Lo storico poker della Germania maschile nella sprint di Brezno-Osrblie

Rispetto all’individuale del giorno prima tornano in azione i veterani russi Sergei Tchepikov e Sergei Rozhkov, entrambi con scarsa fortuna. Sono ovviamente ancora assenti tutti i norvegesi di punta, che hanno programmato di disertare l’intera tappa, e senza dubbio questa circostanza propizia un clamoroso risultato della squadra tedesca.

I teutonici infatti non solo monopolizzano il podio per la terza volta dalla nascita dal massimo circuito maschile, ma addirittura occupano le prime quattro posizioni. Mai prima di oggi il team schwarz-rot-gold era stato in grado di ottenere tale filotto dopo la sua riunificazione.

Il successo viene conquistato da Alexander Wolf, il quale mette finalmente a frutto la condizione atletica smagliante di cui gode nel dicembre 2005. Il ventisettenne della Turingia copre tutti i bersagli e ottiene la seconda vittoria della carriera al termine di un duello virtuale con Michael Rösch.

Quest’ultimo è perfetto al poligono, proprio come il più esperto connazionale, ma – nonostante spari più rapidamente – sul traguardo è costretto a inchinarsi di 5”5 al compagno di squadra, decisamente più incisivo sugli sci stretti.

Il migliore nel fondo è Sven Fischer, il quale però manca un bersaglio in piedi e deve accontentarsi del gradino più basso del podio precedendo Michael Greis, a sua volta in grado di esprimere un passo superiore a quello dei primi due, ma gravato da una penalità.

Il primo non-tedesco in classifica è… un norvegese! Vero che la nazione scandinava ha lasciato a riposo tutti i suoi uomini più quotati, ma fra chi è stato portato in Slovacchia c’è anche il giovanissimo Emil Hegle Svendsen.

Il ventenne di Trondheim, partito con pettorale altissimo, trova lo zero al tiro e mette a rischio il poker teutonico (all’uscita del secondo poligono ha il terzo tempo). Nel giro finale però non riesce a resistere al ritorno di Fischer e Greis, attestandosi in quinta posizione. Si tratta comunque di un “botto” alla seconda gara della carriera che mette subito in chiaro quale sia il suo talento gli permette di essere preso in considerazione per essere convocato ai Giochi olimpici di Torino.

Sesta piazza per un altro scandinavo, lo svedese Carl Johan Bergman, il quale può recriminare per un errore costatogli il podio. Nella top ten c’è spazio anche per Maxim Tchoudov – confermatosi in grande spolvero dopo il podio dell’individuale – e il costante Nikolay Kruglov, sinora mai uscito dai primi venti.

Tra i delusi di giornata Raphael Poirée. Il francese commette due errori e non va oltre la dodicesima posizione. Vero che con questo risultato ottiene il pettorale giallo, ma è evidente come stia perdendo l’occasione di fare il vuoto in classifica generale in contumacia di Ole Einar Bjørndalen.

Il transalpino ora comanda con 185 punti contro i 174 di Wolf, i 173 di Bjørndalen, i 149 di Fischer, i 142 di Kruglov e i 127 di Greis.

Per l’Italia una giornata negativa. A causa di una diffusa imprecisione in piedi nessun atleta guadagna l’accesso in zona punti. René Laurent Vuillermoz e Christian De Lorenzi concludono rispettivamente quarantaduesimo e quarantatreesimo qualificandosi quantomeno per l’inseguimento a cui invece non prenderà parte Paolo Longo, settantaseiesimo.

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