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Fermi tutti, arriva Lucas Braathen: dal Brasile alla Norvegia, scopriamo un altro fenomeno

Fermi tutti, arriva Lucas Braathen: dal Brasile alla Norvegia, scopriamo un altro fenomeno
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2019 Getty Images

Sci Alpinoil personaggio

Fermi tutti, arriva Lucas Braathen: dal Brasile alla Norvegia, scopriamo un altro fenomeno

Il 6° posto ottenuto a Soelden non è una sorpresa assoluta, per un giovanissimo che aveva già fatto vedere cose straordinarie.

Sì, perchè Lucas Braathen è tutt'altro che uno sconosciuto, anche se parliamo di un atleta classe 2000 che, nel primo gigante stagionale sul Rettenbach, era al via solo della sua sesta gara in Coppa del Mondo.

C'è chi ha strabuzzato gli occhi vedendolo scendere nella 2^ manche, firmando il miglior tempo per guadagnare 17 posizioni dopo la 23esima piazza ottenuta nella prima, col pettorale n° 40. E invece, vi spieghiamo perchè non c'è nulla di così eccezionale nella prestazione del norvegese classe 2000. O meglio, non c'è nulla di strano se pensiamo alla dose di talento che può sprigionare questo ragazzino...

 

DAL BRASILE ALLA NORVEGIA

 

Lucas Pinheiro Braathen, questo il nome completo del soggetto in questione, compirà 20 anni il prossimo 19 aprile, quando la sua prima annata completa in Coppa del Mondo sarà ormai terminata.

Già la scorsa primavera, infatti, i tecnici norvegesi avevano deciso di inserirlo stabilmente nei quadri della squadra per il massimo circuito, con il sesto posto di Soelden che toglierà ogni dubbio visto che Braathen partirà già nei 30 nel prossimo gigante di Beaver Creek.

E dubbi se ne possono avere pochi, su un ragazzo che ha cominciato a fare sul serio praticamente dalla scorsa stagione, dominando letteralmente la Coppa Europa di gigante (4° posto in quella assoluta), ma soprattutto impressionando in alcune gare con tanti atleti importanti di Coppa del Mondo al via, come a Kronplatz quando diede lezioni pre mondiali, per poi gettare via la possibilità di conquistare l'oro nella rassegna iridata junior in Val di Fassa, uscendo nella seconda manche del “suo” gigante, con la vittoria poi andata allo statunitense Radamus davanti all'azzurro Kastlunger. In compenso, il buon Lucas si è preso l'argento in super-g e il bronzo in combinata, pur essendo uno specialista tra le porte larghe che, con quella sensibilità di piedi e pulizia nella sciata, potrà comunque emergere anche in altre discipline.

Vi siete chiesti perchè quel Pinheiro così esotico? Bene, il ragazzino già simbolo della “Generazione Z”, un po' come Alice Robinson per il settore femminile, ha origini brasiliane, visto che la madre è di San Paolo. La Norvegia è sempre stata la sua casa, sin dai primi passi sulla neve da bambino, e qualcosa di speciale c'è eccome in un giovane fenomeno che, lo scorso dicembre in Val d'Isere, esordì in Coppa del Mondo col pettorale 60 e ottenne subito la qualifica e i primi punti, col 26° posto finale. Non su una pista qualunque, ma sulla vertigine della Face de Bellevarde...

Quel giorno, Braathen divenne il primo sciatore uomo del nuovo millennio a centrare una top 30 nel massimo circuito, per poi uscire invece quattro volte di seguito negli altri giganti di Coppa disputati nell'annata 2018/19. Semplice adattamento alla situazione, anche tecnica visto che al termine della passata stagione, il giovane norvegese ha deciso di entrare a far parte della famiglia Atomic, o meglio la casa austriaca ha visto in lui un elemento su cui puntare.

Qualche mese fa, proprio dopo i campionati del mondo junior, raccontò ai colleghi di “Solowattaggio” delle sue esperienze e dei riferimenti sportivi provenienti dai suoi due paesi, Brasile e Norvegia. “Ronaldinho e Kjetil Andrè Aamodt”, rispose Lucas, che oggi al parterre del Rettenbach ha fatto trapelare tutta l'emozione di un risultato straordinario, ma che presto potrebbe non essere più così fuori dall'ordinario.

E' la gara migliore che abbia mai disputato, per me è tutto così nuovo e incredibile – ha detto stupito Lucas – Una volta tagliato il traguardo non credevo alla luce verde, poi ho guadagnato tutte quelle posizioni... Ho solo pensato a sciare veloce, null'altro”. Semplice, no?

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