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La presentazione della Coppa del Mondo di biathlon di... 10 anni fa

La presentazione della Coppa del Mondo di biathlon di... 10 anni fa
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BiathlonBiathlon - 10 anni fa

La presentazione della Coppa del Mondo di biathlon di... 10 anni fa

Venerdì 25 novembre 2005 è la vigilia dell’apertura della Coppa del Mondo di biathlon che, allora come oggi, parte da Östersund. Tuttavia se ai giorni nostri è la normalità vedere l’ouverture stagionale nella località svedese, 10 anni fa la prima tappa non ha ancora una location fissa e per di più rischia seriamente di saltare.

Infatti l’autunno 2005 è molto caldo. A inizio novembre la neve manca in tutta Europa, anche alle latitudini più settentrionali, e l’organizzazione di Östersund non è ancora quella ottima di oggi in grado di sopperire alle condizioni meteo difficili.

Pertanto nelle settimane a ridosso della tappa inaugurale si ipotizza di posticipare l’opening di sette giorni (il calendario lo consentirebbe poiché il primo weekend di dicembre è “buco”) e/o di trasferirlo a Idre.

Fortunatamente la dama bianca arriva in tempo per permettere lo svolgimento secondo programma delle competizioni e da quel giorno Östersund diventa la location fissa in cui si da’ il via alle ostilità, eccezion fatta per l’annata in cui ospita i Mondiali (2007-’08) quando viene giocoforza posizionata a febbraio.

C’è molto entusiasmo ai nastri di partenza del 2005-’06 poiché non solo trattasi di stagione olimpica (i Giochi di Torino si svolgeranno dal 10 al 26 febbraio), ma si è anche reduci da un inverno con una lotta per la Sfera di cristallo esaltante in ambedue i sessi.

In campo maschile Ole Einar Bjørndalen era clamorosamente riuscito a imporsi ai danni di Sven Fischer e Raphael Poirée nonostante la bellezza di sette gare saltate. Il norvegese infatti aveva deciso di impegnarsi contemporaneamente anche nello sci di fondo e di conseguenza aveva disertato parecchi appuntamenti.   

Certo, se a Khanty-Mansiysk il tedesco non fosse stato costretto a rinunciare alla mass start finale a causa di un principio di congelamento alle mani patito nell’inseguimento di due giorni prima, la classifica generale avrebbe cambiato padrone. Tuttavia il successo dello scandinavo fu più che meritato visto il suo rendimento portentoso: 12 vittorie su 20 competizioni, senza mai uscire dai primi sei!

Anche in campo femminile la Coppa del Mondo aveva visto una furiosa lotta a tre al termine della quale era uscita vincitrice la francese Sandrine Bailly, capace di spuntarla di un’incollatura sulla tedesca Kati Wilhelm e sulla russa Olga Pyleva (poi diventata Medvedtseva in seconde nozze), scivolata al terzo posto finale dopo essere arrivata con il pettorale giallo sulle spalle alla tappa siberiana conclusiva. 

Quindi i nomi più attesi all’inizio del 2005-’06 sono proprio quelli di coloro che otto mesi prima si erano sfidati per la conquista delle graduatorie assolute. Fa eccezione Fischer, il quale non prende neppure parte alla tappa di Östersund a causa di un problema alla schiena, degna conclusione di un’estate difficile in cui si è trovato a fare i conti anche con un infortunio alla mano. Inoltre Fra le donne c'è curiosità per capire se Liv Grete Poirée, reduce da una stagione deludente, può tornare ai fasti del passato.

Per quanto riguarda l’Italia la stagione alle porte è davvero speciale poiché culminerà con i Giochi olimpici di casa, evento più unico che raro nella carriera di ogni atleta.

Le maggiori speranze di ottenere risultati di peso sono riposte in Michela Ponza, ormai entrata in pianta stabile fra le migliori venti del mondo essendo in grado di piazzarsi nella top ten con una certa costanza e saltuariamente di salire sul podio.

Nelle giornate in cui tutto dovesse girare per il verso giusto al tiro, la top-three appare nelle corde anche dell’incostante René Laurent Vuillermoz, piazzatosi terzo nella sprint di Ruhpolding del gennaio 2005. Nel suo caso non ci si può aspettare la stessa continuità della gardenese, ma exploit livello assoluto.

In teoria non si vedono altre carte da medaglia anche se potrebbe avere ancora qualche cartuccia da sparare il trentottenne Wilfried Pallhuber, per il quale il target massimo è verosimilmente quello di ottenere piazzamenti di prestigio proponendosi nelle prime dieci posizioni, magari proprio in occasione del main event stagionale.

Il resto del movimento femminile può sperare in alcune capatine nella top-twenty da parte delle sorelle Saskia e Nathalie Santer a cui si aggiunge Katja Haller. In campo maschile c’è curiosità per capire quali possano essere i margini di Christian De Lorenzi che l’anno prima si era affacciato nel massimo circuito chiudendo sorprendentemente al 13° posto l’individuale dei Mondiali di Hochfilzen. Inoltre l’unico con qualche chance di entrare occasionalmente tra i primi trenta appare essere Paolo Longo.

I primi responsi tra ventiquattro ore, con le sprint di Östersund.

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