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Klæbo e Krüger trascinano all'oro la staffetta norvegese, 7a l'Italia

Klæbo e Krüger trascinano all'oro la staffetta norvegese, 7a l'Italia
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2018 Getty Images

Sci NordicoPyeongchang 2018-Sci di Fondo

Klæbo e Krüger trascinano all'oro la staffetta norvegese, 7a l'Italia

La Norvegia dopo 16 anni riconquista la medaglia d'oro nella staffetta maschile, interrompendo la striscia di due vittorie consecutive della Svezia. L'Italia, in vetta fino a metà gara, è crollata nelle ultime due frazioni e ha chiuso 7a. 

In avvio di gara il protagonista è stato Maicol Rastelli che ha condotto la gara con ritmo sostenuto fino alla conclusione del primo giro. Le acque sono rimaste relativamente tranquille fino ai 5 km, quando è stato il russo Larkov ad accelerare in salita, mettendo alle corde diversi atleti. A due terzi di frazione solo sei nazioni sono rimaste nel gruppo di testa: Norvegia, Svezia, Russia, Francia, Kazakhstan e Italia. Nel tratto finale è arrivato l’attacco di Poltoranin che ha ulteriormente fatto selezione, al primo cambio sono transitati in testa il kazako e Larkov, con 10” su un superlativo Rastelli e Gaillard. Tønseth e Burman hanno invece pagato 18” e 36”, oltre il minuto tutte le altre nazioni.

All’inizio della seconda frazione Bolshunov è andato in fuga, staccando nettamente l’atleta kazako. Dietro Sundby ha impiegato poco più di un km e mezzo per riportarsi sulla coppia De Fabiani-Manificat. Il russo è stato formidabile per tutta la prova e il vantaggio è cresciuto di diversi secondi con il passare dei km ed è arrivato oltre i 40”. Nel terzetto inseguitore si pensava che Norvegia e Francia prendessero in mano la situazione per limitare i danni, invece nell’ultimo giro è stato De Fabiani a inserire le marce alte e lasciare indietro i due compagni di avventura. Al cambio Bolshunov è passato con 24” sull’azzurro, 28” su Manificat e 32” su Sundby. 

A questo punto il testimone è passato nelle mani di Giandomenico Salvadori che dopo circa un km è stato raggiunto da Parisse e Krüger. Sotto l’impulso dello scandinavo nella prima tornata il distacco è sceso 15”. Davanti Chervotkin ha perso progressivamente terreno ed è stato raggiunto in prossimità dei 6 km. Una volta completata la rimonta, il norvegese e il francese hanno lanciato ripetuti e decisi attacchi che hanno messo in crisi prima l’italiano e poi il russo. Norvegia e Francia hanno dunque chiuso appaiate al comando la terza frazione con un vantaggio di 16” sulla Russia, 58” sulla Finlandia e 1’11” sull’Italia.

Francia, Norvegia e Russia si sono giocate le medaglie in ultima frazione. Klæbo e Backscheider sono rimasti insieme per due terzi di prova, con il primo a fare il ritmo e il secondo in attesa di sferrare l’attacco decisivo. Dietro Spitsov si è messo a testa bassa ad inseguire e si è riportato sul duo di testa al termine del secondo giro. Il russo non ha atteso un secondo per portarsi al comando con passo sostenuto, mettendo immediatamente in difficoltà il francese che ha perso progressivamente terreno. A 1.5 km dal traguardo Klæbo ha rotto gli indugi e con un attacco deciso ha lasciato sul posto il rivale, anticipando dunque la volata che comunque probabilmente avrebbe avuto esito scontato. La Norvegia è tornata così a conquistare la medaglia d’oro nella staffetta maschile che mancava da Salt Lake City 2002.

La Russia, orfana di Sergey Ustiugov e con un quartetto molto giovane, ha portato a casa la medaglia d’argento. Il bronzo è andato invece alla Francia che si conferma sul podio dopo il secondo posto di Sochi 2014.

Ha chiuso in quarta posizione la Finlandia che ha preceduto la Svezia 5a, la Germania 6a e l’Italia 7a. Pellegrino in quarta frazione si è riportato su Lehtonen ma ha poi perso contatto, venendo recuperato nel tratto finale anche da Dobler e Halfvarsson. In casa italiana rimangono comunque le ottime prestazioni di Rastelli e De Fabiani che hanno fatto sognare. 

Il prossimo appuntamento con lo sci di fondo è fissato per mercoledì 21, quando si assegneranno le medaglie delle Team Sprint in tecnica libera. 

 

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