore del Premio Strega nel 2017, prodotto da Wildside e diretto dai registi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, che hanno voluto restare fedeli al libro anche nella scelta dei luoghi.

La pellicola, girata per l’80-90 per cento in Val d’Ayas, ha offerto all’intera regione una visibilità globale, amplificata dal Premio della Giuria al Festival di Cannes 2022 e dalla recente vittoria di quattro David di Donatello, tra cui quello per il miglior film.  Ora, dopo aver conquistato i red carpet dei festival più blasonati, Le otto montagne tornerà sui sentieri dove è stato girato, protagonista nell’estate 2023 di Brusson e Ayas grazie ai tour estivi organizzati nei luoghi delle riprese dai due Comuni, dalle Guide Alpine di Champoluc - Ayas e dalla Fondazione Paolo Cognetti.

Ci saranno due tipologie di iniziative: escursioni in giornata con le guide ambientali Anna Ravizza e Silvia Finaurini (info@tourleottomontagne.it, 3792470943, www.tourleottomontagne.com) e i trekking di due giorni in alta montagna con le guide alpine (per prenotare, info@guideChampoluc.com).
Si partirà il 3 giugno con le prime, con ultima data il 16 settembre, e il fine settimana 1-2 luglio con le seconde fino al 9-10 settembre, alla scoperta di Grana e al suo lago, dell’alpeggio di Bruno e della baita di Pietro, dei quaderni di vetta di Pietro e della mappa di Giovanni.

Avendo collaborato alle riprese, volevamo accompagnare i clienti nei luoghi più impervi dov’è stato girato il film, con un approccio più slow”, commenta Alberto Ciannamea, tra le guide della società di Champoluc - Ayas che, nell’estate 2021, hanno seguito la logistica e la gestione del rischio sia ai 4.000 metri del colle del Felik e sul ghiacciaio di Verra dietro al rifugio Guide di Ayas al Lambronecca, sia le riprese notturne al rifugio Mezzalama, mentre nell’autunno dello stesso anno hanno garantito la sicurezza sia alla Barma Drola di fronte al lago Literan sia al Grand Tournalin e alla Becca di Nana, dove Pietro ritrova il diario scritto quando era ragazzino. “Dormire al Mezzalama è un’esperienza significativa sia per la storia del film sia per la storia dell’alpinismo in sé. Arriveremo al passo di Verra tra il Polluce e il Castore, dove è stata girata la scena del crepaccio, ricreato al computer ma in un contesto realistico, dove abbiamo dovuto creare zone di sicurezza entro le quali far muovere la troupe, per nulla abituata a quelle quote, eccetto un fonico abruzzese. Noi guide siamo stati anche comparse nella scena al rifugio Mezzalama, indossando abiti anni 80”. Michele Alliod, che ha collaborato alla logistica durante le riprese, è ora organizzatore delle escursioni insieme al suo mulo che, oltre a essere stato “attore” nel film, porterà i panini forniti da Il pranzo di Babette, ristorante di Estoul. “Quest’estate, rispetto alla scorsa, abbiamo previsto più date e abbiamo già avuto richieste per la prima settimana di giugno. L’obiettivo è attirare i turisti stranieri, che potrebbero fermarsi più a lungo per conoscere la valle. Saranno tour fedeli al film e riflessivi, con la lettura anche di pagine del libro per raccontare un tempo che fu e per trasmettere le sensazioni di una montagna diversa”.

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