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Apoteosi Martin Fourcade. Ottavo oro iridato e quinta Coppa del Mondo. Bjørndalen ancora a medaglia

Apoteosi Martin Fourcade. Ottavo oro iridato e quinta Coppa del Mondo. Bjørndalen ancora a medaglia
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BiathlonBiathlon - Mondiali Oslo 2016

Apoteosi Martin Fourcade. Ottavo oro iridato e quinta Coppa del Mondo. Bjørndalen ancora a medaglia

L'inseguimento maschile dei Mondiali di Oslo si è risolto con un'autentica apoteosi per Martin Fourcade che, oltre a conquistare la medaglia d'oro, ha chiuso matematicamente la corsa alla Sfera di cristallo con cinque gare d'anticipo.

Il francese, ovvio favorito della vigilia in virtù del solido vantaggio costruito nella sprint di ieri, ha preso ulteriormente il largo nelle fasi iniziali della competizione grazie a un doppio zero nei tiri a terra, dove invece gli avversari più vicini hanno tutti sbagliato.

Forte di quasi un minuto di margine e di una condizione atletica straripante, il catalano si è potuto permettere tre errori in piedi, trasformando comunque l'ultimo giro in una passerella. Effettivamente l'esito di questa prova è per lui davvero trionfale.

Oltre all'ottavo titolo mondiale individuale della carriera (il terzo in altrettante gare durante la corrente manifestazione iridata, contando anche la staffetta mista), il transalpino ha conquistato la certezza matematica di mettere le mani sulla Sfera di cristallo per la quinta stagione consecutiva.

Nella storia del biathlon maschile nessuno prima di lui era riuscito a imporsi nella classifica generale per più di tre inverni di fila. Fourcade invece ha primeggiato ininterrottamente per un lustro, portandosi a una sola lunghezza dal numero di Coppa del Mondo assolute vinte da Ole Einar Bjørndalen.

Proprio quest'ultimo gli fa nuovamente compagnia sul podio. Il norvegese si è messo al collo la seconda medaglia d'argento, dopo quella conquistata ieri nella sprint. Il quarantaduenne scandinavo non aveva però cominciato nel migliore dei modi, a causa di una penalità in apertura, ma due sessioni pulite gli hanno consentito di ritornare in solitaria all'inseguimento del battistrada.

Addirittura con un ulteriore zero avrebbe potuto agganciarlo all'uscita dal poligono finale, ma il veterano nordico ha mancato il penultimo bersaglio. In ogni caso Bjørndalen ha ottenuto la quarantaduesima medaglia iridata della carriera, la ventiquattresima a livello individuale.

Il bronzo è invece andato a un arrembante Emil Hegle Svendsen, desideroso di riscatto dopo la deludente sprint. Il trentenne di Trondheim, partito con il pettorale numero 17, ha risalito la china grazie alla precisione assoluta al tiro, eccezion fatta per un errore in chiusura. Nella tornata conclusiva il norvegese si è quindi trovato a lottare con Johannes Bø, con cui ha sostanzialmente fatto gara di coppia sin dal terzo giro.

I due si sono equivalsi fino al cavalcavia finale, dove Svendsen ha sferrato un attacco rivelatosi decisivo per issarsi sul gradino più basso del podio e ottenere una prestigiosa medaglia che nobilita, almeno parzialmente, un inverno opaco. Al contrario il più giovane dei fratelli Bø ha dovuto bere per la seconda volta in ventiquattro ore l'amaro calice del quarto posto.

Il campione del mondo uscente, il tedesco Erik Lesser, è arrivato in compagnia dei due norvegesi al poligono conclusivo, dove ha rischiato il tutto per tutto, forzando al massimo i tempi d'esecuzione. Due bersagli mancati lo hanno relegato al settimo posto, alle spalle del miglior Jakov Fak della stagione e del solidissimo Simon Desthieux.

In particolare lo sloveno ha recuperato la bellezza di 34 posizioni rispetto alla partenza, due però in meno di Anton Shipulin che è stato capace di piazzarsi al nono posto a dispetto del pettorale numero 45.

La prodezza del russo tuttavia non gli ha permesso di tenere aperta la Coppa di specialità dell'inseguimento, andata con una gara d'anticipo - ça va sans dire - a Fourcade. Il ventisettenne di Fort Romeu si porta a 14 "Coppette" in carriera. Ovviamente solo Bjørndalen, con 20, ne ha ottenute di più.

In casa Italia Dominik Windisch (0+3+1+2) ha sbagliato troppo al poligono ed è scivolato al 28° posto. Prestazione positiva invece per Thomas Bormolini (0+2+0+0), 37° e quindi entrato in zona punti. Niente da fare per Christian De Lorenzi (4+3+0+1), cinquantaquattresimo.

Con oggi Bjørndalen tocca i 177 podi in carriera in gare di primo livello. Per Martin Fourcade sono invece 91, traguardo che gli permette di diventare in solitudine il terzo all-times, scavalcando definitivamente Sven Fischer, fermo a 90. Anche Svendsen festeggia una pietra miliare, diventando il quinto atleta della storia a raggiungere quota 80.

A margine, va rimarcato come prosegua la tetrarchia delle superpotenze nell'inseguimento maschile iridato. A oggi Norvegia, Francia, Germania e Russia hanno insieme raccolto 46 delle 48 medaglie messe in palio dal 1997 a oggi.

Alle 15.45 andrà in scena l'inseguimento femminile. Gli uomini torneranno in azione giovedì 10, per l'individuale.

MONDIALI OSLO 2016 - INSEGUIMENTO MASCHILE
1. FOURCADE Martin [FRA] (0+0+1+2) 32'56"5
2. BJØRNDALEN Ole Einar [NOR] (1+0+0+1) a 20"1
3. SVENDSEN Emil Hegle [NOR] (0+0+0+1) a 31"2
4. BØ Johannes Thingnes [NOR] (0+2+0+1) a 38"3
5. FAK Jakov [SLO] (0+0+0+0) a 41"9
6. DESTHIEUX Simon [FRA] (0+0+0+0) a 42"9
7. LESSER Erik [GER] (0+0+0+2) a 43"3
8. SEMENOV Sergey [UKR] (1+0+1+1) a 50"0
9. SHIPULIN Anton [RUS] (0+0+0+1) a 59"9
10. FILLON MAILLET Quentin [FRA] (0+1+1+0) a 59"9

Clicca qui per i risultati completi.

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