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Caso Johaug: la FIS si appella al TAS, "sanzione troppo lieve"

Richiesti 14 mesi di squalifica per Therese Johaug
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Francesco Paone

Sci NordicoSci di fondo - Norvegia

Caso Johaug: la FIS si appella al TAS, "sanzione troppo lieve"

La Federazione Internazionale degli Sport Invernali ha ufficializzato ieri il suo ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport contro il verdetto di 13 mesi di squalifica per Therese Johaug.

La fondista norvegese, trovata positiva al Clostebol in un controllo a sorpresa il 16 settembre, si giustificò sostenendo di aver assunto accidentalmente la sostanza attraverso l'uso di una crema, il Trofodermin, per curare una ustione al labbro. Il Tribunale antidoping norvegese lo scorso mese accolse in parte le giustificazioni di Therese Johaug ritenendola solo colpevole di negligenza non significativa e la squalificò per 13 mesi, fino al 18 novembre 2017; una squalifica che permetterebbe alla fondista norvegese di partecipare a tutta la prossima stagione con obiettivo le Olimpiadi di Pyeong Chang.

Al momento del verdetto sia l'atleta sia il Comitato Olimpico norvegese decisero di non presentare ricorso mentre incerte erano le intenzioni delle altri parti in causa: il CIO, la FIS e la WADA. Incassata con soddisfazione qualche giorno fa la notizia dell'accettazione da parte del CIO del verdetto, Therese Johaug, in viaggio con il fratello dopo una settimana di allenamenti all'Alpe di Siusi, ha ricevuto ieri la notizia dell'appello della Federazione Internazionale, notizia arrivata con un comunicato ufficiale

Il Doping Panel della FIS, vi si legge, ritiene che la squalifica stabilita al limite inferiore previsto dalla normativa non rifletta in modo adeguato il fatto che l'atleta non si sia preoccupata di controllare la confezione, con la chiara indicazione in rosso, nonostante si trattasse di un farmaco non conosciuto acquistato in un paese straniero. 

Mentre l'avvocato di Therese Johaug ha comunicato la delusione della fondista norvegese per questo appello, resta ancora da capire se anche la WADA, che ha ancora tre settimane di tempo per pronunciarsi, deciderà di appellarsi al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.

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