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Le staffette miste di Östersund, sempre ai confini della realtà. [Countdown semiserio, -3 settimane]

Le staffette miste di Östersund, sempre ai confini della realtà. [Countdown semiserio, -3 settimane]
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Le staffette miste di Östersund, sempre ai confini della realtà. [Countdown semiserio, -3 settimane]

La stagione del biathlon si aprirà fra tre settimane con due competizioni miste (staffetta e prova a coppie). Considerati i precedenti di Östersund c'è da aspettarsi qualcosa di incredibile. Nel nostro countdown semiserio analizziamo i precedenti perché in Svezia questa tipologia di gara ha sempre regalato situazioni ai confini della realtà.

Cominciamo da quella dei Mondiali 2008, disputata il 12 febbraio, dove si verificano una serie di vicende al di fuori del normale.

Tanto per cominciare in pista si ammira una Magdalena Neuner in grado di trascendere i confini dello spazio-tempo. Ereditato il testimone con un ritardo di 22" dalla vetta, lo riconsegna in testa con un vantaggio di 55" sull'inseguitrice più vicina. Il tutto in poco più di 17 minuti. Neppure il Signor Wolf di Pulp Fiction era così efficiente nel risolvere i problemi.

Basterebbe questa prestazione fantascientifica a rendere speciale la gara, ma quel giorno le situazioni irreali sono due.

No, non stiamo parlando del fatto che anche Sabrina Buchholz abbia vinto un oro iridato. SaBu ha avuto la sfortuna di essere considerata una "scarsa" solo perché in seno al team tedesco si doveva confrontare con una serie di fenomeni.

La seconda situazione irreale è rappresentata dalla medaglia d'argento della Bielorussia, ottenuta grazie a uno 0 in piedi di Rustam Valiullin.

Per intenderci il personaggio in questione faticava a raggiungere il 50% alla voce standing shooting, ma quel giorno si inventò un poligono perfetto simile a un fulmine a ciel sereno.

Ringrazia ancora la Svezia padrona di casa, quarta quel giorno per pochi secondi e rimasta senza medaglie.


Trascorrono quasi cinque anni. La staffetta mista torna a Östersund il 25 novembre 2012 quando, per la prima volta nella storia, la Coppa del Mondo comincia con questa tipologia di gara. La competizione in sé fila liscia come l'olio, eccezion fatta per una debacle al poligono in piedi di Erik Lesser.

L'atleta della Turingia è costretto a percorrere due volte l'anello di penalità e affossa le velleità del suo team, relegato al quarto posto.

Erik, che all'epoca sfoggiava un paio di vistosi trucker moustaches, sulla TV tedesca afferma di avere un problema tecnico alla carabina, accentuato dalla luce artificiale.

Eccola la situazione irreale. Davvero il teutonico ha detto in diretta tv una cosa del genere? Passi per il problema tecnico alla carabina, ma come possono i fotoni (rigorosamente quelli artificiali) accentuarlo?

Ebbene sì, per giustificare la controprestazione ha partorito una scusa talmente improbabile da ricordare "le papille gustative interrotte" o "il gomito che fa contatto con il ginocchio" citati da Elio e le storie tese nella canzone "Servi della Gleba".

Passano 72 ore e nella serata di mercoledì Lesser ha così tanti "problemi a sparare con la luce artificiale" da riuscire a realizzare una prestazione perfetta al tiro nell'individuale.

Shoot-out per lui e primo podio della carriera di una prova del massimo circuito. Finita la gara Erik va in televisione con un sorriso a 32 denti e agli stessi microfoni ammette che tre giorni prima, durante la mista, al poligono in piedi era molto nervoso.La redenzione agonistica aiuta la sincerità, con buona pace dei fotoni sabotatori.

 

Bazzecole rispetto a quanto avviene un anno dopo. Il 24 novembre 2013 la Francia sta dominando la gara e in quarta frazione schiera il suo uomo più forte, leggasi Martin Fourcade. Il catalano entra all'ultimo poligono con oltre un minuto e mezzo di vantaggio sull'avversaria più vicina.

Meglio ripeterlo, affinché sia chiaro: il margine sulla seconda era di più di un minuto e mezzo.

Eppure, nonostante l'agio assoluto, il transalpino manca i primi tre bersagli (due di un'inezia, ma tant'è). Interrompe la sequenza di sparo, rifiata e... sbaglia ancora! Giro di penalità assicurato e mancano ancora sparare quattro proiettili.

In questo preciso istante il cervello di Martin fa cortocircuito e ci regala una situazione ai confini della realtà (oltre alla frittata al poligono, già di per sé evento più unico che raro): dopo ulteriori difficoltà riparte prima di aver usato l'ultima ricarica. Vedere per credere:

Video non disponibile
Video : Martin Fourcade - standing shooting fail - mixed relay in Östersund? 2013

L'evento è clamoroso e comporta una penalità di due minuti da sommarsi al tempo finale. Infatti il punto 5.5 comma C del regolmento disciplinare Ibu recita come segue:

"Una penalità di due minuti verrà inflitta agli atleti o alle squadre per [...] ogni proiettile non sparato nel caso gli atleti ricomincino a sciare prima di aver tirato cinque volte nelle individuali, sprint, inseguimento o mass start. Tutti e 8 i proiettili devono essere sparati nelle staffette".

La Francia taglia il traguardo per terza, ma si vede retrocessa al quinto posto. Semplicemente pazzesco come una vittoria ormai certa sia evaporata in questo modo fantascientifico. Per di più non è uno qualunque a fare il disastro, bensì l'asso del team.

Martin Fourcade però saprà farsi perdonare a furia di successi e riparerà il danno dodici mesi più tardi. Il transalpino infatti causa (involontariamente) anche la situazione ai confini della realtà avvenuta lo scorso anno.

È il 30 novembre 2014. La Francia disputa una gara opaca per tre frazioni, ma a chiudere il catalano è straripante. Rintuzza il distacco dalla vetta e poi, una volta riportatosi sui battistrada, ha la meglio in una volata a tre Norvegia e Germania.

In questo caso a regalarci una vicenda irreale sono i media norvegesi perché, nel corso della tornata conclusiva, il fuoriclasse transalpino ha effettuato un sorpasso "maschio" nei confronti di Lars Helge Birkeland buttandosi all'interno di una curva a U e facendo perdere un passo allo scandinavo. Quest'ultimo comunque resta in piedi, disputa lo sprint e chiude alla piazza d'onore.

Niente di eclatante, se non fosse che in Norvegia partono i piagnistei. Non certo da parte del team norge a Östersund, il quale dal canto suo non contempla neppure l'ipotesi di un reclamo formale. Sono i media a strepitare, con tanto di video e accuse a Fourcade di essere stato scorretto.

Il fatto incredibile non è tanto il vittimismo mediatico in sé. Sotto questo aspetto in Norvegia se ne intendono dal 2004, quando nel salto con gli sci frignavano di continuo contro il finlandese Janne Ahonen, reo di vincere davanti ai loro beniamini. Il suomi fu anche oggetto di un vero e proprio dossieraggio riguardo i suoi telemark.

A lasciare basiti è il dover constatare come nel 2007 nessuno in Norvegia si lamentò di una manovra analoga a quella di Fourcade, per non dire molto più dura, realizzata da Ole Einar Bjørndalen durante la mass start di Oslo. L'azione ebbe in quel caso conseguenze ben peggiori poiché impedì a Sven Fischer di giocarsi la volata.

Anzi, sui giornali e sui siti web applausi scroscianti e festeggiamenti. Memoria corta o contraddizione dovuta all'inversione dei ruoli nella "sportellata"? Nel secondo caso ci troveremmo di fronte a una coerenza pari a –273,15 °C (o se preferite zero assoluto).


Visti i precedenti viene da chiedersi se anche nel 2015 entreremo nella Twilight Zone. Fra tre settimane lo schedule prevede addirittura due prove miste, di conseguenza le possibilità di andare nuovamente ai confini della realtà sono raddoppiate.

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