Questo sito contribuisce alla audience de

Nathan Chen in grande spolvero a Città del Messico

chennathan1
Info foto

Getty Images

Figure skating - J.Gp.Mexico City

Nathan Chen in grande spolvero a Città del Messico

Il “Funcentral Ice Rink” di Città del Messico è stato teatro della seconda tappa del Grand Prix junior di pattinaggio di figura.

Il protagonista assoluto dell’evento è stato il quattordicenne statunitense Nathan Chen (218,68), che, pur rinunciando al triplo axel, ha letteralmente sbaragliato la qualificata concorrenza dimostrando di essere un pattinatore di livello superiore.

L’intrigante allievo di Rafael Arutyunyan ha rasentato la perfezione in entrambi i segmenti di gara, evidenziando indiscussa qualità su ciascun elemento e soprattutto presentando programmi ricchi di passaggi di transizione, fatto pressoché raro in categoria juniores. Peraltro, nel libero, si è concesso il lusso di completare ben sette tripli nella seconda metà del disco, compresi due lutz e due flip.

L’elevato punteggio finale raggiunto la dice lunga sul potenziale dell’atleta che, aggiungendo il triplo axel ai suoi programmi (elemento già presentato e completato senza problemi nella tappa di Grand Prix junior di Linz della passata stagione), potrebbe avvicinare anche i 240 punti, risultato stellare per un quattordicenne e più in generale per la categoria.

Il posto d’onore è andato all’interessante giapponese Ryuju Hino (199,64), terzo classificato nella finale di Sochi della passata stagione. Sul versante tecnico, l’allievo di Hiroshi Nagakubo è riuscito a tenere testa a Chen, nonostante una rovinosa caduta sul tentativo di quadruplo toeloop nel programma libero. Tuttavia, sul fronte artistico la partita non si è neppure aperta in quanto il pattinaggio del giapponese si è rivelato piuttosto scolastico e comunque privo di passaggi di transizione. In ogni caso, Hino, allenato da Hiroshi Nagakubo, si è tolto la soddisfazione di migliorare il proprio primato personale.

Sul gradino più basso del podio è salito l’israeliano di scuola statunitense Daniel Samohin (182,89), al debutto in una competizione internazionale.

Allenato dal papà, il quindicenne di stanza a Ontario in California, si è distinto per la padronanza di tutti i tripli, axel a parte, ed ha avuto il merito di pattinare due dischi puliti con un’equilibrata distribuzione degli elementi e la presenza di qualche passaggio di transizione qua e là.

 

Nella prova femminile, percorso netto per la quindicenne statunitense Polina Edmunds, che si è imposta con ampio margine sulla concorrenza. Pattinatrice di stanza a San Jose nella stessa pista in cui “opera” Frank Carrol, si è distinta per la qualità delle trottole e soprattutto per il bagaglio completo di salti. In particolare, Edmunds ha completato nel programma libero ben sette tripli, compresi due lutz, il primo dei quali in combinazione con un triplo toeloop.

In seconda posizione si è piazzata la promettente russa Natalia Ogoreltsova, rimasta nella scia della vincitrice nel primo segmento di gara, ma poi tradita nel programma libero dal triplo rittberger, suo storico punto di forza. La tredicenne di San Pietroburgo, fin da piccola nota al grande pubblico per la capacità di completare in scioltezza la combinazione con due tripli rittberger, è caduta proprio nell’esecuzione del piatto forte della casa finendo per disunirsi e per commettere qualche errore di troppo nella seconda parte del disco.

Il podio è stato completato dalla diciassettenne statunitense Mariah Bell (153,17), autrice del secondo libero che le è valso anche il nuovo primato personale.

Prestazione più che discreta per l’azzurra Giada Russo (118,08), che ha chiuso la prova in decima piazza lasciando sul piatto un paio di posizioni per via dei problemi di rotazione sul rittberger, salto su cui è però progredita rispetto al passato.

 

Anche nella danza, la vittoria è andata agli Stati Uniti grazie agli allievi di Pasquale Camerlengo Kaitlin Hawayek / Jean Luc Baker (136,45), che hanno avuto il merito di resistere al prepotente ritorno nel segmento più lungo di gara dei progrediti canadesi Madeline Edwards / Zhao Kai Pang (134,02).

I campioni italiani juniores Sofia Sforza / Francesco Fioretti (108,40), terzi dopo la short dance, si sono dovuti accontentare del quarto posto finale in quanto superati nella danza libera dai non eccezionali russi Evdomikova/Bazin (112,78).

Piazzamento a parte, è scattato il campanello d’allarme per la coppia di danza di Zanica in quanto il distacco in termini di punti rispetto alle coppie nordamericane si è ampliato in maniera preoccupante, arrivando a sfiorare le trenta lunghezze. Negli scontri diretti della passata stagione, invece, sia Hawayek/Baker che Edwards/Kai Pang avevano preceduto gli azzurri di misura.

 

Sul finire della prossima settimana il Grand Prix junior di pattinaggio di figura tornerà in Europa per fare tappa a Kosice, località slovacca con un’importante tradizione nell’hockey ghiaccio.

3
Consensi sui social

Approfondimenti

Video

Polina EDMUNDS - ISU JGP Mexico Cup 2013 - free program

ISU Junior Grand Prix, Domenica 8 Settembre 2013

Più letti in Sport invernali

Hirscher, il ritorno del Re - L'abbraccio dell'amico Neureuther e di Braathen, Svindal pone un quesito...

Hirscher, il ritorno del Re - L'abbraccio dell'amico Neureuther e di Braathen, Svindal pone un quesito...

Le reazioni alla decisione del G.O.A.T. di tornare all'agonismo: la gioia di Felix, che lasciò dopo le finali di Soldeu come Marcel, così come dei nuovi rivali Verdu e Haugan, assieme ai quali l'asso salisburghese si è allenato spesso. Schwarz: Decisione coraggiosa, sarà di arricchimento per tutti. Aksel, che ha lottato per i copponi con lui sino all'infortunio di inizio 2016: Cosa ne pensate di questo transfer market?, riflettendo anche sulla decisione di Braathen che ha scelto il Brasile. E Lindsey Vonn risponde: Voglio solo vedere un grande sci.